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Il progetto Generazione d’Industria da otto anni unisce scuole e imprese, studenti, imprenditori e insegnanti, per guardare insieme e con fiducia al domani, ad un futuro costruito dalle persone 

Rosso è il colore della fiducia, della forza, è il colore che trasmette coraggio ed energia: rosso è il colore di Generazione d’Industria. Di rosso sono vestiti i piloti e il team della Ferrari in Formula Uno, gli operatori dei salvataggi negli interventi di soccorso in situazioni estreme e di rosso si vestono anche le signore coraggiose ad una cena elegante. Ecco allora spiegato perché di questo colore si sono vestiti gli studenti premiati il 6 giugno a Varese nell’ambito del progetto Generazione d’Industria, con la loro fiducia nel futuro, la forza delle idee, il coraggio e l’energia per realizzarle. Nei loro sguardi e nei loro volti si leggono i loro sogni: in molti – quasi tutti – hanno già una chiara idea di cosa faranno dopo la maturità. Già, perché molti di loro sosterranno gli esami che concludono l’esperienza delle scuole superiori, proprio a pochi giorni di distanza dalla cerimonia che li ha visti protagonisti a Ville Ponti, in una sala gremita di amici e familiari che li applaudivano. Hanno ricevuto le borse di studio per essersi distinti per i meriti scolastici e per i progetti svolti con le imprese che sostengono con convinzione il progetto da ormai 8 anni. Riconoscere la loro bravura e incoraggiarli ad andare avanti su questa strada con determinazione, per costruire il futuro. Per creare nuove imprese. Per ritrovare fiducia nelle nostre capacità. Il progetto Generazione d’Industria nasce proprio per questo: le scuole trovano nell’industria un valido alleato per ampliare le esperienze educative e professionalizzanti degli studenti e, al tempo stesso le imprese, dialogando con le scuole, costruiscono una partnership di medio-lungo periodo che capitalizza le capacità e fa crescere la qualità della relazione. 

70 gli studenti di 17 Istituti Tecnici Industriali ed Economici del Varesotto premiati nel corso dell’ottava edizione del Progetto

L’ambizione del progetto, comune e condivisa dai partner, è riprendere in mano e riconsiderare l’istruzione tecnica, uscendo da schemi e pregiudizi che la etichettano come una scuola di “Serie B” e guardano l’impresa come un “nemico”. Luoghi comuni che squalificano l’industria, spesso non conosciuta e non apprezzata per le sue caratteristiche, anche agli occhi degli studenti che vivono in una provincia, come quella di Varese, a fortissima vocazione imprenditoriale. Al centro di Generazione d’Industria ci sono loro: gli studenti, destinatari e protagonisti di tante attività co-progettate con le scuole e le imprese partecipanti al progetto. Corsi, tirocini in azienda, colloqui, visite aziendali e tanto lavoro di comunicazione ed ascolto. Un progetto fortemente sostenuto da un gruppo di imprese che investono sui giovani e sulle scuole. 

Tra le attività di Generazione di Industria, la più visibile e conosciuta è sicuramente la cerimonia di conferimento delle borse di studio agli studenti, che si svolge tradizionalmente il penultimo giorno di scuola (perché l’ultimo giorno di scuola, come tutti ricordiamo bene, è il più bello dell’anno e va festeggiato con i compagni). La cerimonia coinvolge tutti: le imprese, le scuole, con i professori che faticano a trattenere l’emozione, ma ancora più commossi sono i parenti e gli amici degli studenti premiati. Nella sala di Ville Ponti c’è sempre molta trepidazione durante l’evento e anche un po’ di sano tifo per gli amici che salgono sul palco per essere premiati. Tra i momenti più coinvolgenti della cerimonia di quest’anno anche la proiezione di un video che ci proietta in un futuro collocato nei prossimi 25 anni, raccontato da un giovane uomo nato nel 2019 e che si trova a vivere una rinnovata era di scoperte, invenzioni e primati industriali, in un’Italia che è tornata ad essere un grande Paese. Un Paese che ha superato le difficoltà del momento attuale e che, con il patto generazionale, ha saputo dare spazio ai giovani ed alle loro capacità. Messaggi che non lasciano indifferente nessuno: immagini di un futuro dietro l’angolo che si può costruire solo con l’impegno di tutti e con la capacità propulsiva delle imprese protagoniste nel mondo e portatrici di innovazione, capacità e voglia di fare. Un futuro costruito dalle persone. Un futuro che non lascia spazio a individualismi o a falsi meriti. Saper essere cittadini e persone di valore non è scontato. Lo sanno bene anche i ragazzi e le ragazze di Generazione d’Industria che questo messaggio ce lo rimandano indietro amplificato. Fa parte delle loro radici, del loro essere cresciuti con sani principi e buona educazione, si sarebbe detto un tempo. E meritano rispetto e ammirazione per le capacità che dimostrano ancora una volta di possedere a questa meravigliosa età. 

