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L'altra energia

Se le caratteristiche di una abitazione o di un insediamento produttivo lo consentono, vale la pena prendere in considerazione l'ipotesi di installare pannelli solari od altri sistemi di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Come sempre occorre fare bene i conti ed affidarsi a interlocutori seri e qualificati.

I dibattiti sul destino del pianeta e le responsabilità dell'uomo nel processo di riscaldamento globale, dividono ancora gli esperti, nonostante il catastrofismo abbia indubbiamente più visibilità mediatica. Tuttavia, discutendo di energia, su un argomento tutti si dichiarano d'accordo: le fonti rinnovabili e il risparmio energetico sono due ambiti nei quali è possibile trovare risorse per mitigare l'impatto dei consumi sull'ambiente e sul portafoglio.
C'è chi affronta questo argomento perchè ha una coscienza ecologica, o per limitare, con il suo piccolo contributo, la dipendenza del nostro paese dagli idrocarburi. O chi lo fa pensando solo di ridurre le bollette, o chi è costretto dalle recenti normative. Comunque sia, qualcosa finalmente, inizia a muoversi anche in Italia.
Anche in questo campo, però, occorre muoversi con la dovuta prudenza e con la calcolatrice pronta nel taschino. Vediamo perché.
Iniziamo da quella che, nell'immaginario collettivo, è sicuramente la regina delle energie rinnovabili: l'energia solare. Ed è quasi un tormentone sentire stigmatizzare la quasi totale assenza di pannelli solari in Italia, il paese del sole.
Esistono due modi per un privato o per un'impresa di sfruttare l'energia solare. I pannelli solari "termici" per il riscaldamento di acqua, e il solare fotovoltaico, per la produzione di energia elettrica. Nel primo caso i pannelli, sempre corredati da vistosi serbatoi di accumulo, sfruttano il calore del sole per innalzare la temperatura dell'acqua (che può raggiungere in condizioni ideali anche temperature elevatissime) utilizzabile poi per coadiuvare gli impianti di riscaldamento, in particolare quelli a bassa temperatura come quelli a pavimento, o come acqua calda del "rubinetto".
Questo investimento si ammortizza in 4-8 anni, ma attenzione ai consumi elettrici delle pompe supplementari. La vita media del pannello è di 15-20 anni.
Il discorso è un po' più complicato se si parla di solare fotovoltaico, cioè quel tipo di pannelli solari destinati alla produzione di energia elettrica. La luce, colpendo le celle a semiconduttori di cui sono composti questi pannelli viene in un certo senso "assorbita" generando una corrente elettrica per uso domestico o che può essere immessa in rete e quindi venduta al gestore nei momenti di esubero.
Ma è proprio la qualità costruttiva e la necessità di durata nel tempo di queste celle a rendere ancora così costoso il solare fotovoltaico. Per far sì che l'investimento sia conveniente occorrono superfici ampie, favorevolmente esposte all'irraggiamento, materiali di prima qualità ma soprattutto un progetto serio. Nonostante le allettanti incentivazioni a disposizione di privati e aziende come il "Conto Energia" e l'indubbia suggestione dell'autoproduzione, occorre molta attenzione nello studio di fattibilità di un impianto fotovoltaico, ed occorre rivolgersi a imprese affermate, in grado di stabilire con molta onestà e correttezza se vi conviene un impianto solare. Occorre infatti ricordare che in condizioni ottimali, un impianto si può ripagare in otto/nove anni e che le celle solari sono soggette ad usura e a calo del rendimento, con una vita massima utile intorno ai venti anni. In particolare occorrono competenze di alto livello per valutare e progettare impianti in ambito industriale dove l'impegno economico è sicuramente più significativo e il sistema incentivante assai più complesso.
Esistono anche altri sistemi di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Il più suggestivo è sicuramente la geotermia. La temperatura del terreno, già pochi metri sotto di noi, si mantiene più o meno costante durante l'arco dell'anno, ed aumenta gradualmente scendendo a profondità maggiori. La costanza della temperatura ad una data profondità nel sottosuolo ha un duplice effetto: durante l'inverno il terreno si trova a temperature relativamente più calde dell'aria esterna; durante l'estate la temperatura è più bassa di quella dell'aria. E' possibile sfruttare questa energia gratuita presente sotto i nostri piedi, trasportandola in superficie utilizzando come vettore l'acqua contenuta all'interno di sonde geotermiche, che vengono inserite nel terreno a profondità generalmente variabili tra i 60 e i 120 metri o in speciali serpentine orizzontali, utilizzandola per integrare riscaldamenti e raffrescamento d'estate. Anche in questo caso, prima di mettersi a scavare nel giardino condominiale, è necessario verificare con la dovuta prudenza la fattibilità economica e l'iter burocratico previsto per le sonde geotermiche.
Dai riscaldamenti a BioMasse, passando per il Mini Eolico (turbine eoliche domestiche) e addirittura al Mini Idroelettrico, il panorama è interessante e vasto ma occorre dire che, in verità, occorre quasi sempre investire cifre significative. E' possibile invece utilizzare fin da subito una forma di energia alla portata di tutti: il risparmio energetico. Con pochi interventi, alcuni semplici, altri più complessi, è possibile ridurre sensibilmente la propria spesa energetica. I consigli oramai sono noti a tutti grazie alle campagne di informazione in corso da qualche anno. Proviamo a riassumerli.

  • Non lasciare gli elettrodomestici in stand-by;
  • Usare lampade a basso consumo soprattutto negli ambienti dove si soggiorna a lungo;
  • Installare i riduttori di flusso dell'acqua ai rubinetti;
  • Installare valvole termostatiche sui termosifoni e lasciarli liberi da tendaggi o altre barriere;
  • Usare la lavatrice a temperature basse (40/60°C);
  • Usare la lavastoviglie solo a pieno carico ed evitare l'asciugatura ad aria calda;
  • Migliorare l'isolamento termico della casa specialmente nei cassonetti degli avvolgibili e lungo gli infissi;
  • Preferire elettrodomestici ad elevata classe di efficienza energetica;
  • Valutare la sostituzione di caldaie obsolete con modelli più recenti ed efficienti e sostituire i vecchi condizionatori con inverter e pompe di calore;
E se dobbiamo acquistare, ristrutturare o costruire una casa nuova, oltre alle certificazioni energetiche e a tutti gli accorgimenti energetici oramai obbligatori per legge, possiamo prendere in considerazione sistemi di riscaldamento radianti a bassa temperatura, a pavimento, a parete o addirittura a soffitto, termo camini o stufe ad accumulo ad alta efficienza e addirittura sistemi di integrazione dell'illuminazione attraverso speciali camini in grado convogliare luce naturale all'interno di uffici ed abitazioni. La legge finanziaria 2008 limitatamente ad alcuni ambiti di interesse energetico e ambientale, proroga gli incentivi già previsti dalla Finanziaria 2007 sino a tutto il 2010 e ne introduce alcuni di nuovi.

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