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Assemblea 2005: le reazioni
I commenti all’intervento del presidente dell’Unione degli Industriali, Alberto Ribolla, durante l’Assemblea Generale 2005 sono di ampia condivisione da parte di tutti. Dalle stanze della politica ai sindacati, dalle università alle amministrazioni, tutti pronti a raccogliere la sfida della competitività.
Una mattinata densa di spunti per riflettere sui cambiamenti dello scenario economico attuale; così l’Assemblea Generale dell’Unione Industriali si è dimostrata ancora una volta un evento di forte richiamo nella business community varesina. L’intervento iniziale del presidente Alberto Ribolla e quello conclusivo di Luca Cordero di Montezemolo sono il punto di partenza per tante riflessioni, raccolte a margine dell’Assemblea, che parlano di sfide, competitività, burocrazia e voglia di guardare avanti.
L’Assemblea di quest’anno del resto (come raccontato approfonditamente anche in alcune pagine del Focus di questo numero) è stata particolarmente ricca e ha visto, oltre alla tavola rotonda composta dal sociologo Aldo Bonomi, dall’economista Gian Maria Gros-Pietro e dall’imprenditore Nerio Alessandri, i contributi filmati del presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso e dell’ex commissario europeo Mario Monti.
Per il presidente della Camera di Commercio di Varese, Angelo Belloli: “non si può non condividere quanto detto. Dobbiamo farci trovare preparati di fronte alle sfide che ci attendono e riuscire a fare sistema. Una strada questa già intrapresa dalla Camera di Commercio. E’ importante per noi, come accennato nella relazione di Ribolla, far riferimento alla struttura fieristica di Rho Pero, la cui presenza rappresenta un’opportunità anche per le nostre imprese”.
Per il rettore dell’Università Carlo Cattaneo, Gianfranco Rebora: “è importante avere una visione positiva delle risorse presenti nel Paese e sul territorio. Ritengo che il messaggio, che deve arrivare ai giovani debba essere improntato ad una visione positiva che dia loro motivazioni. Trovo positivo il continuo richiamo alla necessità di raccordare il mondo accademico con quello dell’impresa, un punto che per il nostro ateneo è stato da sempre caratterizzante”.
Occhi puntati sul lavoro e sull’occupazione da parte del sindacato. Per il segretario provinciale della Cgil, Ivana Brunato “occorre non dimenticare le preoccupazioni per i tanti posti di lavoro a rischio sul nostro territorio e bisogna verificare se le soluzioni proposte incidono su questo aspetto. Mi è sembrato molto significativo il richiamo all’Europa ed al fatto che non si può tornare indietro rispetto a quanto fatto finora”.
Secondo il segretario provinciale della Cisl, Gianluigi Restelli: “la relazione di Ribolla è stata ricca di contenuti e spunti. Come Cisl, siamo pronti a raccogliere la sfida e a fare la nostra parte nel segno della continuità, ma anche avendo coraggio per le scelte future. Nel richiamare l’orgoglio degli imprenditori per vincere il momento di difficoltà, bisogna anche non dimenticare il contributo che possono dare i lavoratori”.
A tutto ciò si uniscono le voci degli amministratori locali come espressione del territorio. Per il sindaco di Varese, Aldo Fumagalli: “l’eterno lamento che è arrivato ancora contro la mancanza di infrastrutture è sicuramente giusto, visto che abbiamo reti stradali che erano adeguate negli anni ’50 ma che ora non lo sono più con i carichi di traffico attuali. Condivido appieno anche il richiamo contro l’eccessiva burocrazia, che è un freno anche per noi amministratori”. E tra gli amministratori locali presenti in sala vi era anche Maria Grazia Ponti, primo cittadino di Castellanza. “Le preoccupazioni per la situazione dell’economia locale non mancano, ma indubbiamente condivido l’appello a lavorare insieme e rimboccarsi le maniche, ognuno per quanto gli compete, al fine di trovare soluzioni ai problemi”.
Come hanno reagito, invece, i rappresentanti del territorio al Pirellone? Dal punto di vista di Raffaele Cattaneo, il varesino Sottosegretario Regionale “l’aspetto rilevante è che, dopo le parole di Ribolla, sono certo che troveremo gli industriali di Varese ed il loro presidente dalla parte di chi, proprio partendo dall’orgoglio di essere imprenditori, preferisce costruire, piuttosto che unirsi al coro del lamento. Con una posizione come questa io personalmente e Regione Lombardia, siamo interessati a collaborare, innanzitutto per costruire quei luoghi di confronto e quelle coalizioni per lo sviluppo locale che Ribolla ha chiesto a gran voce”.
