La-seconda-vita-dello-sportivo

Quello dei campioni Master è un fenomeno in aumento, soprattutto in provincia di Varese. Atletica, ciclismo, canottaggio, tiro con l’arco e al piattello sono le discipline più praticate a livello agonistico dagli “Over” del territorio che continuano a mietere successi a suon di podi e medaglie. Anche a livello internazionale

Atleti che durano a lungo. Quasi eterni, come il diamante di una famosa pubblicità, “per sempre”. Ciclismo, canottaggio, atletica leggera, ma anche tiro con l’arco e nuoto. Ogni sport ha i suoi Master, che definirli “ex” sarebbe sbagliato considerando quanto si è alzato il livello delle competizioni nel volgere di pochi anni. Ma anche per la vita, da atleti appunto, che conducono coloro che continuano a praticare sport senza interruzioni e senza né guardare né sentire il passare degli anni, bensì solo stando ad ascoltare la propria passione, il proprio fisico e la propria anima. La nostra provincia ha avuto modo di toccare con mano il mondo sportivo dei Master: nel 2013 con i Campionati Mondiali di Canottaggio dedicati agli “over” che hanno portato sulle acque del lago, alla Schiranna, quasi 3.500 atleti, 633 club remieri provenienti da 454 città di tutto il mondo e in rappresentanza di 40 nazioni e nel 2018 il Campionato del Mondo UCI di Gran Fondo, che nella prova a staffetta ha portato sul podio anche Alessandro Locatelli, varesino, Presidente e Corridore della Newsciclismo.com. “Quello Master è un mondo in grande fermento — conferma il referente Coni per la provincia di Varese Valter Sinapi —. Il ciclismo forse è lo sport che fa un po’ da padrone in questa categoria, ma non dobbiamo dimenticare discipline come il tiro al piattello o il tiro con l’arco dove i numeri sono davvero importanti”. Sinapi, oltre che rappresentante del Coni è anche un arciere Master. Al tiro con l’arco si è avvicinato da giovane dopo aver visto un’Olimpiade e grazie all’amicizia di Renato Doni, Ct della Nazionale. E non ha più smesso di tirare con l’arco: “La nostra è una disciplina tra le più longeve — spiega — basti pensare che su 23mila tesserati alla Federazione, 9.200 sono Master. E nel nostro sport il sogno di partecipare a un’Olimpiade va ben oltre quella che possiamo considerare la tradizionale età atletica”.

Sempre di corsa: Emanuela Baggiolini

Nemmeno un brutto infortunio negli anni più importanti della carriera sportiva ha fermato Emanuela Baggiolini. La quale sembra stia correndo in pista anche quando parla: nel senso che è così tanta la passione che nutre per l’atletica che anche quando racconta le sue gare, gli allenamenti, la vita meticolosa per mantenere la forma, sembra di vederla in azione sul campo di gara. La sua specialità: i 400 metri ostacoli. Ma anche i 400 piani e gli 800 piani. “Possiamo dire che l’atletica è un aspetto fondamentale della mia vita, parte della mia essenza. Quando corro mi sento in armonia, il mio corpo e la mia anima entrano in connessione”. Solo un brutto infortunio ha fermato Emanuela Baggiolini, ma giusto il tempo di recuperare. E non importa se lo stop è arrivato nel momento sbagliato, ovvero gli anni migliori per un atleta. Baggiolini ha ripreso comunque a correre. Senza più fermarsi. “Certo l’infortunio ha condizionato la mia carriera”, ma non la sua forza di volontà. Tanto che Emanuela è stata l’unica a credere nel ritorno in pista: “Vero e devo dire che a trent’anni ho vissuto una seconda giovinezza sportiva”. Tra Assoluti e Master c’è una linea sottile che vale molto, ma non per Baggiolini, che ancora adesso partecipa a gare della prima categoria, confrontandosi con atlete più giovani di lei: “Finché mi sento competitiva sarò ai blocchi di partenza. Certo il mio obiettivo non è la vittoria, ma il gesto atletico da migliorare e la sua bellezza nel compierlo”. Azzurra, prima nelle giovanili, passando dagli assoluti, e ora con i Master, Emanuela Baggiolini dà l’idea della sua eterna passione per l’atletica con un aneddoto: “Fino a qualche anno fa molti mi chiedevano quando avrei smesso. Ora non lo fanno più, io per prima. Non mi sono mai data una scadenza perché ancora oggi, dopo tanti chilometri e 35 anni di allenamenti, sento la passione che mi anima, la voglia di migliorare e il piacere di tagliare il prossimo traguardo”.

Il senso di squadra: Alessandro Locatelli

Presidente corridore. Alessandro Locatelli, portacolori della Newsciclismo.com, ricopre un doppio ruolo nel team fondato insieme al giornalista Sergio Gianoli una decina di anni fa. E tra i compagni di squadra vanta anche quello che lui stesso definisce “un Master di lusso”, ovvero l’ex Pro Daniele Nardello. Con il quale condivide ore in bicicletta, gare e una salita di 50 chilometri, la Taiwan Kom, conosciuta anche come l’Everest del Far East, durante una gara in cui Nardello ha conquistato la classifica generale dei Pro (era una gara Open) e Locatelli il terzo posto tra gli Amatori. “La bici è una passione sbocciata quando avevo 22 anni e non è più appassita — racconta Locatelli —. Prima del ciclismo ho praticato lo sci. Ma è la bicicletta che mi regala ancora oggi emozioni di cui non riesco fare a meno”. E soddisfazioni, come la partecipazione ad alcune gare irrinunciabili nel corso dell’anno. Non tanto per i risultati, quanto per il fatto che poi diventano argomento di discussione e prese in giro per tutta la settimana successiva con i compagni di squadra. “Sempre gli stessi da quando è nata la società — dice Locatelli —. In questi anni solo in 4 hanno scelto di cambiare maglia. E il senso di appartenenza è un altro elemento importante quando fai sport”. Allenamenti tutti i giorni, “ma non con l’intensità dei Professionisti — spiega Locatelli — per due motivi. Il primo perché le nostre gare sono meno selettive e il secondo per evitare di esasperare questa bella passione. Certo è importante condurre una vita sana, da atleta, ma bisogna anche bilanciare le cose e soprattutto ascoltare il proprio fisico e la propria mente”. È così che arrivano le soddisfazioni, perché la competitività non manca. E la gara che Locatelli ricorda con più piacere “è una classica del mio calendario annuale”, ovvero la Ghemme-Alagna. “Per anni ho inseguito la vittoria conquistando spesso il podio ma mai il gradino più alto. Che è arrivato nel 2018 in maniera inaspettata”. Mentre la prossima sfida, nelle vesti però di Presidente del team, è quella di dare vita a una squadra Master Femminile, anche qui con un capitano di lusso: Noemi Cantele.



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