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Francesco Ogliari era un personaggio d’altri tempi: un filantropo di grande cultura, avvocato e docente di diritto Canonico e Filosofia, con una predilezione per i trasporti, la responsabilità per oltre 20 anni di Presiedere il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano e una passione quasi convulsiva per il collezionismo. Il patrimonio che nascondeva il suo Museo dei trasporti nel parco di Villa Fantasia tra i boschi di Ranco è impressionante. Con qualche lacrima di commozione nel luglio 2014 gli eredi del Prof. Ogliari hanno deciso di donare quella collezione strabiliante alla Fondazione Volandia e Marco Reguzzoni, presidente della Fondazione, che ha conosciuto molto bene Francesco Ogliari, ha deciso di impegnarsi a fondo per creare un Museo nel Museo.
Così, solo il tempo di studiare la giusta collocazione della impegnativa collezione nei grandi spazi di Volandia e di trovare i primi finanziamenti , anche grazie all’ingresso di FNM nella fondazione, a maggio 2015 è iniziata la delicata fase di trasferimento dei cimeli dal Museo di Ranco alle ex Officine Aereonautiche Caproni, sede di Volandia a Case Nuove di Somma Lombardo.

Con il trasferimento da Ranco alle ex officine Caproni dei reperti del Museo Ogliari, Volandia diviene un grande Museo dei Trasporti a ridosso dell'aeroporto di Malpensa
A giugno era già stato inaugurato e aveva trovato posto nel primo padiglione di Volandia il più grande plastico ferroviario d’Italia, uno dei più grandi d'Europa, che fu progettato personalmente da Francesco Ogliari: oltre 200 mq di superficie, 400 metri di binari, circa 600 vagoni ferroviari e ben 200 locomotive, 180 scambi, 15 km di rete elettrica, ma anche autobus, filobus, una mongolfiera e un dirigibile, un centinaio fra aerei ed elicotteri di vario tipo.
Per spostare alcuni dei pezzi principali provenienti dal Museo di Ranco sono state necessarie attrezzature  imponenti (il pezzo più pesante, il locomotore E626, pesa oltre 150 tonnellate!) e una meticolosa organizzazione della logistica tra permessi per trasporti straordinari e ordini d’uscita e d’ingresso da rispettare in base all’impianto del Museo.  Una squadra di numerosi volontari del CRAL delle Ferrovie è già pronta e impaziente di mettere le mani su dei cimeli che rappresentano la storia dell’ingegno umano, ma naturalmente il reclutamento di volontari, appassionati e collezionisti, è sempre aperto sia per il Museo del Volo che per questa nuova sfida della Collezione Ogliari.
Se si considera che gli elementi più grossi (locomotive, carrozze, persino una funivia) sono circa 90, tra i quali anche il famoso “Gamba de legn”, locomotiva a vapore costruita dalla Breda nel 1892, mentre il resto della collezione conta altri 24.000 pezzi, ci si può fare un’idea abbastanza chiara di quanto imponente sia  la collezione Ogliari e quanto questa operazione impegnerà risorse, umane ed economiche, per i prossimi anni.

A maggio 2015 è iniziata la delicata fase di trasferimento dei cimeli dal Museo di Ranco alle ex Officine Aereonautiche Caproni, sede di Volandia a Case Nuove di Somma Lombardo
L’inaugurazione del Museo Ogliari all’interno di Volandia è avvenuta ufficialmente il 4 settembre scorso ma la quasi  totalità dei pezzi andranno poi in ristrutturazione e saranno ripresentati e inaugurati nella loro nuova veste. L’area ombreggiata accanto a le carrozze e le locomotive in esposizione  è stata attrezzata con tavoli e giochi per famiglie e sarà possibile anche sostare per pause e  pic nic. In un unico biglietto  e senza nessuna maggiorazione quindi è ora possibile visitare tutto il Museo del Volo con tutte le sue sezioni: ala fissa, ala rotante, le forme del volo, la collezione Piazzai, l’area simulatori, il padiglione Spazio e ora la Collezione Ogliari, che sarà negli anni sempre più implementata man mano che procederà il recupero dei tanti cimeli.
Davvero un grande impegno ma di certo il Prof. Ogliari ne sarebbe entusiasta!


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