Piena disponibilità a collaborare emerge anche nelle parole di Stefano Tosi, consigliere regionale Ds: “ho colto positivamente l’autocritica degli imprenditori quando si è parlato degli scarsi investimenti in ricerca e sviluppo. A mio parere occorre veramente un accordo di sistema tra tutti gli attori del territorio per poter vincere la sfida di una maggiore produttività. Ma sui problemi concreti, come quello delle infrastrutture, bisogna anche fare delle scelte: meglio fissare alcune e importanti priorità che avere troppi obiettivi che poi non giungono alla realizzazione”.
Nel Rendiconto il bilancio di un anno di attività dell’Unione Industriali
Nella parte cosiddetta “privata” dell’assemblea annuale dell’Unione Industriali è stato distribuito agli imprenditori associati il Rendiconto sulle attività svolte dall’Unione nel 2004. Suddiviso in quattro parti, nella prima viene fornita una sintetica descrizione dell'Unione Industriali: assetto associativo, articolazione, struttura operativa, rappresentatività sul territorio e all'interno di Confindustria, sistema associativo di appartenenza.
La seconda parte è dedicata ad una sintetica illustrazione del contesto socio-economico nel quale l’Unione Industriali opera e delle dinamiche che lo hanno caratterizzato nel corso del 2004 dal punto di vista congiunturale e occupazionale. Dinamiche, in rapporto alle quali è stata svolta l’attività descritta nelle successive parti terza e quarta, le quali hanno la funzione di rendicontare all’insieme delle imprese associate quanto realizzato nel 2004, fungendo in tal modo da relazione accompagnatrice del conto economico sottoposto all’approvazione dell’assemblea stessa. Mentre la terza parte è dedicata, in particolare, alle attività “di servizio” rivolte alle imprese, la quarta parte è dedicata alle funzioni di rappresentanza degli interessi della categoria e descrive, quindi, le relazioni e le collaborazioni che l’Unione intrattiene e attiva con gli altri attori sociali del territorio allo scopo di sostenere la sua economia e sviluppare il capitale sociale.
“Anche attraverso questa pubblicazione, ancorché rivolta soprattutto a noi imprenditori associati - ha detto il presidente dell’Unione Industriali, Alberto Ribolla, presentando il Rendiconto - cerchiamo di far percepire un concetto in cui crediamo profondamente e cioè che quanto l’Unione fa nell’interesse delle imprese va nella direzione di migliorare tutto il contesto socio-economico del territorio: per evidenziare, quindi, i benefici che il territorio ricava dalla presenza delle imprese e dall’azione dell’Unione. Vogliamo, in altri termini, anche attraverso il Rendiconto, che viene diffuso non solo tra le imprese ma anche ad una cerchia qualificata di ‘opinion leader’, far comprendere che non c’è contrapposizione tra la tutela del patrimonio industriale e gli interessi generali del territorio e della sua economia”. |
Premiate le imprese centenarie e le associate da 30, 40 e 50 anni
100 anni, a volte anche di più, dalla fondazione di un’impresa sono un bel traguardo. In provincia di Varese ce ne sono diverse, a dimostrazione del consolidato background dell’industria locale. Un’industria, del resto, che insiste in un territorio nel quale, insieme ad altri della fascia prealpina, è stata scritta la storia del processo di industrializzazione dell’Italia.
Alle imprese con oltre 100 anni di attività l’Unione Industriali consegna un riconoscimento - un manifesto e un portacarte in bronzo, con stampigliata l’aquila simbolo delle associazioni aderenti a Confindustria - in occasione della propria assemblea annuale. Analogo riconoscimento viene consegnato alle imprese associate da 30, 40 o 50 anni. Nel primo caso, il riconoscimento è riferito al contributo fornito dalle imprese centenarie allo sviluppo e al progresso dell’economia locale. Nel secondo caso, al consolidamento dell’associazionismo imprenditoriale, che ha portato l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese ad essere, sulla scorta dei voti spettanti nell’Assemblea di Confindustria, attribuiti in base all’ammontare dei contributi versati dalle associazioni confederate, al quarto posto, dopo Milano, Torino, Roma e Bergamo a pari merito, nella graduatoria delle associazioni industriali territoriali italiane, precedendo altre realtà come Brescia, Vicenza, Treviso, Padova, Venezia, Cuneo-Bologna-Modena a pari merito, poi tutte le altre. |
06/17/2005
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