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In mostra alla Galleria ArtRust in Canton Ticino una nuova serie di opere dello street artist varesino, famoso in tutto il mondo per le sue dettagliate ed accurate riproduzioni di celebri opere d’arte classica, rigorosamente realizzate con le bombolette spray. Al centro dell’esposizione svizzera, una piattaforma di artificial intelligence nella quale l’artista riversa immagini e stimoli che, dopo essere stati interpretati e rielaborati dall’algoritmo, diventano inedite combinazioni figurative 

Ce la farà l’Intelligenza artificiale a sottometterci, fino al punto di annullare la nostra personalità e sostituirsi alla parte migliore di noi, quella creativa e artistica? Curioso che il mondo sia sempre diviso a metà: tra chi ancora non possiede le minime potenzialità informatiche per essere alla pari con la massa dei propri simili (si veda il divario durante la pandemia tra scuole e scolari attrezzati per la Dad e non) e chi invece sperimenta, già da tempo, piattaforme e tecnologie avanzate, pronte a dare ogni forma di risposta. Così, a volte, le distanze diventano davvero siderali. A pensarci bene, vuol dire che il mondo continua ad essere vario e difforme, a guardare al domani e rimanere fermo allo stesso tempo. E che nel controverso mix, legato alle necessità e realtà di ciascuna fetta del pianeta, tutto sia insieme possibile e accettabile. 

Una curiosa mostra, autore il varesino Andrea Ravo Mattoni, in arte Ravo, si tiene a Melano, nel Canton Ticino, sua seconda patria. Ed è l’esempio della perfetta risposta alle domande che anche noi ci stiamo ponendo sulle pagine di questa rivista, riguardo un sempre più massiccio utilizzo (anche nell’ambiente artistico) dell’Intelligenza artificiale. Ravo, la cui ottima arte di street artist internazionale abbiamo già raccontato nel marzo 2020, ha dato in realtà già da qualche tempo la risposta, facendo un percorso temporale apparentemente opposto rispetto al suo solito. Artista e figlio di artisti, nato nel 1981, si è fatto conoscere ovunque guardando a Caravaggio e al passato, realizzando, con speciali colori spray, soprattutto riproduzioni di capolavori classici del Rinascimento e del ‘600 sui muri di edifici pubblici di varie località. All’estero e in Italia: tra i tanti edifici varesini, anche il Tribunale e l’Ospedale di Varese, il palazzo dell’Italia di Piazza della Libertà a Casbeno. Ma ora Andrea “guarda avanti”.

Ha creato con la collaborazione di Nicola Moresi, Ceo dell’azienda informatica Moresi.com di Mendrisio, una piattaforma di Intelligenza artificiale “Inelegans” (dal latino “inelegante”, senza grazia), di suo uso esclusivo, nella quale infila informazioni e immagini di proprio gradimento, utili a creare un dataset, basato anche su idee di lavori, propri e di antichi autori, che saranno poi lette, interpretate e rielaborate dall’algoritmo ottenendone in cambio combinazioni figurative nuove. Queste saranno poi tradotte dall’artista su tela coi colori spray: a rappresentazione di un ponte gettato tra realtà e fantasia, presente e passato, tecnica pittorica e Intelligenza artificiale.  

Alla mostra, in due sale dello spazio d’arte di Melano, si raccontano 24 opere. Accanto a un’intera scenografica sala animata in full immersion da un immaginifico paesaggio dipinto sulle pareti, sono nature morte dal sapore antico e avveniristico insieme e paesaggi da “realismo magico”, alla Carlo Carrà per intenderci, dove i colori di acqua, cielo e verde sono netti e forti, carichi di contrasti e profondità. Ma sono esposte anche, e soprattutto, figure di donne, in abiti rinascimentali, “perse” mentalmente nel metaverso, rappresentato da caschi che campeggiano nelle opere. A volte sono proprio calati sulle teste di alcune delle protagoniste. E allora al visitatore non è dato scorgerne occhi e viso. Le vediamo piuttosto immerse nel Nuovo Mondo del secondo millennio che già ci si sta via via dispiegando. Quasi sospese in un tempo indefinito e in un’atmosfera rarefatta, come quella di certi protagonisti delle opere di De Chirico. O dei film di Antonioni.   

