Il consiglio direttivo dell'Unione Industriali ha incontrato il presidente della Camera On. Casini

Il presidente Alberto Ribolla e l’intero consiglio direttivo dell’Unione Industriali hanno incontrato, a Varese, il presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini. Erano presenti anche gli ex-Presidenti dell’Unione Industriali Marino Vago, Paolo Lamberti, Antonio Bulgheroni (componente, quest’ultimo, della commissione di designazione del futuro presidente di Confindustria) e il direttore generale Antonio Colombo. Al Presidente della Camera sono state espresse, dal consiglio direttivo dell’Unione Industriali, forti preoccupazioni per la situazione istituzionale, politica ed economica in cui si trova il paese. In particolare, per la degenerazione del confronto politico tra le forze di maggioranza e di opposizione e anche all’interno della stessa maggioranza. Il perenne, aspro conflitto che si registra in sede politica è infatti particolarmente deleterio in un frangente economico così delicato come l’attuale, caratterizzato dalla difficoltà, italiana ed europea, ad agganciare la ripresa mondiale e dall’affacciarsi sui mercati internazionali di nuovi, agguerriti competitors.
La radicalizzazione dello scontro politico - hanno fatto osservare i rappresentanti dell’Unione Industriali - si manifesta non solo al centro ma, purtroppo, anche a livello locale, con la conseguenza di determinare un immobilismo nei processi decisionali e nella conseguente realizzazione delle opere necessarie ad adeguare la dotazione infrastrutturale, particolarmente nelle aree del Paese - come ad esempio l’intera fascia pedemontana lombarda - nelle quali è più stridente il gap tra le esigenze di un sistema economico molto dinamico e le carenze nelle reti di trasporto.
E’ stata quindi affermata, da parte del consiglio direttivo dell’Unione Industriali, l’assoluta necessità di ritrovare, nei fatti, una coesione sia tra le forze politiche, sia tra tutte le forze sociali del paese per realizzare quelle riforme senza le quali non vi sarebbe altra prospettiva se non quella di veder scivolare l’Italia verso una lenta, inevitabile e pericolosissima perdita di competitività. Tale coesione deve manifestarsi soprattutto con riferimento alle riforme del sistema istituzionale che devono vedere, nella ridistribuzione delle attribuzioni tra amministrazione centrale e locale, l’occasione per rendere più snella ed efficiente la pubblica amministrazione e non, al contrario, la pletorica moltiplicazione dei centri decisionali e degli apparati burocratici e che deve essere accompagnata da una indispensabile riforma in senso federale anche del sistema fiscale.