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Una diminuzione del 7% delle emissioni di CO2  lungo tutta la filiera, un calo delle emissioni del 12% nei soli birrifici, un miglioramento dell’efficienza idrica del 7%. Le difficoltà di un anno pandemico come il 2020 non hanno fatto venir meno l’attenzione di Carlsberg per la sostenibilità.
Il gruppo internazionale, tra i principali produttori di birra nel mondo presente anche in provincia di Varese con lo storico stabilimento di Induno Olona della Poretti, si avvicina così agli obbiettivi autoimposti da Together Towards Zero, la strategia di sostenibilità adottata dalla multinazionale che punta alla riduzione delle emissioni di CO2 del 15% entro il 2022.

Nel 2020 tre birrifici del gruppo hanno raggiunto l’obbiettivo delle zero emissioni, portando il totale a otto. “Dal 2015 abbiamo già ridotto le emissioni dei nostri birrifici del 39%, le emissioni lungo tutta la filiera del 7% e il nostro consumo di acqua per ogni ettolitro di birra prodotta del 18%" afferma Ceest t’Hart, CEO del gruppo Carlsberg che nelle proprie sedi continua a testare tecnologie innovative come l’impianto di recupero totale dell’acqua, realizzato dal birrificio Fredericia, in Danimarca, il quale punta alla riduzione dei consumi da 2,9 a 1,4 hl per hl di birra prodotto.

Risparmiare risorse è la parola d’ordine di Carlsberg. Così come redistribuirle a chi non le ha. Nel 2020 il gruppo ha avviato una partnerhip in India con Desolenator, allo scopo di fornire 20.000 litri al giorno di acqua potabile a una cittadina di 4.000 persone, grazie ad una innovativa tecnologia che purifica l’acqua tramite energia solare. In Vietnam invece saranno 20.000 le persone a cui il gruppo fornirà acqua pulita.

“Siamo sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi per il 2022” dichiara t’Hart. Collaborando con partner e fornitori lungo tutte le fasi della propria filiera (comprese materie prime, packaging e refrigerazione), il gruppo è riuscito ad implementare, testare ed identificare soluzioni più sostenibili, portando così a ridurre del 7% le proprie emissioni “birra in mano” - le emissioni totali di COlungo tutta la filiera - nel periodo 2015-2019.

Un impegno, quello di Carlsberg, certificato anche a livello internazionale da diverse organizzazioni ambientaliste. Come la no-profit CDP (Carbon Disclosure Project) che ha riconosciuto la leadership del Gruppo Carslberg per la lotta al cambiamento climatico, inserendola nella prestigiosa “A List”.  
Risale, invece, al 2017 la collaborazione con Science Based Targets, per diventare una delle prime Aziende a rispettare l’obbiettivo dell’Accordo di Parigi sul clima, ovvero quello di limitare il riscaldamento globale a 1,5 C°.

Il 2020 è stato un anno impegnativo per la nostra attività, i nostri clienti e le nostre persone in tutto il mondo. In Carlsberg, abbiamo continuato ad impegnarci per supportare le Comunità in questo momento difficile”, continua Ceest t’Hart. La sostenibilità, infatti, per Carlsberg, non è solo ambientale. Lo sforzo è in ogni direzione. Anche sociale e, in questa, in ottica anti-Covid. Per far fronte alle problematiche globali dovute alla pandemia, infatti, il gruppo si è adoperato per intervenire nelle comunità in cui è industrialmente presente, convertendo le proprie linee produttive di alcuni suoi birrifici per ottenere l’alcol utilizzato nei gel disinfettanti. Non solo, altri impegni sono stati rappresentati dalle donazioni di attrezzature e bevande analcoliche agli operatori sanitari e le campagne a supporto del settore ricettivo colpito duramente dalla pandemia. In totale, la Fondazione Carlsberg, la Nuova Fondazione Carlsberg e la fondazione Tuborg hanno donato 13 milioni di euro durante la crisi per sostenere ricerca, arte, cultura e società civile.

Sostenibilità ambientale e sociale, dunque. Ma anche valore economico generato a vantaggio della collettività. Nonostante il periodo di crisi economica, nel 2020 sono state 40.000 le persone a cui il gruppo ha dato un impiego, con un indotto lungo tutta la filiera di circa 1,09 milioni di persone, incluse quelle del settore dell’ospitalità.
Tuttavia, la crisi ha colpito, inevitabilmente, a livello mondiale tutto il Gruppo Carlsberg che ha generato un valore di circa 3,3 miliardi di euro, l’11% in meno rispetto al 2019. “Questo manifesta - si legge nel comunicato stampa di Carlsberg Italia - il reale bisogno da parte dei Governi di prevedere un sostegno per il settore birrario e tutti quelli ad esso collegati, in modo da poter garantire il proprio ruolo all’interno della Comunità”. Ne va anche dell’impegno su tutti i fronti della sostenibilità.

 



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