hupac_trasporto intermodale_2021

“Siamo soddisfatti”: così i vertici di Hupac commentano la chiusura del 2020. Quello che è il principale gestore di rete nel traffico intermodale europeo, nonostante lo stop dovuto al Coronavirus, è riuscito a mantenere i volumi dell’anno precedente.

Con uno stop nella prima metà dell’anno, dovuto al lockdown economico in Europa, l’azienda, che opera in provincia di Varese con l’hub intermodale di Busto Arsizio, è riuscita a raggiungere gli stessi livelli del 2019. “Viste le circostanze straordinarie - afferma Michail Stahlhut, CEO del Gruppo Hupac - siamo soddisfatti del volume di traffico raggiunto”.

Stando alle cifre il traffico intermodale europeo di Hupac è stato pari a 1.014.686 spedizioni stradali. Tradotto nell’unità di misura della movimentazione dei container parliamo di 1.913.000 TEU. Un valore in leggero calo (-0,9%) rispetto all’anno precedente. Tutto ciò a testimonianza del fatto che l’emergenza sanitaria non ha bloccato l’industria dei trasporti europea, ma ne ha semmai temporaneamente rallentato la crescita.

Sono due le punte di diamante per il gruppo elvetico. La prima è rappresentata dal trasporto non transalpino, che ha registrato 434.033 spedizioni stradali, con un aumento del +0,5%. La seconda è quella del traffico transalpino via Austria e Francia, che ha sviluppato un aumento del +3,7% con 42.549 spedizioni stradali, probabilmente grazie alla crisi delle altre modalità di trasporto e all’effetto traino del traffico verso l’Europa orientate e sudorientale.

Il traffico marittimo inland dai porti del Mare del Nord, infatti è stato fortemente colpito dall’effetto Covid-19.

Il ruolo di Hupac è stato fondamentale nel periodo di aprile-giugno. Nonostante il calo della domanda nel traffico transalpino attraverso la Svizzera (-2,3%), il Gruppo è riuscito a mantenere la sua rete intermodale contribuendo ad assicurare la logistica di beni essenziali. Tanto che nella seconda metà dell’anno è riuscito a raggiungere i volumi dell’anno precedente.

Per poter controllare i costi e aumentare la produttività Hupac punta su misure aggiuntive. “Ci concentriamo sulla massima lunghezza possibile dei treni, sia sul piano operativo che di pianificazione. Il potenziamento della rete fino a una lunghezza standard di 740 metri è la nostra massima priorità, prima è meglio è” afferma Stahlhut.

Il 2021 si preannuncia essere l’anno della svolta per Hupac. Per la prima volta, infatti il gruppo sarà in grado di trasportare semirimorchi con altezza laterale di 4 metri, permettendo un maggiore volume di merci trasportate. “Ci aspettiamo una forte domanda in questo segmento. Con la nostra offerta di trasporto, stiamo dando un contributo concreto alla politica di trasferimento della Svizzera e all'attuazione della strategia europea Green Deal", conclude Stahlhut.



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