Studiando-in-Silicon-Valley

A sbarcare nel “tempio” delle nuove tecnologie, durante uno Study Tour organizzato dal professor Marco Astuti, sono stati 16 giovani studenti della LIUC – Università Cattaneo. Ecco com’è andato il loro viaggio alla scoperta del tempio dell’Industry 4.0

Guardare con i propri occhi il cambiamento in atto nella società, in un luogo privilegiato come solo la celebre Silicon Valley americana può essere. Questa la straordinaria opportunità vissuta nel “santuario” dell’innovazione da alcuni studenti della LIUC – Università Cattaneo, accompagnati dal loro docente di “Ecosistemi Imprenditoriali” Marco Astuti, alla vigilia della laurea magistrale in Entreneurship and Innovation. A raccontare questa esperienza è lo stesso Astuti, referente scientifico delle missioni tecnologiche, denominate #TechMission, in Silicon Valley e in altri contesti di innovazione mondiali organizzate negli ultimi anni dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, insieme a Confindustria Lombardia.

Professore, com’è nata l’idea di questo Study Tour nella Silicon Valley?
“È stato pensato per dare un seguito concreto al corso Enterpreneurial Ecosystem che mi è stato affidato nell’ambito della laurea magistrale in Entrepreneurship and Innovation (facoltà di Economia Aziendale e Management della LIUC), quest’anno focalizzato proprio sulla Silicon Valley. Allo stesso tempo, l’obiettivo è stato quello di aiutare gli studenti ad allargare il loro sguardo su modelli di sviluppo diversi da quelli angusti in cui ci muoviamo nel nostro Paese e dare spunti nell’elaborazione della loro tesi di laurea”. 

Come si è svolto concretamente questo viaggio alla scoperta della “Valle del silicio”?
“Premetto che ho condotto l’esperienza su una sedia a rotelle e con due stampelle a causa di un incidente domestico capitato qualche giorno prima della partenza. Il tutto si è svolto all’inizio di maggio 2019 ed è durato per due settimane. Il nostro “quartier generale” era in un lodge ad Half Moon Bay, dal quale comodamente ogni giorno raggiungevamo la Silicon Valley o San Francisco con minivan a nostra disposizione”.

Con quali attività?
“Lo study tour si è sviluppato con 8 lezioni frontali, 10 meeting in aziende per lo più seguiti da visite tecniche, 26 importanti personalità della Valle incontrate, oltre 2.500 chilometri percorsi. Qualche nome: il Console Generale Italiano a San Francisco Lorenzo Ortona, docenti delle Università di Stanford e Berkeley e del famoso acceleratore di particelle SLAC, Apple, Google, LinkedIn, Juniper Network, Uber; le startup Nebbiolo Technologies, UniQuid e Tooso; gli incubatori/acceleratori BootstrapLabs, Plug&Play e BioCuious; il prestigioso studio legale Orrick ed altri. Da queste attività è emerso l’estremo dinamismo della Bay Area, che sempre più si qualifica con le migliaia di startup attive e con un networking sfrenato che non lascia niente al caso. Insieme all’enorme disponibilità di capitali pronti a finanziare nuove idee, che abbiano provate caratteristiche di innovazione e soprattutto di scalabilità e che facciano quindi prevedere un ottimo ritorno dell’investimento”.

Nel Focus di questo numero si parla della missione in Cina organizzata dall’Unione Industriali varesina e di cui lei è stato referente scientifico. Anche lì c’è una Bay Area, quella fra Hong Kong e Shenzhen: qual è quella “vera”?
“In effetti, più volte siamo stati tentati di confrontare le due realtà anche perché alla Bay Area “cinese” avevamo dedicato attenzione durante il corso. Senza pretendere di esprimere giudizi di sorta, abbiamo comunque constatato che si tratta di due modelli completamente diversi, entrambi con grandissime potenzialità ma che si inseriscono in contesti nazionali che non hanno niente in comune. Sicuramente ci sarà una bella competizione perché in gioco c’è la supremazia tecnologica a livello mondiale”. 

Ci racconta qualche momento particolarmente significativo?
“Siamo stati nell’headquarter di Uber proprio il giorno prima della sua famosa quotazione in Borsa e ne abbiamo “respirato” l’eccitazione: il giorno successivo sono stato svegliato dal mio amico Andrea Casella, Senior Manager in Uber, che mi annunciava l’esito positivo della quotazione aggiungendo che la nostra visita aveva loro portato tanta fortuna. Oppure quando siamo stati a Apple: era il giorno in cui ricordavano Steve Jobs con una grande festa e un concerto di Lady Gaga. Proprio per questo non avevamo grandi aspettative e invece abbiamo avuto uno dei momenti più entusiasmanti con Paolo Sacchetto, Director Display Engineering, che è stato con noi diverse ore, trasmettendoci il suo incredibile entusiasmo e la sua energia affascinanti ed ispiranti. Davvero un’esperienza irripetibile”.

Che cosa hanno “portato a casa” gli studenti dall’esperienza in Silicon Valley?
“Gli studenti hanno molto apprezzato la qualità, ancorché con importanti differenze, delle persone incontrate, a cui non hanno fatto mancare domande e richieste di approfondimento. Portano a casa anche il desiderio, manifestato in continuazione dalla quasi totalità degli studenti, di riuscire a svolgere qualche significativa esperienza lavorativa, anche se limitata nel tempo, nella Valle. Dai tanti esempi che hanno toccato con mano hanno però capito che per farlo è necessario mettere in campo una forte “grinta”, sicuramente ben superiore a quella che la loro esperienza personale fino ad oggi ha fatto maturare. Se saranno capaci di fare questo “salto di qualità”, l’avventura in Silicon Valley sarà stata importantissima anche per tutto lo sviluppo della loro storia professionale e imprenditoriale”. 

L’esperienza di uno studente

Provenendo da una famiglia di imprenditori, è stata per me una grandissima occasione lo Study Tour in Silicon Valley di cui non ringrazierò mai abbastanza la LIUC. Nelle varie visite sono state affrontate diverse tematiche come il “risk attitude”, dove il fallimento aziendale viene visto come un’importante occasione per reagire e riscattarsi (lo chiamano “esperienza”) e il “business success”, il cui scopo è portare ai massimi livelli un’azienda per poi cederla con un consistente guadagno. Questo Study Tour è stato possibile grazie allo straordinario network nella Valle del professor Astuti; pertanto sia io che i miei colleghi abbiamo capito quanto sia importante costruirsene uno personalmente, perché è indispensabile per il nostro futuro.

Gianluca La Scala, Studente LIUC di Catania, 23 anni

 



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