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Da una parte la Scuola Europea di Varese, dall’altra il Jrc di Ispra. Pochi altri territori in Italia possono vantare una vocazione europea come quella della provincia all’ombra delle Prealpi

L'Europa abita a casa nostra stabilmente da quasi 60 anni anche se spesso noi ce ne dimentichiamo. Il Varesotto infatti, da questo punto di vista, rappresenta un caso unico nel nostro Paese, con due presenze importanti che affondano le loro radici negli anni ’60 del secolo scorso: si tratta del CCR di Ispra e della Scuola Europea di Varese. Due presenze legate fra loro dal momento che la scuola è nata proprio per rispondere all’esigenza di garantire l’istruzione ai figli dei dipendenti del Centro, che arrivano qui da tutti i Paesi dell’Unione. La Scuola Europea di Varese, fondata nel 1960, è una delle 14 scuole europee esistenti nell’Unione europea ed è l’unica con sede in Italia. La sua presenza era inizialmente legata alla necessità di avere una scuola di riferimento per i figli dei dipendenti del Centro Comune di Ricerca, ma da tempo sono accettati anche altri studenti, nel limite dei posti disponibili.
Qui ogni giorno sono ospitati oltre 1.300 alunni di 47 diverse nazionalità: dai più piccoli della scuola materna fino ai ragazzi del liceo, che terminano gli studi con una serie di esami (armonizzati e uguali in tutte le scuole europee) che portano a conseguire la licenza liceale europea, comunemente denominata BAC o “baccalaureato europeo”. Cinque sono le sezioni linguistiche (italiana, inglese, francese, tedesca e olandese) e ciascun alunno, fin dall’inizio della primaria, comincia un corso di seconda lingua a scelta tra inglese, francese oppure tedesco.

A Ispra oggi, in un’area il cui perimetro è lungo 6 chilometri e che al suo interno ha 36 chilometri di strade, sono presenti alcuni dei 7 istituti di ricerca dislocati in 5 Paesi membri dell’Unione Europea. Tutti insieme questi istituti di ricerca costituiscono la DG-JRC, ovvero la direzione generale Joint Research
Centre della Commissione europea. Anche in questo caso si tratta dell’unica presenza sul territorio italiano: gli altri istituti di ricerca sono in Belgio, dove c’è anche la direzione generale, in Germania, Spagna e nei Paesi Bassi. Prima della nascita dell’Ue in questa area a ridosso del Lago Maggiore, dalla metà
del secolo scorso, era presente il centro Euratom dedicato allo sviluppo di ricerche in campo nucleare. Oggi qui si effettuano studi sulla sicurezza nucleare, ma anche ricerche nel campo delle risorse sostenibili e dei trasporti, ricerche sulla sicurezza alimentare, sulla crescita e l’innovazione e sui cambiamenti
climatici. Oggi, tra dipendenti, studiosi e ricercatori, nella cittadella Europea della scienza con sede nel Varesotto lavorano circa 2mila persone.

 

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