BTicino in cattedra al Newton

Il progetto BTicino in cattedra” si inserisce in un’attività scolastica che si chiama “Scuola&Lavoro – Afternoon Training School”. L’intento è quello di usare il tempo del pomeriggio, al di fuori delle attività curricolari, per “l’allenamento” dei ragazzi in preparazione all’ingresso nel mondo del lavoro o alla prosecuzione degli studi. Ai ragazzi delle classi quinte viene proposto un catalogo di corsi progettati con gli esperti aziendali ai quali possono iscriversi liberamente sulla base degli interessi personali. Unici requisiti richiesti sono la sufficienza nel profitto e la mancanza di evidenze disciplinari. I corsi si aggiornano di anno in anno per seguire l’evoluzione della tecnologia e vengono erogati per mezzo di metodologie didattiche alternative alla lezione frontale: learning by doing, role playing, businnes game, problem solving, filmati e visite aziendali. Automazione industriale, Domotica, Manutenzione industriale e Tecnologie additive sono i corsi attivati quest’anno che hanno richiamato l’interesse di 42 alunni, 30 dei quali hanno conseguito l’attestato.

I progetti delle scuole presentati a Generazione d’Industria

Davide Fossi e Nicolò Chiapale dell’IIS “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Sesto Calende hanno ideato “Nuove ali sopra Sesto Calende”, un progetto, iniziato nel novembre 2018, che ha portato alla nascita di Ifs-One, il primo drone progettato per soddisfare esigenze diverse del settore agricolo come la fotografia e la mappatura dei terreni e la lotta contro gli insetti infestanti. Greta Galli, Alessandro Ausilio, Riccardo Uslenghi e Dario Ciceri sono quattro studenti dell’IIS “Geymonat” di Tradate che hanno ideato svariati progetti: Greta con una mano robotica realizzata con i Lego si è qualificata seconda alla fase italiana di Coolest Project del Politecnico di Milano e ha partecipato all’Internazionale di Dublino di maggio 2019; Alessandro ha pensato un programma di controllo da remoto di una mano robotica; Riccardo un sistema Pov (Persisten of Vision) di immagini create grazie al fenomeno di persistenza dell’occhio umano; Dario ha invece ideato una serra automatizzata monitorata e controllata da remoto. Matteo Kolonna, Andrea Pelosi, Mattia Cozzi, Matteo Cafà e Cristhian Soliberto dell’Isis “Facchinetti” di Castellanza hanno, poi, siglato il progetto “Beesafe”, in grado di progettare e realizzare soluzioni innovative per arnie prevedendo il monitoraggio dei valori di temperatura e umidità, analizzando la produzione del miele attraverso la rilevazione del peso e garantendo sicurezza all’arnia grazie al sistema di antifurto con localizzatore GPS. Infine, Gianluca Bianchi, Mattia De Maddalena, Lorenzo De Martino, Mirsad Hysenaj e Ludovico Savelli dell’Isis “Newton” di Varese hanno ideato un sensore di colore per la selezione di oggetti, un inseguitore solare per ottimizzare la captazione dei raggi luminosi, un nastro trasportatore comandato da sensore di colore e dimensionale e gestito in maniera ottimale gli accessi di un parcheggio.



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