Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

@utostrade di bit

Tutti hanno sentito parlare di larga banda ma a che cosa serve realmente? Molti progetti di cablaggio in fibra ottica di città e zone industriali sembrano segnare il passo. Qual è la situazione in provincia di Varese?

Internet ad alta velocità, formazione a distanza, videoconferenze, e-Government, Tv via cavo, anche una semplice telefonata. Oggi tutto viaggia sotto forma di bit. Una sequenza sterminata di zero e di uno che devono essere trasmessi nel più breve tempo possibile per poi essere trasformati di nuovo in suoni, immagini, dati. Lo sviluppo tecnologico ha fame di banda, cioè di capacità trasmissiva. Occorrono quindi "autostrade telematiche" in grado di sopportare un traffico in continuo e vertiginoso aumento. La larga banda viene comunemente definita come "ambiente tecnologico che consente l’utilizzo delle tecnologie digitali ai massimi livelli di interattività". Il che significa, più semplicemente, velocità di trasmissione. Un ruolo fondamentale per realizzare questo "ambiente tecnologico" è svolto infatti dalle infrastrutture di comunicazione. Cavi, antenne, satelliti, ponti radio ma soprattutto, per la trasmissione dati, la parola d’ordine è fibra ottica. Fasci di sottilissime e flessibili fibre di vetro in grado di trasportare miliardi di bit al secondo ad una velocità prossima a quella della luce, senza perdite di segnale o interferenze. Agli inizi degli anni ‘90 si diffuse la convinzione che le dorsali in fibra ottica dovessero essere posate ovunque. La priorità era "cablare", ovvero stendere una capillare maglia di fibra ottica in modo da raggiungere il maggior numero possibile di abitazioni ed aziende. Gli esperti assicuravano che il mercato si sarebbe poi sviluppato di conseguenza.
Ma qualcuno aveva sbagliato i conti. Portare la fibra nelle case di tutti gli italiani non era solo un problema di delibere di condominio e di concessioni comunali per gli scavi, era soprattutto un problema di costi. Costi elevatissimi che nessuno poteva sostenere specialmente in aree a bassa concentrazione di abitazioni ed imprese, in prospettiva, quindi, con uno scarso ritorno degli investimenti. Ma la rivoluzione digitale era ormai in atto e le esigenze di connessioni permanenti, veloci ed a costi contenuti, erano sempre più pressanti. La nascita delle tecnologie DSL (ADSL, HDSL ecc.), ha oggi cambiato radicalmente lo scenario. DSL infatti consente di ottenere un’elevata velocità di trasmissione sui normali doppini telefonici in rame che già oggi raggiungono praticamente qualunque edificio. Con investimenti ben più ragionevoli, buona parte delle aree urbane ed industriali, anche nella nostra provincia, si sono ritrovate "cablate" senza bisogno di scavi o di altri interventi particolari. Ma allora tutta la fibra ottica che stata posata fino ad oggi - ricordiamo per esempio il progetto Socrate di Telecom Italia - è diventata del tutto inutile? Lo abbiamo chiesto a Giacomo Buonanno, che dirige il Centro di ricerca sull’Economia e le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione dell’Università Cattaneo di Castellanza.
"Il Cablaggio in fibra ottica rimane valido per la realizzazione di dorsali. L’utilizzo delle fibre non sembra più conveniente per la realizzazione dell’allacciamento del singolo utente alla rete se non in realtà caratterizzate da una elevata densità abitativa, come i (pochi) maggiori centri urbani. Le motivazioni di questa evoluzione possono trovarsi da un lato nel rallentamento dell’economia, che ha ridotto la propensione degli utenti all’adozione di modalità di connessione avanzate ed ad elevate prestazioni, e dall’altro, nello sviluppo delle tecnologie DSL che permette di soddisfare anche le esigenze delle imprese appoggiandosi alle infrastrutture in rame." Le tecnologie DSL, nate come soluzioni temporanee, rappresentano invece una possibile risposta al problema più spinoso, cioè la distribuzione periferica del segnale a costi sostenibili per il gestore, ma soprattutto per il cliente. "Siamo in grado di fornire fino a 8 Megabyte al secondo in tecnologia HDSL in molte aree della provincia di Varese (80% circa della clientela Business) e stiamo investendo molte risorse per aumentare la copertura dei servizi a larga banda. Naturalmente, a fronte di progetti specifici, previa verifica di fattibilità, siamo comunque in grado di fornire alla clientela business connessioni in fibra ottica in grado di soddisfare qualunque esigenza di banda"- dice Roberto Cappelletti della divisione "Clienti Business" di Telecom Italia SpA che prevede di lanciare fra un anno la nuova tecnologia "Long reach Internet" che consentirà velocità ancora più elevate sempre su "vecchi" cavi di rame. Telecom Italia sta sviluppando inoltre una terza via per il trasporto di segnali a larga banda, la VDSL, che porterà ai clienti una capacità trasmissiva compresa tra i 10 e i 50 Mbit/s.
Tuttavia la scelta di investire sul "rame" e sulle tecnologie DSL, che comunque hanno conosciuto uno straordinario successo (oltre 25 milioni di utenti in tutto il mondo), non è l’unica delle soluzioni possibili. Infatti alcuni progetti di cablaggio in fibra, in particolare nell’area metropolitana Milanese proseguono a ritmo serrato, con decine e decine di cantieri aperti e 27 mila edifici già serviti direttamente. Laddove quindi la concentrazione di edifici ed imprese è particolarmente elevata, la competizione spinge i gestori ad una sorta di "gara di cablaggio". Ne sanno qualcosa i milanesi che di questi tempi si trovano a fare i conti con una quantità di cantieri per la posa di fibra ottica. Insomma c’è chi è pronto a scommettere sul "primato del rame per l’ultimo miglio", convinto che le tecnologie di trasmissione, unitamente a quelle di compressione dei dati possano tenere il passo con la "fame" di velocità dei prossimi anni, e chi invece punta tutto sulla realizzazione di infrastrutture capillari ad altissima capacità, che dovrebbero mettere al sicuro gli investimenti per parecchi anni. La decisione non è facile perché esiste un concreto rischio che si generi un nuovo "digital divide". Uno squilibrio infrastrutturale cioè tra diverse aree o addirittura microaree del paese che potrebbe frenare o compromettere lo sviluppo di quelle non servite.
In provincia di Varese, dopo l’abbandono del Progetto Socrate da parte di Telecom Italia, le iniziative di cablaggio segnano il passo se si escludono alcune stesure di dorsali da parte di grosse compagnie. Esistono per esempio alcuni anelli urbani, come nel centro del capoluogo, mentre attende ancora il via il progetto di cablaggio di cui si era parlato nel numero di settembre 2001 di Varesefocus. E’ chiara comunque la posizione del Governo italiano, per cui la larga banda è "una condizione essenziale per lo sviluppo economico del Paese", è stata confermata dal Rapporto della Task force sulla larga banda istituita dai ministri delle Comunicazioni e dell’Innovazione. In particolare è emerso come la diffusione della larga banda possa consentire al paese, ai cittadini, alle imprese ed alla pubblica amministrazione di cogliere appieno le opportunità della Società dell’Informazione.
La larga banda si configura quindi come un "irrinunciabile strumento per rendere possibile quella trasformazione del sistema culturale, economico-sociale e produttivo, senza la quale il Paese rischia di essere escluso dalla competizione internazionale."
Lo sviluppo della larga banda in Italia deve pertanto essere considerato un obiettivo prioritario di politica economica. Fibra o non fibra.

