L’interesse-generale

Varesefocus non è mai stato un house organ. Non si è mai posto nel panorama della stampa locale varesina come una pubblicazione autoreferenziale con il ruolo di semplice megafono delle attività e della visione del suo editore: l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Certo, esprime un punto di vista, quello delle imprese. E, sempre delle imprese, ne racconta l’evoluzione, lo sviluppo, gli ostacoli alla crescita. Ma in ogni rubrica siamo sempre andati oltre il nostro mondo, prova ne è l’ampio spazio dedicato alle pagine di territorio.

In questo numero facciamo solo in apparenza un’eccezione. Parliamo di noi. Della nostra realtà, quella da cui Varesefocus nasce: l’associazionismo imprenditoriale. Coerenti, però, con il nostro stile non lo facciamo con un racconto autocelebrativo. L’inchiesta di apertura è dedicata al ruolo che hanno avuto in questi anni e di quello che avranno nei prossimi i corpi intermedi. Certo, analizziamo evoluzione, sfide e opportunità di cambiamento dall’interno. Siamo rappresentanza e ne dibattiamo a ragion veduta, cercando di spiegarne le dinamiche e l’importanza al nostro lettore, il quale ben sa che chi scrive è la voce dell’imprenditoria locale. Ci è sempre sembrato un gesto di onestà intellettuale far comparire il logo dell’Unione Industriali sulla copertina di Varesefocus. Allo stesso tempo, però, oltre alla nostra, abbiamo voluto raccogliere l’opinione delle associazioni degli imprenditori artigiani e commercianti, così come quella dei Sindacati. Abbiamo cercato, inoltre, di guardarci dal di fuori, raccogliendo il parere di uno dei principali studiosi di questo tema: il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita.

 

 

Non voglio spoilerare le pagine del focus che vi state apprestando a leggere, lasciatemi però condividere e sposare in pieno una delle tesi sostenute: ossia che la pandemia ha riposto al centro delle decisioni pubbliche il ruolo delle parti sociali. I motivi sono ben spiegati nel libro dell’imprenditore bustocco, Michele Tronconi, di cui dibattiamo ampiamente in questo numero. L’attacco che negli ultimi anni ci è stato rivolto dalla politica della disintermediazione è fallito quando il Paese è stato chiamato a prendere decisioni difficili e impopolari cercando il consenso tra le varie parti della società e sui territori. Ancora una volta, come spesso è accaduto nei momenti difficili del Paese, nella crisi i corpi intermedi hanno dimostrato tutto il loro valore quando è stato necessario mettere in campo preparazione, competenze e conoscenza del sistema economico e sociale. Il bene comune lo si costruisce così: facendo sintesi, attraverso l’ascolto, delle varie parti della società che compongono i nostri territori e il nostro Paese. Non è corporativismo, è razionalità. Non è lentezza decisionale, è voglia di risolvere i problemi con una visione che non si limiti alla ricerca del consenso.

A una condizione, però: che la rappresentanza di questi interessi sia disposta ad andare oltre lo stretto tornaconto e punti ad una visione di lungo periodo accettando non solo e non tanto il compromesso, ma soprattutto la sfida di interpretare un ruolo, sì di parte, ma che sappia tendere all’interesse generale.

Questo carica il nostro mondo, in primis quello rappresentato dal Sistema Confindustria, di grandi responsabilità. La prima è quella di assumerci il compito di trasformarci, innovare il modo di fare rappresentanza e adattarci alla modernità per aiutare imprese e decisori politici a interpretare i complessi cambiamenti in atto. Primi fra tutti quelli relativi alla rivoluzione digitale e alla transizione ecologica.

Sono convinto che lo sapremo fare. Come Unione Industriali ci siamo sempre adattati al nuovo sapendo interpretare ruoli diversi e accettando sfide anche impossibili di primo acchito. Un esempio è proprio la LIUC – Università Cattaneo, il più importante investimento nell’alta formazione che un sistema imprenditoriale territoriale abbiamo mai sostenuto in Italia. E che continuiamo a portare avanti convintamente.

Per saperne di più leggi anche:



Articolo precedente Articolo successivo
Edit