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Una gita, da organizzare anche nel periodo invernale, alla riscoperta di sentieri e tesori lungo le aree umide dei Fontanili, ai piedi delle colline moreniche di Jerago con Orago, Cavaria e Gallarate. Percorrendo strade dimenticate, paludi e siti archeologici, a piedi oppure in bicicletta. Proprio come usavano fare i genitori dei nostri genitori

Ci sono aree boschive ricche di fascino e legate a preziose tradizioni locali, quasi dimenticate. Alcune di queste, durante i periodi di restrizioni dovuti alla pandemia, sono state riscoperte. Una bellezza vicino casa che merita di essere conosciuta e percorsa, anche per essere salvaguardata, che ripercorre storie antiche dei nostri nonni, quando, invece di prendere la macchina per andare lontano, si esploravano i dintorni in bicicletta e a piedi. 
Una di queste è un vero e proprio polmone verde all’interno di una zona fortemente urbanizzata: si tratta dell’area umida dei Fontanili, collocata ai piedi delle colline moreniche di Jerago con Orago, Cavaria e Gallarate. Un reticolato di sentieri nei boschi che si può estendere, grazie a collegamenti e sentieri, fino ai vicini comuni di Arsago Seprio e a luoghi ricchi di fascino come Centenate e l’area archeologica della Lagozza. Ne percorriamo alcuni con l’aiuto della guida ambientale escursionistica Alice Mometti, originaria proprio di queste zone. 

Il Sentiero dei Fontanili

L’itinerario, pianeggiante e facile da percorrere, parte nei pressi della strada provinciale 26 a Besnate ed è lungo circa 3 chilometri. Il percorso si sviluppa attorno alla palude centrale, tra i boschi di prugnolo tardivo, robinia, quercia, betulla, biancospino e sambuco. Ma si può raggiungere anche partendo dal rione Caiello di Gallarate e inoltrandosi nel bosco seguendo le indicazioni per il sentiero. 
Il cammino costeggia aree pianeggianti e si addentra nel verde, tra ponticelli, piccole salite e punti di vista sempre nuovi, ruscelli e pozze d’acqua, che toccano anche i territori di Cavaria e Gallarate. Proprio qui si trova il nuovo Centro Parco “Cascina Monte Diviso” in località Caiello, sulla sommità di Monte Diviso la prima collina morenica che troviamo risalendo la pianura dal gallaratese. Il bello del percorso molto caro agli abitanti dei comuni limitrofi, sottolinea la guida, è che costituisce un “hub verde” per raggiungere molte altre aree affascinanti nel circondario, fino a Centenate, Arsago Seprio e Casorate Sempione.

Il Castello di Jerago

Partendo dall’area verde dei Fontanili in località Cavaria, dopo pochi passi nel bosco si troverà un cartello di legno con la scritta “Castello di Jerago”. È il percorso da seguire per arrivare alla fortezza, prima di proprietà dei Visconti e poi Real Casa Austriaca fino alla fine del ‘700, quando venne acquistato dalla famiglia Bossi e Anguissola e trasformato in residenza. Oggi location per eventi e matrimoni, si può ammirare dall’esterno ed è situato in uno scenario affascinante, circondato da un’atmosfera verde e rurale

Tra natura, borghi e archeologia 

Proseguendo lungo sentieri sterrati e alcuni tratti asfaltati si può incrociare “l’Anello dei Borghi” un percorso ad anello di circa 12 chilometri, misto sterrato, boschi e asfalto (circa 20%). Proseguendo, spiega la guida, si potrà arrivare in località Centenate. Besnate, un’area umida e campestre conosciuta anche come “le risaie” dagli abitanti, ricca di aziende agricole e maneggi. Poco distante, a ridosso del bosco, si trova il sito naturalistico-archeologico della Lagozza, nel parco del Ticino. Un tempo questo luogo era una conca lacustre di 40mila metri quadri, mentre oggi si presenta come un bacino parzialmente prosciugato. Formatasi in seguito all’ultima glaciazione, ospitò un grande insediamento palafitticolo stimato intorno alle 350 unità e risalente circa al 2.800 a.C. A poche centinaia di metri, si trova anche la Lagozzetta, un secondo bacino (oggi una palude), nato anch’esso durante l’ultima glaciazione. Le due località dal 2010 sono state dichiarate S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario) dall’Unione Europea. Se la giornata è uggiosa, si può prolungare l’esperienza di conoscere questi luoghi con una deviazione ad Arsago Seprio: il museo civico archeologico, infatti, conserva le testimonianze delle civiltà palafitticole che vivevano qui nella preistoria.

Il Museo Civico Archeologico di Arsago Seprio

Il Museo di Arsago Seprio è un piccolo gioiello di storia collocato in un paese ricco di fascino. Conserva, nelle sue tre sale, i reperti archeologici provenienti dagli scavi condotti dalla Soprintendenza nell’ultimo trentennio. Questi consentono di seguire il popolamento di Arsago e del suo territorio a partire dalla preistoria fino ai Visconti. Dell’insediamento antico di Arsago Seprio si hanno testimonianze a partire dall’età del Bronzo finale; qui si stanziarono poi popolazioni della stirpe celtica degli Insubri che subirono dal II secolo a.C. un lento ma costante processo di assimilazione con Roma che, in età Augustea, le portò ad assumere usi e costumi romani. Da non perdere, inoltre, la ricca collezione paleontologica “Divisione Julia” raccolta tra il 1973 e oggi dal dottor (è anche medico) Giancarlo Politi e donata alla cittadina. Un patrimonio che conta oltre 400 pezzi: tra questi una interessantissima collezione del Giurassico di Solnhofen (Baviera) e dell’Eocene di Bolca.

I consigli della guida

La guida Alice Mometti consiglia, per una gita a piedi durante il periodo invernale, nella zona del Gallaratese, un giro di Malpensa. “Sono tutti boschi in piano: si può fare in bici o a piedi ed è un percorso lungo circa 33 chilometri. Partendo da Gallarate si passa da Cardano al Campo, Ferno, Vizzola Ticino, si arriva nella zona di Volandia, si torna indietro costeggiando le piste di Malpensa. Si prosegue poi lungo i canali del Ticino per risalire nella frazione Maddalena di Somma Lombardo e dirigersi verso Arsago, Casorate e, ancora, Cardano”.  



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