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Pregare nel Chiostro Il seminario di Venegono Inferiore, il monastero benedettino di Dumenza, il monastero delle Romite Ambrosiane al Sacro Monte di Varese, il convento dei Frati Minori di Busto Arsizio e quello dei Passionisti di Caravate sono alcune tra le comunità religiose presenti nella nostra provincia. Ospitate in edifici che hanno mantenuto la funzione di essere le loro dimore, Varesefocus racconta la storia, le peculiarità, gli impegni quotidiani di questi centri di fede e spiritualità. A Venegono Inferiore, sul colle del Belvedere, sorge il Seminario Arcivescovile Pio XI, dove è ospitata la facoltà di Teologia, scuola che prepara i futuri sacerdoti.
Sopra Luino, ai piedi del monte Lema, vive la comunità monastica dei Benedettini di Dumenza. Dedicato alla Santissima Trinità, il monastero è il più recente insediamento religioso tra quelli che si trovano in provincia di Varese: è stato infatti inaugurato dal cardinale Dionigi Tettamanzi l'11 luglio del 2006. I frati, che prima risiedevano nell'antica abbazia di Vertemate a Como, hanno ristrutturato un edificio un tempo adibito a colonia estiva, trovando nella quiete della Val Dumentina un nuovo luogo dove pregare, meditare e lavorare. Il monastero è costituito da ambienti ampi e luminosi, presenta un chiostro ed è fornito di una biblioteca con 20mila volumi sacri. Alcune camere del complesso sono riservate ad ospiti esterni, in cerca di riflessione e che vogliono condividere con i monaci alcuni momenti di preghiera. La speciale attività di questa comunità è il restauro di testi antichi di grandissimo valore. Con grande perizia tecnica, restaurano i libri manualmente, secondo l'antico uso amanuense, e questa occupazione viene loro commissionata da nomi importanti tra i quali spicca la Biblioteca Ambrosiana. Oltre a portare all'originario splendore molti testi, i benedettini si dedicano alla produzione di icone, immagini sacre riprodotte su tavole di legno.
Un altro importante nucleo religioso è quello dei Padri Passionisti di Caravate, il cui convento si trova vicino al Santuario di Santa Maria del Sasso, visitato ogni anno da moltissimi pellegrini. La chiesa, di proprietà dei Passionisti e da loro officiata, ha origini medioevali ed è legata alla venerazione della Beata Vergine, dal momento che all'interno è conservato il suo simulacro. L'arrivo dei Passionisti a Caravate risale ai primi del Novecento, anni in cui iniziarono la costruzione del convento ed i rifacimenti della chiesa. I Padri Passionisti sono i religiosi di una Congregazione clericale fondata da San Paolo della Croce nel 1720, caratterizzata da una vita comunitaria in case chiamate "ritiri" e da una spiritualità centrata sul mistero della Passione e della morte di Gesù. La loro predicazione e religiosità si attua principalmente attraverso esercizi spirituali, prediche e missioni al popolo (conferenze, confessioni, visite agli ammalati o ai carcerati), aiutando gli uomini e ricordando sempre il sacrificio del Salvatore. Indossano una tunica nera con larga cintura in vita e sul petto portano uno stemma a forma di cuore con scritte bianche che rimandano alla Passione di Cristo. La casa di spiritualità di Caravate è un luogo adatto ad incontri, giornate di ritiro ed esercizi spirituali; i padri sono disponibili per la celebrazione di messe e per le confessioni. Durante i pellegrinaggi i Passionisti dispongono di luoghi per l'accoglienza, sale piccole e grandi, parcheggio interno, parco.
A Busto Arsizio si trova, invece, il convento del Sacro Cuore di Gesù dei Frati Minori, luogo di una comunità francescana ispirata alla solidarietà e con cura d'anime: questo centro è un caso singolare dal momento che, oltre ad essere convento, è anche parrocchia. Il complesso religioso della chiesa e del monastero venne costruito tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del secolo successivo, per merito di Padre Gentile Mora, inizialmente con l'intenzione di creare in questa città un collegio serafico-missionario. Il collegio, infatti, ospitò fino al 1967 lo studentato di teologia. La maggiore novità degli ultimi decenni è l'erezione del santuario a parrocchia; le premesse di questa nuova funzione si trovano nel servizio religioso dei frati dato da sempre alla popolazione e nell'attività dell' Oratorio Antoniano. Questo oratorio, creato e voluto da Padre Mora già nel 1914, era destinato alla catechesi ed all'incontro ricreativo di giovani e ragazzi, impegnati in sport, accademie musicali e teatro. Nel tempo è diventato sempre più un importante punto di riferimento, grazie alle proposte di cineforum, spettacoli, concerti, conferenze. Molteplici sono le attività caritative che si svolgono in questa parrocchia, dall'aiuto ai poveri e ai portatori di handicap all'assistenza agli anziani; i fedeli sono coinvolti in iniziative come gruppi di preghiera, recita delle Lodi e del Vespero, celebrazioni speciali come la messa domenicale dei ragazzi.
Tra questi nuclei religiosi della nostra provincia è importante inoltre ricordare il Monastero delle Romite dell'Ordine di S. Ambrogio ad Nemus, esclusivamente femminile e di clausura. Esso si trova presso Santa Maria del Monte sopra Varese, antico borgo ricordato per i suoi gioielli artistici e architettonici: il Santuario, di epoca medioevale in cui è presente una veneratissima Madonna Nera, e la Via Sacra delle Cappelle. La storia del monastero risale al 1400 ed è legata al nome di due sante donne, Caterina da Pallanza e Giuliana da Verghera, le quali, con l'autorizzazione di Papa Sisto IV, fondarono un convento caratterizzato da un'attività di preghiera e di assistenza ai pellegrini che salivano al santuario. La meditazione della Parola e l'Ufficio corale sono i cardini di questa comunità monastica che ha qualificato il proprio servizio alla Chiesa attraverso lo studio della liturgia e del canto ambrosiano. Le monache, condividendo la loro preghiera, offrono a tutti l'opportunità di partecipare alle funzioni religiose e di trascorrere momenti di ritiro e di silenzio presso il Centro di Spiritualità, annesso al monastero. Attualmente le monache che vivono nel convento sono una quarantina e si occupano della coltivazione degli orti e dell'allevamento degli animali da stalla. Alcune di loro lavorano in un laboratorio di restauro, dove ridanno vita e conservano preziose opere d'arte come sculture e ancone lignee, altre invece seguono con costanza il lavoro d'archivio e di biblioteca.
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