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È la storia di un’impresa manifatturiera bustocca che è sopravvissuta a tutte le crisi degli ultimi quindici anni perché ha saputo diversificare la produzione, la gamma dei prodotti e i mercati. Solo negli ultimi sette anni ha investito 45 milioni di euro in macchinari all’avanguardia e in immobili, sia in Italia, sia negli Usa, per ampliare ulteriormente la propria produzione

‘‘Siamo sopravvisuti a tutte le crisi degli ultimi quindici anni perché abbiamo saputo diversificare la nostra produzione, la gamma dei prodotti e i mercati. Abbiamo sempre investito senza mai fermarci”. È il segreto, secondo Marco Genoni, Amministratore Delegato della Nupi Industrie Italiane di Busto Arsizio, per arrivare a festeggiare cinquant’anni di attività. Per l’impresa bustocca a determinare questo traguardo è stata una visione di lungo raggio. “Nel 2001 abbiamo aperto la produzione anche negli Stati Uniti – afferma l’Ad –. All’inizio è stato difficile ma adesso fatturiamo 50 milioni di dollari all’anno”.

Oggi, Nupi, è una realtà di successo internazionale. Ma la storia dell’azienda inizia da più lontano. Gli esordi risalgono al 1960, quando il bustocco verace (così lo definiscono in azienda), Luigi Genoni, classe 1936, ha un’intuizione imprenditoriale. Muove i primi passi come venditore nel settore delle tubazioni in Pvc per l’edilizia. “Accompagnare gli imprenditori in giro per l’Italia durante lunghe trasferte: è stata questa la prima esperienza lavorativa di mio papà”, racconta il figlio Marco. Durante i soggiorni in Romagna, Genoni si accorge che il destino della plastica imolese è sull’orlo di un baratro. Ma per l’imprenditore bustocco quel mercato è pronto a regalare grandi soddisfazioni.

Così, nel 1972, insieme ad alcuni amici, rileva l’azienda in cui lavorava come dipendente. Nel 1978 costruisce un capannone di 3.200 metri quadrati e riunisce una quindicina di persone. È il primo stabilimento di Nupi Spa, a Imola e produce tubazioni in polietilene per acqua e gas in pressione. L’azienda, in poco tempo, amplia la gamma di prodotti. Intanto, a Busto Arsizio, nasce l’impianto di Geco System Spa per la produzione di raccordi, ovvero gli elementi di giunzione per i tubi. Le due società crescono molto. “Nupi del +25%, Geco System del +30% – ricorda l’Amministratore Delegato –. Tra il 1998 e il 2010 le aziende promuovono con successo oltre 10 sistemi per il trasporto dell’acqua e del gas in pressione e 3 nuovi sistemi che sfruttano le energie rinnovabili”. Nel 2008 avviene la fusione delle due realtà in Nupigeco. “L’obiettivo era dar vita ad un’unica azienda, flessibile, all’avanguardia e pronta a mettersi in gioco per soddisfare le esigenze del mercato nel pieno rispetto dell’ambiente”.  

“Ci tengo a precisare – sottolinea l’Amministratore Delegato – che l’ingrediente in assoluto più importante della ricetta di mio padre è costituito dalle persone che lavorano con noi. Sono loro la nostra vera forza, il motore che ci permette di affrontare le sfide del mercato e di continuare a crescere e migliorare ogni giorno”

È nel 2015 che subentra la Nupi Industrie Italiane. Un’impresa manifatturiera presente in tutto il mondo che progetta e realizza tubi e raccordi in materiale plastico che servono per trasportare acqua calda e fredda, gas, petrolio, benzina e prodotti chimici. “Ogni anno produciamo 25.000 tonnellate di tubi – afferma l’Ad Genoni –. Nupi è presente, con i suoi stabilimenti, a Busto Arsizio, Castelguelfo di Bologna, Imola, Houston (Texas) e Early Branch (South Carolina)”. L’azienda lavora sempre, 365 giorni l’anno, 7 giorni su 7 e h24. I dipendenti in tutta Italia sono 320, di cui 200 nel territorio varesino. Negli Usa, invece, sono 85. È un’impresa flessibile, reattiva e innovativa. “Ci tengo a precisare – sottolinea l’Amministratore Delegato – che l’ingrediente in assoluto più importante della ricetta di mio padre è costituito dalle persone che lavorano con noi. Sono loro la nostra vera forza, il motore che ci permette di affrontare le sfide del mercato e di continuare a crescere e migliorare ogni giorno”.

I risultati di quest’anno, in controtendenza rispetto alle criticità socio-economiche che stanno investendo il Paese, sono positivi. “Nel 2022 il fatturato stimato in Italia è di 110 milioni di euro”. Frutto anche dei tanti investimenti fatti nel corso del tempo. “Negli ultimi sette anni abbiamo investito 45 milioni di euro”, continua l’Ad. Puntando su attrezzature e macchinari all’avanguardia e su immobili, sia in Italia, sia negli Usa. “L’obiettivo è di ampliare la capacità produttiva ma anche allargare i nostri spazi per ospitare nuovi impianti e prodotti”. Per il futuro la parola d’ordine è sempre la stessa: investimenti. “Recentemente abbiamo impiegato ulteriori 5 milioni in nuovi macchinari tecnologicamente avanzati”. Ma non solo. Particolare attenzione è rivolta anche alla sostenibilità: “Nel 2010 è stato istallato un impianto fotovoltaico e l’anno scorso abbiamo raddoppiato la nostra capacità – chiosa l’Amministratore Delegato –. L’ambizione è di avere zero scarti di produzione: ricicliamo e riutilizziamo i materiali che un tempo portavamo in discarica”.  



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