Manifatturiero contemporaneo.jpg
Il sistema universitario (che grazie alla LIUC – Università Cattaneo ha “un fortissimo legame con la dimensione produttiva”). Le infrastrutture di trasporto (che vedono il territorio al centro dei principali corridoi europei anche grazie alla recente inaugurazione della nuova galleria del Gottardo e con la presenza di Malpensa). Le banche e le società finanziarie (con cui sono stati stretti numerose intese e accordi). Gli enti locali (che hanno dimostrato nell’ultimo anno “un’attenta volontà di ascolto”). Gli strumenti di informazione (che hanno “fatto crescere lo spazio dedicato alle notizie riguardanti il mondo dell’impresa”). La qualità della vita (“perché da noi si vive bene”). Sono questi, secondo il Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, i punti di forza del sistema economico locale. Leve competitive che gli hanno fatto esprimere, durante l’ultima Assemblea Generale dell’associazione, una certezza: “Il futuro è alla portata di Varese”.

“Il futuro è alla portata di Varese”, ha affermato il Presidente dell’Unione Industriali durante l’ultima Assemblea Generale. A condizione, però, che si punti sulla fabbrica intelligente. Quella per la quale il Presidente di Confindustria, Vicenzo Boccia, ha chiesto al Governo di adottare al più presto un piano nazionale
Delle sue imprese. Del territorio. A condizione, però, “che si superino alcuni pregiudizi che agiscono da freno”, ma soprattutto a condizione che le aziende sappiano coltivare da qui in avanti quello che lo stesso Comerio ha ribattezzato il “Manifatturiero Contemporaneo”. Così declinato: “Un manifatturiero che dell’Internet delle Cose, dei Big Data, del Cloud non ha timore, ma ne compie una corretta valutazione e sa farne un buon uso, piegandoli alla propria continua modernizzazione”. Il concetto espresso dal Presidente dell’Unione Industriali di fronte alla platea di oltre 800 persone del Centro Congressi di Malpensafiere è che “la produzione fisica, di cui noi siamo maestri, non verrà a mancare, ma dovrà obbligatoriamente cercare nuovi alleati per rendere i propri prodotti più intelligenti, più adatti al cliente del futuro. Per rendere le catene produttive più in grado di cogliere e sviluppare le fonti dell’innovazione”. Ma quando Comerio parla di questi scenari e delle azioni che servono per renderli possibili, non declina i verbi al futuro. Il “Manifatturiero Contemporaneo è già un presente concreto”. Per esempio in Germania, dove, ricorda il Presidente degli industriali varesini, “si sta già realizzando un programma a tempi serrati per implementare quella che loro chiamano Industria 4.0”.

E in Italia? Per Comerio serve “un piano che, con le differenze del caso, si possa adattare ad un sistema economico dove esiste una grande potenzialità legata all’industria di trasformazione e all’industria Medium Tech”. Ciò per trarne “un sicuro beneficio in termini di innovazione, di mercato e di posizionamento competitivo”.
L’Unione Industriali, insieme a tutto il Sistema Confindustria, non intende stare con le mani in mano, attendendo le mosse della politica: “Stiamo operando affinché ciò si possa attuare a livello di ‘Sistema Paese’, collaborando fattivamente alla realizzazione del documento di politica industriale Manifattura Italia”. Un documento che è anche “un progetto che cerca di individuare gli strumenti per favorire la rivoluzione digitale nelle filiere industriali nazionali”.
Rivoluzione che tra le imprese varesine è già iniziata e sulla quale punta anche la stessa Unione Industriali. “E’ un manifatturiero, quello contemporaneo, che noi vogliamo contribuire a sviluppare e radicare”. Centro nevralgico di quest’azione è la LIUC – Università Cattaneo con i suoi laboratori legati alla fabbricazione digitale (SmartUp), alla Lean Production (Lean Club) e allo sviluppo della competitività nelle imprese e nella creazione di startup (I.E.C. – Institute for Entrepreneurship and Competitiveness). “Insomma – ha chiosato Comerio – Fabbrica 4.0 o Fabbrica Intelligente, per noi non è semplicemente uno slogan dell’ultima ora. È una visione per quello che è il nostro presente”.

Riccardo Comerio: “Il manifatturiero contemporaneo, dell’Internet delle Cose, dei Big Data, del Cloud non ha timore, ma sa farne un buon uso, piegandoli alla propria continua modernizzazione”
D’accordo sul punto, Vincenzo Boccia, che, durante l’appuntamento dell’Unione Industriali a Malpensafiere, ha fatto il suo esordio ad un’Assemblea di associazione territoriale in qualità di neo-Presidente di Confindustria: “Nella sfida della quarta rivoluzione industriale dobbiamo lavorare con il Governo, con il quale siamo pronti a confrontarci, per realizzare una politica industriale all’altezza del nostro Paese, fornendogli tutto il nostro bagaglio di esperienze e competenze, perché la strategia che verrà tracciata sia la più coerente con le esigenze delle nostre imprese”.
Per il Presidente Confindustria occorre però fare leva su tre priorità. La prima è il sostegno alla domanda di innovazione delle aziende: “Questo vuol dire monitorare il funzionamento degli strumenti varati negli scorsi anni, stabilizzando quelli che hanno funzionato. A partire dalla Nuova Sabatini e dal Superammortamento. Soltanto la stabilità e la certezza delle prospettive può dare fiducia agli imprenditori e spingerli ad investire”. La seconda, facilitare il trasferimento della conoscenza: “Seguiamo l’input che viene da Bruxelles e promuoviamo la creazione dei Digital Innovation Hub: veri e propri poli fisici, gestiti in partnership pubblico-privata, all’interno dei quali le imprese potranno contaminarsi con tecnologie e business service digitali, sviluppando così nuovi modelli per l’azienda, produttivi ma non solo”. Terzo obiettivo: la formazione del capitale umano. Perché, ha ricordato Boccia, l’Industria 4.0 non è solo tecnologia, ma una realtà che “ha al centro le persone”. Sul punto Confindustria ha le idee chiare: “Sul tema della formazione, noi pensiamo che il pubblico debba esercitare un ruolo guida per ridurre il gap dei nostri giovani nelle materie Stem (Scienze, tecnologia, ingegneria, matematica)”. Che tradotto in azioni concrete vuol dire “aggiornare i programmi scolastici della formazione primaria e secondaria alla luce dei cambiamenti della nostra epoca, all’interno dei quali la rivoluzione digitale è uno dei più veloci, pervasivi e trasversali”.

La proposta di Vincenzo Boccia: “Seguiamo l’input che viene da Bruxelles e promuoviamo la creazione dei Digital Innovation Hub: veri e propri poli fisici, gestiti in partnership pubblico-privata”
La chiosa per tutti (istituzioni, imprese, sistema scolastico e universitario, società in generale) l’ha data Riccardo Comerio. Il cui richiamo ha risuonato un po’ come il famoso e ormai decennale “Stay hungry, stay foolish” di Steve Jobs, così reinterpretato in chiave varesina dal Presidente dell’Unione Industriali: “Il nostro sogno è la nostra realtà. E quindi siate contemporanei! Continuiamo a darci una opportunità!”
E “Manifatturiero Contemporaneo” sia, dunque.


Articolo precedente Articolo successivo
Edit