Un’Europa-sogno-e-speranza

“Dobbiamo sognare l’Europa del futuro”: è l’augurio, ma anche il monito, lanciato alle istituzioni da Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria durante l’Assemblea annuale dell’Unione degli Industriali

“Da qui sono partito!” È all’insegna dell’emozione l’intervento di Vincenzo Boccia all’Assemblea degli Industriali varesini. La presenza di Boccia a Varese è diventata una sorta di attesa tradizione: dal primo appuntamento istituzionale nel 2016, all’indomani della sua elezione, fino a quest’ultimo, che inaugura il suo anno conclusivo da Presidente. Un intervento emozionato ed emozionante, in gran parte teso a sottolineare il legame con le imprese e gli imprenditori varesini. Per il neoeletto Presidente Roberto Grassi parole di stima e fiducia e un particolare saluto al Presidente uscente Comerio che, “ci rappresenta tutti, perché ci ha ricordato che dietro agli impegni associativi ci sono grandi sacrifici”. Non parole formali, ma neppure un caso in un momento storico in cui, secondo Boccia, la coesione è un valore fondamentale. Alle parole di unità segue, infatti, una relazione tesa a sottolineare peso e urgenza di quest’attitudine anche con le forze di Governo. “Da soli non si va da nessuna parte” ha sottolineato e non per la prima volta. All’indomani delle Elezioni Europee, il Presidente di

Vincenzo Boccia: “La sfida è tra Europa e mondo esterno. Non tra Paesi europei”

Confindustria parla di strategie e di concretezza, mettendo l’accento sulla necessità di far ripartire il Paese con una stagione di corresponsabilità tra le parti. “Da oggi usciamo dalla fase delle facili promesse per entrare nel realismo e nel pragmatismo” ha detto con un chiaro messaggio alle istituzioni. “Serve un’Europa luogo ideale per giovani, lavoro, imprese e infrastrutture. Bisogna sognare l’Europa del futuro, guardare ad una politica dei fini e non dei mezzi, in cui prima si definiscono gli obiettivi da realizzare nell’economia reale, poi si individuano provvedimenti e risorse e quindi si interviene sui saldi di bilancio per una visione di medio e lungo periodo e non a poche settimane. Non si può prescindere dall’economia reale: bisogna passare dal contratto di governo a un contratto per il Paese”. Dall’economia reale alle sfide reali. “Dobbiamo comprendere bene la sfida che abbiamo davanti, tenere presente Cina e Usa. La sfida è tra Europa e Mondo esterno e non tra Paesi europei”. Torna, quindi, il tema dell’unità per un’Europa che lo stesso Boccia definisce “sogno e speranza”. Un assetto di cui bisogna tener conto anche nelle scelte dell’esecutivo in tema di crescita e welfare. “Servono figure di qualità al vertice” ha continuato il Presidente di Confindustria. “Se vogliamo avere un ruolo importante, il passo che il Governo deve fare è ambire a un Commissario Ue importante all’Industria, al Mercato Interno, al Commercio o alla Concorrenza. Altri sono Commissari di serie B. Bisogna poi che il Governo si attivi per aprire trattative di alleanza per il futuro presidente della Banca Centrale”. Accanto al tema della crescita, Boccia ha messo al centro anche la questione sociale. 

Giovani, formazione e ITS al centro della tavola rotonda con Michele Bauli e Maurizio Marchesini

Una questione affrontata durante l’Assemblea Generale anche nella tavola rotonda, moderata dal giornalista Andrea Cabrini, che ha visto protagonisti Michele Bauli, presidente di Bauli SpA, noto marchio del settore alimentare e Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini Group, azienda specializzata nel packaging farmaceutico. Partendo dall’Europa, per arrivare ai giovani. “Abbiamo bisogno di un’Europa che difenda gli interessi dei mercati” ha sottolineato Marchesini. Poi la riflessione si concentra sul ruolo dell’Education per le imprese. Per quanto riguarda i giovani, l’accento è per entrambi i relatori sull’importanza della formazione e, in particolare, sul valore degli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori, scuole ad alta specializzazione tecnologica, nate per rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche per lo sviluppo economico e la competitività. “Come azienda – ha spiegato il presidente di Marchesini Group – ci crediamo molto e siamo tra i fondatori di una fondazione ITS (La fondazione ITS Bologna per le Nuove Tecnologie per il Made in Italy Sistema Meccanica automazione Industriale ndr)”. Sulla stessa linea anche Bauli. “Per fare una torta serve tantissima tecnologia” ha spiegato Michele Bauli, snocciolando una serie di metafore dolciarie, che hanno raccontato alla platea un’azienda che per antonomasia rappresenta il raccordo tra tradizione e innovazione. “Io non so fare un pandoro, ma 500mila alla volta sì! - ha scherzato l’imprenditore - È quindi chiaro quanto in azienda conti non solo la tecnologia ma anche la formazione dei dipendenti. Essendo la nostra un’azienda storica (la Bauli è stata fondata a Verona nel 1922 dal pasticcere Ruggero Bauli) è sempre alto il turn over. Ma per noi non conta tanto trovare le persone quanto quelle giuste e poi bisogna fidarsi. È importante trovare i giovani nelle scuole e nelle università, ma anche nelle aziende”. 

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