Luca Massi

Le parole chiave

ADSL. Acronimo di ASYMMETRICAL DIGITAL SUBSCRIBER LINE.
Tecnologia digitale in grado di trasmettere dati ad alta velocità sulle comuni linee telefoniche.
Doppino telefonico. Un doppino è costituito da due fili di rame e costituisce il portante storicamente utilizzato per la telefonia tradizionale.
HDSL/VDSL. Acronimo di HIGH Bitrate DIGITAL SUBSCRIBER LINE e Very High Bitrate DIGITAL SUBSCRIBER LINE. E’ una tecnica trasmissiva simmetrica (cioè caratterizzata da uguali capacità trasmissive da e verso l’utente) che consente di fornire elevate capacità. In realtà la VDSL, oggi non ancora disponibile, sarà fornita anche in forma asimmetrica.
Larghezza di banda. In generale, descrive la capacità di trasmissione di informazioni; maggiore è l’ampiezza di banda, più veloce è la trasmissione. Una buona larghezza di banda permette l’invio di segnali complessi come quelli audio e video.
Task force sulla larga banda. La Task Force sulla Larga Banda è una Commissione interministeriale di studio istituita dal ministro delle Comunicazioni e dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, con Decreto Ministeriale del 14 settembre 2001.

09/25/2002

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa