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Sfogliando pagine antiche
Il fascino dei libri d'epoca, da cercare con curiosità e pazienza nelle librerie antiquarie o sulle bancarelle ai mercatini dell'usato.
Un libro antico è una creatura a sé. Sta bene in uno scaffale tutto suo. E forse ha l'indole del solitario anche in mezzo a esemplari a lui simili. Le pagine fresche di stampa di volumi normali, contemporanei diciamo, non fanno il paio con quelle, magari un po' sdrucite, magari un po' ingiallite (anche se collezionisti puri cercano la perfezione anche nell'antichità) dei "colleghi" di un tempo. Il fascino degli anni è impareggiabile. E la passione di chi passa una vita alla ricerca di prime edizioni e di pezzi rari altrettanto fuori del comune. Il mondo del libro da antiquariato è come un labirinto: e la caccia dei librai che inseguono rarità e bizzarrie infinita. C'è chi si dedica alla storia locale e vuole l'edizione del libro che parla del suo quartiere nel 1950, chi compra solo testi di nautica antecedenti il '900, chi atlanti francesi che cavalcano i secoli. Nel Varesotto esistono solo due librerie antiquarie: a Varese, quella di piazza San Vittore di Roberto Canesi, a Busto Arsizio la "Insubria" di via Roma. Fino a qualche anno fa, nell'isola di Toscana in Lombardia, a Castiglione Olona che vive attaccato al passato, ce n'era un'altra. Ma oggi la saracinesca è stata tirata giù. O meglio, il portone di legno massiccio chiuso.
I varesini, dicono gli addetti ai lavori, hanno il palato fino: prediligono edizioni curate, belle, preziose e ben conservate. E non badano al prezzo. Non stanno insomma a fare i conti col portafoglio pur di portarsi a casa un libro che valga la pena possedere.
Le collezioni, come si diceva, sono di generi diversi. Innanzitutto per i periodi: i libri d'antiquariato si dividono in "incunaboli", testi che vanno dal 1452 (la Bibbia di Guttemberg risale a quell'anno) al 1500 compreso, il libro antico, dal 1500 ai primi decenni del 1900, il libro vecchio, che va indietro rispetto ad oggi di una trentina d'anni. Ogni volume ha una storia: e non solo perché legata al suo autore, ma soprattutto per i passaggi di mano. Le librerie antiche, infatti, scovano la loro preziosa mercanzia in canali particolari. Primo: un collezionista tematico decide di cambiare genere, e allora vende le edizioni che possiede nella sua biblioteca per fare nuovi acquisti. Secondo: le spartizioni di eredità. Enormi collezioni vengono vendute per realizzare denaro da dividere poi tra fratelli, sorelle, nipoti e così via. Terzo: cambi di residenza, traslochi in poche parole. E non manca poi il canale di conventi e seminari: vendite ingenti, ad esempio, sono state effettuate con la vendita della biblioteca del seminario di Sant'Alessandro, in provincia di Bergamo. Ma quanto si spende per acquistare un libro antico o un incunabolo? "Non ci sono limiti", spiegano i librai. Un Polifilo è stato venduto a 300 milioni di vecchie lire, mentre per il periodo futurista, per esempio un testo del Martinetti, può costare circa 700 euro. Ci sono poi le prime edizioni di letteratura. Richiestissima, un vero e proprio oggetto del desiderio, è la prima edizione di "Ossi di seppia" di Eugenio Montale. Valore: 12 milioni di vecchie lire. Poi si possono fare alcuni esempi: il volume "Deliciae Florae et Faunae Insubricae" del 1786 scritto da Giovanni Antonio Scopoli, fondatore dell'orto botanico di Pavia, di cui esistono cento copie, vale oltre 9 mila euro. Molto apprezzati, nel Varesotto, i libri vecchi o antichi di storia locale o composti per i varesini (come il preziosissimo "Versi di don Giacomo Ronchelli", edizione 1829, un libello manoscritto che raccoglie 12 sonetti scritti per i notabili locali dell'epoca, da Paravicini a Robbioni), oppure le edizioni autografate. Per dare un tocco più personale. Non mancano però anche pezzi economici: chi entra nelle librerie antiquarie e vuole fare un regalo particolare, ma magari non vuole sborsare un capitale, può trovare libri da 20 a 200 euro. Magari con disappunto dei collezionisti. Già, i collezionisti.
"Teste matte" dicono nell'ambiente. Nel senso buono: il lavoro del libraio è un po' quello del detective, sempre appresso a volumi spesso difficili da scovare. "Ma quando arrivano certe richieste - ammettono i librai - il cuore ti si apre. Sono soddisfazioni, e poi la ricerca è il nostro lavoro, il nostro pane quotidiano". Ma non ci sono solo le librerie: a Milano, come nelle maggiori città italiane ed europee, i libri vecchi e antichi si trovano anche sulle bancarelle, che animano anche fiere e mercatini dell'antiquariato. "In libreria - spiegano collezionisti ma anche librai - c'è la sicurezza della provenienza del libro. C'è insomma la garanzia". Ma è pur sempre emozionante fermarsi per strada, all'aria aperta, a sfogliare pagine che sanno di passato. E non è detto che non si scopra rarità. Come si valuta un volume di pregio? "Innanzitutto per l'epoca di stampa - spiegano gli addetti ai lavori -, più va indietro nel tempo, più l'edizione è pregiata, rara e quindi costosa. Poi c'è lo stato di conservazione: un libro è ben conservato, e quindi acquista valore nella stima, se non ha pagine mancanti, e se le pagine non sono ingiallite e non sono intaccate dall'umidità. La componente della tiratura è importante: il libro è tanto più prezioso quanto più la sua tiratura è limitata". Infine, i collezionisti guardano anche alla "facciata", alla legatura insomma: quelle preziose sono in pergamena e in pelle, con fregi d'oro. Specie oggi, nell'era di Internet, "maneggiare" un libro, e per di più antico, fa un certo effetto. I librai antiquari, delle tecnologie, non hanno paura. Anzi. "Può tornare a nostro favore…". Già, perché in un'epoca in cui si legge meno e si stampa meno, le edizioni un po' alla volta acquistano punti. Diventano rari. E quindi perfetti per il mercato dell'antico…
Una mostra per gli appassionati del libro antico
Si terrà a Milano, presso il Palazzo della Permanente, dal 14 al 16 marzo la XIV Mostra del libro antico. Esporranno 63 librai antiquari italiani e stranieri, europei e americani.
Orari: 10.00 - 19.00 continuato, domenica 10.00 -18.00 Ingresso: euro 6; euro 3 ridotto per studenti e soci TCI |
Librerie antiquarie a Varese e Busto Arsizio
Quattro vetrine e un cuore così. Innanzitutto per i volumi antichi. Tanto che, se è nato professionalmente come geometra, la carriera tra cantieri e uffici catastali l'ha abbandonata subito. Per aprire una libreria antiquaria, prima a Pavia, poi a Varese. Roberto Cavesi, 62 anni, è un'istituzione a Varese. Lui è sempre lì, nel suo negozio in piazza San Vittore, a "coccolare" i suoi libri e ad accontentare collezionisti e clienti di passaggio. "Ho iniziato nel 1960 - spiega -: allora vendevo anche libri moderni e contemporanei, poi mi sono dedicato solo all'antiquariato. A Varese sono arrivato nel 1984, e nonostante inizialmente abbia trovato qualche difficoltà nel mio lavoro rispetto a Pavia, oggi mi trovo benissimo". Tra i suoi clienti, ci sono, o ci sono stati, il critico letterario Dante Isella, il pittore Enrico Bai e lo scrittore Piero Chiara. "L'amore per i libri si vede, io ne ho tanto. Ogni tanto entra in negozio un ragazzino di 12 anni che sta qui, in mezzo agli scaffali ore e ore. Una rarità per quell'età…". Anche a lui, negli occhi, si legge l'amore per le parole d'un tempo…
Nel centro storico di Busto Arsizio, invece, a fondare la libreria antiquaria Insubria è stato Enrico Tosi, un altro appassionato che saputo trasformare il proprio interesse per la cultura e l'arte in business. "Siamo a Busto Arsizio ma vendiamo in tutta Italia grazie al sistema della vendita per corrispondenza - spiega - inviando ai collezionisti un catalogo periodico. E, ora, stiamo allestendo un nostro sito Internet. Siamo già contattabili con l'e-mail: insulib@libero.it". Moderna tecnologia abbinata a reperti antichi: chi l'avrebbe detto? |
02/20/2003
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