Varese-produce-come-mangia

Carne, latte, birra, alcolici e dolci. Ma anche formaggi, prodotti pronti, pasta fresca. Ecco come l’industria degli alimentari e delle bevande del territorio varesino finisce ogni giorno sulle nostre tavole. E in quelle di mezzo mondo

Mai come in questo periodo le nostre cucine sono il luogo dove the magic happens! Per questo motivo vi raccontiamo una storia che parla sì di cibo ma che, frenate l’appetito, vi chiede di riflettere su cosa c’è “dietro” le nostre tavole imbandite. Già, perché il buono della tavola inizia da molto prima di entrare nelle nostre case e le imprese della provincia di Varese lo testimoniano. Infatti, sebbene sia un settore di nicchia, quello dell’industria degli alimentari e bevande è da sempre presente nella provincia di Varese: 420 aziende, per un totale di circa 3.850 addetti, (cioè il 4% dei lavoratori manifatturieri del Varesotto), che sono in grado di generare 514 milioni di euro di export. Ma cosa producono di preciso tutte queste realtà enogastronomiche?  

Ve lo racconta la storia di uno di voi: Vittorio, 45 anni funzionario di banca, moglie e due bambini, di 2 e 7 anni. Vittorio è un pendolare e al mattino la sua sveglia suona presto, ha bisogno quindi di una colazione che gli dia la carica: caffè, fette biscottate integrali, burro e marmellata. Tra una riunione e qualche e-mail, arriva presto l’ora del pranzo, che è sempre un mordi e fuggi. Per fortuna ci sono i piatti pronti: oggi zuppa, domani tramezzino, veloce e pratico. Finalmente è il momento di tornare a casa, ma squilla il telefono: è Sabrina, la moglie, dottoressa integerrima, che gli chiede di “recuperare” Fabrizio a calcetto. Prima di riagganciare, Sabrina, consapevole della memoria corta del marito, gli ricorda anche di comprare il pane, i formaggini per Chiara e magari dei ravioli ripieni. “A pranzo un’insalatina leggera, nel pomeriggio una lezione di military fitness: stasera mi sono proprio meritata ravioli e bistecca”. Le 22:00, i bimbi sono finalmente a letto e Vittorio e Sabrina possono godersi un po’ di relax: lui un bicchierino di grappa ed una mousse, lei un amaretto ed un quadratino di cioccolato fondente. L’occhio di Vittorio cade su una foto del matrimonio: “Amore, che ricordi...” Lei: “Vero... i confetti erano buonissimi!” “Sempre la solita romantica...” Almeno il sabato è vicino, e Vittorio può consolarsi con il pensiero di una pizza ed una birra con gli amici di una vita.

Il settore conta nel Varesotto 420 aziende che danno lavoro a 3.850 addetti. Nel 2017 l’export è ammontato a 514 milioni di euro, in crescita del 4,3%  

Ebbene tutti i prodotti che servono a Vittorio e Sabrina sono realizzati, confezionati e commercializzati da imprese della provincia di Varese.Ma tutte queste industrie di alimentari e bevande non lavorano da sole: le aziende sono infatti strettamente connesse con i produttori di elettrodomestici, di macchinari per il settore del food&beverage, oltre che con le catene di distribuzione e le aziende che si occupano di packaging. Perché per garantire la qualità e restare al passo con i tempi servono ben più di due mani. 

Che dire... Varese “produce davvero come mangia”: curando la qualità e la sicurezza dei prodotti (non è mica uno scherzo stare dietro alle certificazioni ed agli standard igienico-sanitari), cercando di ridurre gli sprechi, mantenendo un legame con la tradizione, senza però mai smettere di innovare. Ma soprattutto, lo fa portando la bandiera del Made in Italy, anzi del Made in Varese, sempre alta nel mondo: nel solo 2017 infatti l’export di alimentari e bevande generato sul territorio è cresciuto ben del 4,3%. 



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