Tra i programmi di mobilità europea il più giovane e meno conosciuto è quello che riguarda chi già lavora oppure le startup. Ecco una storia targata Varese

Concetta Caliendo lavora presso l’Ufficio diritto allo studio dell’Università dell’Insubria dove si occupano tra le altre cose anche di internazionalizzazione dell’ateneo. Per il secondo anno consecutivo ha lasciato la sua scrivania per andare all’estero pur restando in servizio. Obiettivo? Imparare sul campo cosa fanno altri colleghi in altri Atenei d’Europa. Ecco in concreto cosa significa partecipare a un programma di scambio rivolto a chi già lavora.

“Come dipendenti – spiega – ci è data la possibilità di candidarci ad un Bando che mette a disposizione l’opportunità di andare per un periodo massimo di due settimane in un’Università all’estero, al fine di conoscere altre modalità di lavoro nel nostro stesso ambito”. Una opportunità resa possibile grazie al supporto economico non solo della Commissione, ma anche dell’Ateneo che stanzia per questo appositi fondi. “Si tratta a tutti gli effetti – spiega Concetta – di attività formative sul campo che permettono di interagire con altre realtà e di individuare buone prassi lavorative”. Concetta non si è fatta scappare l’occasione per ben due volte: lo scorso anno è andata in Finlandia e quest’anno all’Università di Nicosia, a Cipro, in entrambe i casi per una settimana durante la quale ha potuto vedere da vicino il lavoro in altre realtà. A questi progetti di scambio breve per i lavoratori si affiancano altri strumenti di mobilità destinati non solo a chi compie lavoro d’ufficio, ma anche ad insegnanti e formatori e persino a giovani imprenditori: tutti questi programmi sono stati lanciati dalla Commissione Europea con il nome di ErasmusPro nel 2017 in occasione dei 30 anni dell’Erasmus per gli universitari e oggi sono raccolti sotto il cappello di Erasmus+.

Volete conoscere le opportunità? Ecco qui un link utile: http://www.erasmusplus.it/per_te/

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