Palazzo Ronchelli a Castello Cabiaglio.jpg

Gli alti costi di gestione, la crisi del turismo e dell’industria delle cerimonie causata dal Covid. Ma anche le grandi opportunità di rilancio, non ultima quella offerta dai set cinematografici e delle serie televisive. Le dimore storiche, anche in provincia di Varese, sono sempre di fronte a un bivio: da una parte il potenziale ruolo di strumento di promozione del territorio e delle sue bellezze, dall’altra il rischio di declino. In mezzo il ruolo di Assocastelli per la valorizzazione di questo vero e proprio patrimonio

Da una parte la bellezza, fatta di imponenza, storia, arte. Dall’altra, la ricerca di progetti e iniziative in grado di garantire quelle risorse necessarie a tutelare e valorizzare quello che è un vero e proprio patrimonio che caratterizza l’Italia. E anche la provincia di Varese. La sorte di castelli e dimore storiche non oggi, ma da sempre, si gioca su questi due versanti. Fascino e rischio decadenza. Calamita per sguardi e invidie, ma anche, allo stesso tempo, problemi (non pochi) di gestione per i proprietari. Privati o enti che siano. Dicotomia emersa in tutta la sua complessità anche in una puntata della serie di successo The Crown che Netflix dedica alla famiglia reale inglese dei Windsor. Quando la Regina Madre visita affascinata un castello nel nord della Scozia il cui proprietario è disposto a vendere al prezzo di sole 100 sterline pur di sbarazzarsene. Troppo costosa la manutenzione.

Turismo e cerimonie sono i terreni più battuti per “mettere a reddito” questo patrimonio. Ma si sa, con l’arrivo del Covid-19, uno dei settori economici più toccati dalla pandemia è stato proprio quello ricettivo. E la crisi si abbatte dunque anche su castelli e dimore storiche, di cui il Varesotto è ricco. Impossibile fare un elenco esaustivo. Al facile rimando a veri e propri monumenti come la Rocca di Angera o il Castello di Masnago a Varese, si affiancano realtà non meno affascinanti anche se, forse, meno conosciute, come quelle ritratte negli scatti che accompagnano questo servizio: Palazzo Ronchelli a Castello Cabiaglio, Villa Ghiringhelli ad Azzate, Villa Morotti a Galliate Lombardo, Villa Paradeisos a Varese. “Ci vorrà del tempo prima che questo specifico comparto del nostro turismo torni a lavorare a pieno regime, ma questa sosta forzata è stata anche un’occasione per studiare nuove strategie di sviluppo per una realtà come la nostra, che in Italia, rispetto a molti altri Paesi, è ancora poco sfruttata”, a parlare è il barone Ivan Drogo Inglese, fondatore con Emanuele Filiberto di Savoia, di Assocastelli, associazione nata nel 2005, con sede in via Monte Napoleone a Milano, che come scopo ha la valorizzazione delle tante dimore storiche sparse per l’Italia. Con un duplice intento: sia di aiutare i proprietari a mantenerle nel migliore dei modi, tramite gli introiti legati al loro utilizzo, sia di fare di questo patrimonio un elemento di promozione dei territori dove sono allocate.

“Per prima cosa — spiega il Presidente di Assocastelli — promuoviamo le dimore storiche dei nostri associati inserendole in un database per chi cerca una location per eventi, siano essi matrimoni, concerti o altre iniziative. C’è poi un nuovo ramo su cui stiamo puntando sempre più: l’utilizzo di questi luoghi come set per il cinema e la televisione. Pochi, ad esempio, sanno che molte scene del film Il Marchese del Grillo sono state girate all’interno di una delle dimore storiche di un nostro associato di Lucca, Palazzo Pfanner e non a Roma, come pensano in più”. Assocastelli, per il patrimonio immobiliare storico del Paese, si fa letteralmente in quattro: “Le iniziative sono tante, nei settori più vari”, racconta il barone Ivan Drogo Inglese: “Si va dalla Federestauro, con le migliori competenze imprenditoriali e professionali del settore, a Assocastelli Real Estate, dedicato alla compravendita di immobili storici, a Avvocati del Patrimonio, una cinquantina di professionisti che operano in campo legale in tutte le regioni italiane, a Heritage Bonus, un fondo di sostegno, finanziato da mecenati e sponsor per la conservazione e il restauro del patrimonio architettonico e immobiliare d’epoca italiano”.

È proprio di questi giorni il conferimento al birrificio Angelo Poretti di Induno Olona (di proprietà di Carlsberg Italia) dell’attestato di socio onorario di Assocastelli, per aver sempre conservato ai massimi livelli il suo edificio industriale che risale a fine ‘800

Assocastelli vanta oggi più di un migliaio di iscritti ed è da poco approdata anche in provincia di Varese. La referente sul territorio è Simona Beretta di Castello Cabiaglio. Risiede a Palazzo Ronchelli, un tempo residenza di caccia dei Visconti-Sforza di Milano e poi acquisita nel 1600 dal barone Ronchelli da cui ha preso il nome. “Ci stiamo dando da fare — racconta Simona Beretta — per far conoscere la nostra realtà e le tante dimore storiche del Varesotto, cercando di far capire ai wedding planner e agli organizzatori di eventi sia in Italia, sia all’estero, che non esiste solo il lago di Como”. La comunicazione prima di tutto: “Stiamo lavorando con Rete 55 alla realizzazione di 8 puntate sulle dimore storiche del Varesotto e approfittando di questa pausa forzata, alla mappatura a livello regionale di tutte le dimore storiche più importanti, cercando di coinvolgere con queste iniziative sempre un maggior numero di proprietari. Questo progetto verrà inserito in una app, chiamata Mycicero, con la quale Assocastelli ha iniziato a collaborare. In questa operazione vorremmo coinvolgere, non solo i privati, ma anche enti pubblici e musei per una sinergia di intenti e una promozione capillare del territorio”. Camera di Commercio di Varese, Comunità Montane del Varesotto e, a livello regionale, l’Assessorato al Turismo: i contatti di Assocastelli si stanno intensificando su più piani. “Nel 2019, prima che il Covid bloccasse tutto, avevamo organizzato più di 60 eventi nell’arco dei 4 mesi estivi, con concerti e visite guidate in varie dimore storiche del nostro territorio”, spiega ancora Beretta.

E come in molte vicende del Varesotto, anche nel caso del patrimonio storico e architettonico, le strade si incrociano con le sorti dell’industria. Lo conferma Beretta: “È proprio di questi giorni il conferimento al birrificio Angelo Poretti di Induno Olona (di proprietà di Carlsberg Italia) del prestigioso attestato di socio onorario di Assocastelli, per aver sempre conservato ai massimi livelli il suo edificio industriale che risale a fine ‘800 e che è stato progettato dallo studio di architettura Bihl&Woltz di Stoccarda: uno splendido esempio di liberty industriale. Un grosso merito va alla sua valorizzazione tramite visite guidate organizzate al suo interno e anche a Villa Magnani, che si trova proprio nella fabbrica ed è stata progettata dall’architetto Ulisse Stacchini nel 1905”. 



Articolo precedente Articolo successivo
Edit