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Dopo svariati anni trascorsi a perfezionare strumentazioni all’avanguardia ed avveniristiche con lo sguardo rivolto al particolare, che effetto fa ammirare la vastità celeste proprio grazie al frutto di tanto lavoro? Lenti per occhiali da vista e da sole, microscopi, telescopi, apparecchiature da sala operatoria, strumenti di misurazione per l’industria: questo e molto altro ancora è il gruppo tedesco Carl Zeiss. La multinazionale che si occupa di ottica da oltre un secolo e mezzo, presente sul territorio con uno stabilimento a Castiglione Olona, ha deciso di mostrare ai propri addetti della sede varesina un esempio concreto dell’applicazione dei prodotti targati Carl Zeiss e lo ha fatto puntando le lenti direttamente alle stelle.

 “Abbiamo deciso di organizzare delle visite guidate all’Osservatorio Astronomico di Varese perché sentivamo l’esigenza di far conoscere a tutti i nostri colleghi i campi in cui il gruppo Zeiss opera da oltre 150 anni”

 “Abbiamo deciso di organizzare delle visite guidate all’Osservatorio Astronomico di Varese perché sentivamo l’esigenza di far conoscere a tutti i nostri colleghi i campi in cui il gruppo Zeiss opera da oltre 150 anni”, spiega Roberto Ratti, HR Development Manager di Carl Zeiss Vision Italia. “Avendo sul territorio una realtà prestigiosa come quella dell’Osservatorio del Campo dei Fiori che ha tra le sue dotazioni il binocolo più grande mai prodotto, pezzo storico della Zeiss, abbiamo trovato assolutamente naturale cercare un connubio tra queste due realtà per realizzare qualcosa di bello e significativo”, prosegue Ratti durante una delle quindici escursioni organizzate (giustamente) dopo il calar del sole.

Ed è così che, almeno per una sera, si torna bambini e con il naso rivolto all’insù si interroga l’imperscrutabilità del cielo. “L’obiettivo di queste visite è far comprendere alle persone quello che effettivamente si può osservare con un telescopio, con oculari di un’ottima marca come Carl Zeiss, e tutte le bellezze del cielo”: le parole di Luca Buzzi, ricercatore dell’Osservatorio Astronomico, accompagnano i visitatori attenti attraverso un percorso storico-scientifico, ma soprattutto sensoriale. La visita prende il via con un breve riassunto della storia dell’Osservatorio e del suo fondatore Salvatore Furia, per poi entrare nel vivo con un giro nei padiglioni più importanti della “Cittadella di Scienze della Natura”, ovvero la cupola col grande telescopio scientifico e la sala meteo e sismica.

“Il bello sta nel vedere quello che di buono ha fatto l’azienda per cui lavoriamo nel corso di tanti anni”

Ma il momento più atteso è di sicuro quello dell’osservazione diretta degli astri. “È entusiasmante ammirare il cielo, sentire la spiegazione, preziosa per comprendere molti dei fenomeni che ci circondano”, confessa l’HR Development Manager di Carl Zeiss, portavoce dell’entusiasmo generale manifestato dai dipendenti. “Il bello sta nel vedere quello che di buono ha fatto l’azienda per cui lavoriamo nel corso di tanti anni e quale tipo di eccellenza ha prodotto dal punto di vista tecnico”. Grande carro, Vega, Arturo, Alfa Centauri: la foschia autunnale ha cercato di nascondere all’occhio degli astronomi in erba il bagliore delle stelle più brillanti, ma il risultato è stato ugualmente luminoso.



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