Andrea Ravo Mattoni: “Nell’arco dei prossimi 5 anni vedremo cose che oggi ci sembrano incredibili, ne sono certo. Ce lo raccontano già Microsoft e Google e penso che la Cina, con il computer quantistico, saprà fare passi da gigante”

Chissà se qualcuno ricorda Blow Up e quella pallina da tennis invisibile che va e viene da una parte all’altra del campo? Dove il vento soffia e l’erba lentamente cresce. E Thomas, il protagonista fotografo, a caccia di immagini esclusive, s’accorge finalmente che in quel gioco misterioso (i contendenti, due mimi, gli sembrano finti, perché privi di racchette e di pallina) si sta in realtà disputando la partita. Nel caso di Andrea possiamo dire che la tecnologia si sposa alla sua pittura votata al classicismo in un matrimonio che si annuncia già solido, per potenzialità e pluralità di esiti artistici (in Francia, ad Amboise la sua opera ha avuto nel 2019 anche il plauso di Mattarella e Macron) per quel mix di connubio tra amore per la tradizione e sogno di chi ha lo sguardo rivolto al futuro e sa vedere prima degli altri, proprio come il fotografo Thomas, quello che i più ancora non vedono. Non sappiamo quanto tempo ancora dedicherà alla sua antica arte di autore di murales, giocata da grimpeur tra vento e sole, ma certo è che nuove arrampicate e spedizioni senza limiti gli sono ancor più consentite ora.

Grazie a questa sua idea e alla voglia matta di sperimentare utilizzando, oltre agli usati strumenti del mestiere, le combinazioni geniali dell’Intelligenza artificiale. Il bello, ci spiega, è che l’artista può ottenere e riconfermare attraverso questo suo procedimento una cifra stilistica personalissima, che è data dall’insieme di momenti storici e artistici della pittura. C’è infatti la sapienza e la severità del Rinascimento, ma anche la dolcezza (le donne di Raffaello), nella mostra di Melano, ci sono le raffinatezze e l’atmosfera dell’arte di Velázquez e quella di William Waterhouse e infine anche l’Intelligenza artificiale, che gli consente di creare nuove opere attraverso la sua piattaforma. 

“Sono affascinato da queste possibilità, – si entusiasma – ho una frequentazione assidua con la tecnologia, alla quale ho guardato da sempre. Non condivido le paure e le incertezze di chi teme che la nostra mente e la mano degli artisti possano esserne condizionati. È vero invece che, con le potenzialità createsi, anche per l’arte classica si è aperta una nuova forma di comunicazione. Con la mia piattaforma ottengo poi risposte uniche, frutto di un’impostazione che sono io a suggerire, guidare ed eventualmente correggere. Ogni volta che lo desidero”. Le ricerche continue e più recenti confermano in generale, secondo Ravo, nuove prospettive che permettono di guardare sempre più avanti. “Nell’arco dei prossimi 5 anni vedremo cose che oggi ci sembrano incredibili, ne sono certo. Ce lo raccontano già Microsoft e Google e penso che la Cina, con il computer quantistico, saprà fare passi da gigante. Non dobbiamo pensare di frenare questo processo, che non si può e non si deve fermare, perché le cose stanno andando più velocemente. Ma va bene così. E non dobbiamo lasciarci prendere da paure inesistenti.

Quando la fotografia muoveva i suoi primi passi, si diceva che l’arte fosse morta. Accadde poi però che gli Impressionisti fecero la loro prima mostra, proprio in uno spazio fotografico, quello di Nadar, grande fotografo e immenso sognatore. E ben sappiamo oggi quanto la fotografia sia interprete, ma anche compagna e complice fondamentale, di tante espressioni artistiche”. Ravo sta lavorando da oramai 9 mesi per la realizzazione di mostre, analoghe a quella di Melano, che lo porteranno in musei e luoghi espositivi in un percorso che abbraccia sempre più l’Europa e non solo. Ad maiora dunque a lui, che, pur usando l’Intelligenza artificiale, conserva e mette al primo posto la sua sensibilità e indipendenza d’artista. Forse non è così sbagliato pensare, come ci accade quando Alexa risponde “mi dispiace, non capisco” a certe arruffate domande e sembra quasi di cogliere l’imbarazzo di una scolaretta impreparata, che anche laddove la tecnologia si fa più sofisticata, c’è sempre un cuore umano a fare barriera.   

 

RENA.Issance PAINTING AND ARTIFICIAL INTELLIGENCE  

di Andrea Ravo Mattoni 
ARTRUST, Via Pedemonte di Sopra 1
Melano Lugano (CH)
Dal 1° febbraio al 28 aprile 2023
Da mercoledì a venerdì, dalle 10.00 alle 18.00
Il 18 marzo e il 22 aprile aperture straordinarie
Ingresso libero e gratuito



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