Per tre giorni, a ottobre, Varese diverrà la capitale del confronto multidisciplinare sui vari tipi di disabilità. Un grande evento che richiamerà all’Università dell’Insubria dall’Italia, dall’estero e dal territorio centinaia di relatori, diviso in decine di appuntamenti e aperto a chiunque. Non solo operatori sanitari, ragazzi e famiglie che vivono ogni giorno in prima persona le tematiche dell’inclusione. Le porte dei vari simposi saranno spalancate a ogni persona che si stia domandando come andare oltre qualsiasi tipo di limite, come migliorare la qualità della vita delle nostre comunità, come dare pari opportunità di realizzazione a ogni cittadino
Più di 80 relatori. Decine di convegni, tavole rotonde, simposi. Tre giorni intensi di dibattito a tutto tondo che andrà dalla formazione scientifica, agli approfondimenti medici, passando da interventi su filosofia, storia moderna, cinema, televisione, musica, sport e architettura. Da mercoledì 23 a venerdì 25 ottobre Varese sarà la capitale del confronto multidisciplinare su ogni tipo di disabilità. È in questi giorni che nelle location dell’Università dell’Insubria, di Villa Toeplitz e dell’Aula Magna “Granero Porati” si terrà il sesto convegno nazionale “Il mio orizzonte – Il valore dell’orientamento nelle dis-abilità cognitivo relazionali”. Un evento promosso dal Centro Internazionale “Gianfranco Brebbia” in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria, Ats Insubria, Ufficio Scolastico per la Lombardia, Confindustria Varese e con il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Comunitaria del Varesotto. Tra i patrocinatori anche il Senato della Repubblica, la Commissione Europea, la Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivi Relazionali.
Vera anima di tutta la manifestazione è, sin dalla prima edizione, Giovanna Brebbia, medico-chirurgo, mamma di Sofia, ragazza con Sindrome di Down 30enne. “Quello che vogliamo mettere in scena anche questa volta – racconta Giovanna Brebbia – non è solo un momento di formazione per le professioni sanitarie. Per gli operatori che parteciperanno ci saranno, come sempre, i crediti formativi, la parte medica avrà un ruolo di sicuro rilievo. Ma in realtà l’intero convegno è pensato per la partecipazione di tutti: genitori, ragazzi, cittadini. Vogliamo affrontare ogni aspetto della disabilità”.
L’obiettivo del dibattito è molto chiaro nella mente della sua principale organizzatrice: “Vogliamo capire tutti insieme, con un approccio multidisciplinare, come andare oltre qualsiasi tipo di limite, come garantire a chiunque una buona qualità della vita, come offrire a tutti opportunità di realizzazione”. Secondo Brebbia “serve una bussola. E serve a tutti. Non solo ai ragazzi disabili e alle loro famiglie”. Sono le nostre comunità ad averne bisogno. Per questo l’invito a partecipare al convegno è aperto: “Le persone con disabilità, oltre a richiamare le nostre comunità ad un maggior impegno (pensiamo, per esempio, ai progetti e alla didattica nelle scuole), possono essere abilitatrici e portatrici di modelli organizzativi di cui possono avvantaggiarsi tutti? Un ragazzo che ha in classe un compagno disabile che, sulla carta e solo in teoria, ha meno possibilità e opportunità, a quali momenti di riflessione personale può aprirsi? Ecco queste sono alcune delle domande che abbiamo posto ai vari relatori e a cui daremo risposta”. In maniera multidisciplinare, appunto. Scienziati, medici, sociologi, psicologi, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, giornalisti. Il panel dei relatori è ampissimo. Il superlativo, in questo caso, è d’obbligo. “Vogliamo capire – continua Brebbia – quando e come la storia riesce ad andare oltre la normalità. Vogliamo analizzare, anche grazie alla testimonianza delle imprese, di Confindustria Varese e del suo stesso magazine, Varesefocus, quali siano i percorsi e i casi di successo di inserimento al lavoro. Vogliamo parlare della musica come momento di formazione per gli operatori che poi faranno lezioni di musicoterapia ai nostri ragazzi. Vogliamo porre al centro il tema dell’arte e della bellezza come elemento di valore per la vita e la mente umana. Vogliamo spiegare come lo sport rappresenti un momento fondamentale per imparare l’autonomia all’ennesima potenza. Vogliamo parlare anche di architettura insieme all'Ordine degli Architetti della Provincia di Varese”. Per parlare di questi argomenti i relatori verranno da tutta Italia e non solo: “Sarà un convegno nazionale, ma con molto del nostro territorio”, chiosa Giovanna Brebbia.
Ci sarà tanto dell’esperienza della provincia di Varese, dunque. Anche da un punto di vista medico-scientifico, come sottolinea Salvatore Gioia, Direttore Generale di Ats Insubria che da parte sua “fornirà un quadro complessivo delle progettualità attive sul territorio con alcuni approfondimenti in merito alle azioni di miglioramento per incrementare le reti territoriali, lavorando sempre di più e meglio per e con i cittadini. Il recente ‘Decreto Progetto di Vita’, con una visione innovativa, mette al centro bisogni e aspettative delle persone disabili, coinvolgendo Associazioni e terzo settore in modo integrato: Ats sarà parte attiva del cambio di paradigma anche nell’ambito del progetto ‘Dopo di noi’ per il consolidamento della rete interdisciplinare che si occupa delle persone nella loro unicità e anche del sistema dei servizi che supporta, fin oltre l’autonomia, le persone disabili”.
Le aspettative di Gioia per questo grande evento sono molto chiare: “Continueremo a incoraggiare le connessioni anche relazionali tra famiglie e istituzioni, tra pubblico e privato, tra tutti i soggetti che a diverso titolo gravitano nel macrocosmo delle disabilità. Negli ultimi 30 anni della mia vita lavorativa mi sono speso per tante piccole e grandi azioni a supporto della disabilità e continuerò a farlo con il medesimo coinvolgimento. Ciò anche grazie all’impegno della dottoressa Brebbia che ha pazientemente costruito questa tre giorni dedicata a promuovere soluzioni innovative e sostenibili per i disabili e le loro famiglie”.
La partecipazione ai vari appuntamenti del convegno è gratuita previa iscrizione (fino all’esaurimento dei posti disponibili) tramite email a eventi@gianfrancobrebbia.it. Clicca qui per scaricare il programma completo dell'evento.
La mostra fotografica di Carlo Meazza
In occasione del Convegno “Il mio orizzonte”, il Centro Internazionale “Gianfranco Brebbia”, in collaborazione con Regione Lombardia, organizzerà anche una mostra fotografica dal titolo “La Persona Down. Progettiamo un futuro adulto”. Dal 9 al 18 ottobre nello Spazio Mostre del Palazzo di Regione Lombardia di Milano (Piazza Città Lombardia 1, ingresso N3) verranno esposti gli scatti in bianco e nero del fotografo varesino Carlo Meazza. Le sue fotografie (alcune delle quali accompagnano questo articolo) documentano momenti di vita quotidiana di ragazze e ragazzi con Sindrome di Down, testimonianza nel pieno rispetto dell’integrazione e della bellezza dello stare insieme in un mondo aperto a tutti.
Le foto di Carlo Meazza fanno parte della Mostra fotografica “La Persona Down. Progettiamo un futuro adulto” realizzata nel 2009