mirage_nuovo_stabilimento_4_0

“Nel 2021 abbiamo investito oltre 2 milioni di euro per aprire un nuovo reparto specializzato nella progettazione di occhiali fresati in acetato di cellulosa. Una produzione che a noi mancava e che si andrà ad aggiungere alla realizzazione di occhiali iniettati”. È con queste parole che Matteo Milone, Amministratore Delegato di Mirage Spa, annuncia l’apertura di un nuovo stabilimento entro la fine di quest’anno. Sarà completamente digitalizzato, sposerà la filosofia “Lean” per semplificare i processi aziendali e sorgerà sulle fondamenta di uno stabile in disuso. Un investimento che punta alla crescita e che strizza l’occhio alla sostenibilità.

Lo stabilimento produrrà cinquecento occhiali al giorno, con la possibilità di arrivare a mille e di raddoppiare, in tempi brevi, il numero di macchinari. “L’idea è nata per due motivi. Da un lato volevamo costruire uno edificio fisicamente vicino alla nostra sede di Venegono Inferiore. Dall’altro abbiamo scelto di recuperare uno stabile in disuso”. Una curiosità: negli anni ‘50, dove oggi sta sorgendo il nuovo “reparto 4.0”, operava un’azienda che, proprio come Mirage, era dedita alla produzione di occhiali da vista e da sole. Corsi e ricorsi storici. Da industria, nasce industria. Come un passaggio di testimone che mantiene fede alla vocazione di un territorio dove il distretto dell’occhialeria è, per numeri, secondo solo a quello di Belluno. “Si tratta di uno stabilimento attrezzato con tecnologie di altissimo livello” spiega Milone, sottolineando l’aspetto di economia circolare di questo progetto: “Le fondamenta sono quelle di un edificio già esistente. In questo modo non abbiamo tolto ulteriore terreno all’ambiente ma sfruttato uno spazio già occupato”.

Per Mirage la digitalizzazione dei processi è un percorso avviato già da tempo. L’impresa ha un profilo al 65% in linea con la transizione 4.0: questo il dato emerso dall’Assessment Digitale, il servizio gratuito proposto dal Digital Innovation Hub Lombardia alle imprese associate al sistema confindustriale, che opera a livello locale per il tramite dell’Area Digitale di Confindustria Varese. Con un obiettivo: misurare il grado di maturità digitale delle imprese e accompagnarle nella trasformazione 4.0. “Se non ci si evolve e non si intraprende questo percorso in tempi brevi, si rischia di diventare presto la tartaruga del domani. Bisogna, invece, essere lepri”, spiega la filosofia dell’azienda, Matteo Milone, che ricopre anche la carica di Presidente delle imprese del Gruppo merceologico “Gomma e Materie plastiche” di Confindustria Varese.

Lo stabilimento Lean produrrà occhiali fresati, una nuova tipologia di prodotto, sempre più richiesta dal mercato. Ma in cosa consiste l’innovazione? Nel migliorare ed efficientare il processo produttivo. Si parte da una lastra di acetato. Successivamente, la macchina, programmata in modo intelligente, taglia il pezzo. “Questo è il valore della tecnologia” sottolinea Milone. Il costo di investimento, rispetto all’occhiale iniettato è più basso e i vantaggi sono molteplici. Sia per quanto riguarda l’efficienza produttiva, sia per la flessibilità nella scelta del design. “L’occhiale fresato ha la peculiarità di poter scegliere tra tanti colori ed effetti. Come nel caso del tartarugato”. Per stampare modelli diversi basta impostare il macchinario. “Nel caso dell’occhiale iniettato invece, si utilizza uno stampo. Quindi, se si vuole cambiare modello, bisogna rifare lo stampo”. Il primo modello, digitalizzato, è flessibile. Il secondo, più regolare e rigido. “Non c’è innovazione, però, senza le persone e il loro lavoro – precisa l’Ad Milone -. Sono i tecnici a programmare il funzionamento delle macchine”. C’è meno manualità, ma più controllo gestionale. “I nostri collaboratori anticipano il lavoro. Sono profili altamente specializzati”. Tutti i macchinari operano in ottica di industria 4.0 e sono connessi al sistema produttivo che controlla i dati di produzione. “In questo modo le commesse vengono gestite autonomamente”. Mirage, con due sedi in provincia di Varese e un ufficio a Miami, “è da sempre propositiva nell’attività di ricerca e sviluppo”. La mission è: anticipare i tempi e guardare oltre. Nonostante la pandemia abbia imposto una frenata nella produzione di occhiali, complice un turismo quasi scomparso negli ultimi due anni, l’impresa di Venegono Inferiore sta cavalcando nuove e stimolanti sfide: “Di recente abbiamo iniziato a lavorare a una linea di prodotti personalizzata, con un nostro marchio e stiamo portando avanti un progetto di vendita direttamente con gli ottici” chiosa Milone. Non più, dunque, solo produzione per conto terzi per le case di moda e dello sport più prestigiose a livello internazionale. Ma anche l’affermazione sul mercato di un nuovo brand. Tutto varesino. Digitalizzazione vuol dire anche questo: sviluppo di nuovi business.

 



Articolo precedente Articolo successivo
Edit