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“Riprogettare le catene del valore nella nuova era della manifattura”: questo il titolo della decima edizione del World Manufacturing Forum 2022, l’evento internazionale dedicato all’industria manifatturiera che ogni anno riunisce imprenditori, istituzioni, manager e rappresentanti del mondo accademico. Ad organizzarlo, la World Manufacturing Foundation, una piattaforma istituita nel 2018 da Confindustria Lombardia, Politecnico di Milano e Intelligent Manufacturing System, volta a valorizzare e diffondere la cultura industriale in tutto il mondo.

Tema al centro dell’incontro è stata la riorganizzazione delle supply chain, con spunti e riflessioni sulle opportunità per l’industria del futuro. Un argomento diventato imprescindibile per il comparto manifatturiero, soprattutto alla luce degli eventi che hanno sconvolto l’economia e il commercio globale. Sono stati oltre 700 i partecipanti presenti alla due giorni che si è tenuta al Porsche Experience Center in Franciacorta.

Durante l’evento internazionale è stato presentato il Report 2022 con le dieci raccomandazioni affinchè il manifatturiero globale possa cogliere le trasformazioni del prossimo futuro con successo. “Si tratta di un vademecum con azioni necessarie a superare le sei sfide distruttive che impatteranno sulle imprese nell’immediato – ha dichiarato Marco Taisch, Presidente Scientifico del WMF –. Queste sei evoluzioni, individuate dagli oltre 50 esperti internazionali che hanno contribuito al Report stesso, prevedono una produzione che dovrà essere sempre più cognitiva, circolare, resiliente ai rischi, iper-personalizzata, rapida e inclusiva. La complessità che le imprese dovranno affrontare è ulteriormente aumentata dalla contemporaneità di accadimento di questi trend”.

Il ruolo della manifattura è essenziale nell'economia perché contribuisce alla crescita reale (genera il 17% del Pil mondiale), stimolando la domanda negli altri settori, offrendo opportunità di lavoro (occupa il 13% dei lavoratori), e rappresentando una quota considerevole di commercio a livello mondiale. Questa sua centralità e la crescente interdipendenza delle catene globali del valore, fa sì che i fattori economici e geopolitici abbiano un impatto significativo sulle aziende manifatturiere e sulle loro operazioni sia a breve sia a lungo termine. 

“Le sfide e i rischi affrontati dalle imprese in questi 2 anni sono state complesse e diversificate. La rapida successione di interruzioni sulle catene del valore globali non ha precedenti nella storia recente della manifattura – ha affermato il Presidente della World Manufacturing Foundation, Diego Andreis –. L’industria che ne emergerà ne sarà profondamente trasformata. Il successo di questo cambiamento dipenderà dalla capacità di adeguarsi al nuovo mondo multipolare e agli shock che ne derivano, garantendo sicurezza energetica ed informatica. L’utilizzo dei dati in un contesto end to end, uscendo dal perimetro delle fabbriche. Ecosistemi regionali con filiere più corte caratterizzate da un rinnovato ruolo per le SMEs. Digitale e sostenibilità guidano l’evoluzione dell’offerta, nuovi modelli di organizzazione del lavoro con competenze e talenti che sempre più diventano il fattore chiave di valore e competitività. Tutto questo in un contesto di attenzione crescente alla sostenibilità e alla responsabilità sociale”.

 

Le 10 raccomandazioni del World Manufacturing Forum

Le 10 raccomandazioni Wmf per una efficace riorganizzazione delle supply chain globali:

  • Evitare politiche iperattive che riportino indietro il pendolo della globalizzazione;

  • Assicurare una riorganizzazione prudente, intelligente, imprenditoriale e proattiva delle catene del valore per garantire un’offerta critica;
  • Adottare un approccio interattivo e di miglioramento continuo da parte delle filiere;
  • Delineare prodotti per un agile ripensamento delle catene del valore;
  • Sfruttare l’opportunità di ridisegnare le supply chain per stimolare l’adozione di approcci circolari e sostenibili;
  • Accelerare l’urgente adozione di strumenti digitali abilitanti per catene del valore resilienti e adattive;
  • Sostenere le Pmi includendole nella riorganizzazione delle catene del valore facendo leva sulla loro capacità e soddisfacendo le loro esigenze;
  • Adottare un approccio multidimensionale per considerare i rischi geopolitici e gli altri fattori non-costi;
  • Riconoscere le competenze come prossima risorsa scarsa della produzione;
  • Agire attraverso politiche per rafforzare comportamenti responsabili dei consumatori al fine di raggiungere uno sviluppo economico stabile.

 

Per approfondire

 



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