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Mandare in orbita dei “micro” satelliti: questo l’ultimo progetto portato avanti da OHB Italia, filiale milanese del gruppo spaziale e tecnologico tedesco OHB SE. Per la precisione ad essere lanciato dalla base aeronautica californiana di Vandenberg, a bordo di un lanciatore Falcon 9 nel corso della missione “SSO-A: SmallSat Express” di SpaceX, è stato EAGLET 1. Si tratta del primo prototipo di nanosatellite, realizzato da OHB Italia, per l’osservazione della Terra e la sorveglianza marittima. A bordo di EAGLET 1, che sarà posto in orbita sincrona al sole a 575 km di altitudine, strumenti in grado di ricevere e contare a terra i segnali AIS (Automatic Information System) trasmessi dalle navi nell’area coperta dal satellite.

Il lancio di EAGLET 1

“Il lancio di EAGLET 1 rappresenta per noi un importante traguardo: è la validazione in orbita di un nanosatellite sviluppato utilizzando l’approccio industriale per affidabilità e prestazioni. È il precursore di una costellazione di satelliti altamente innovativi, rapidamente dispiegabili e a basso costo che forniranno dati ottici e AIS con tempi di risposta molto brevi, per abilitare un’ampia gamma di applicazioni di monitoraggio e sicurezza”, afferma Angelo Vallerani, Presidente del Lombardia Aerospace Cluster e Head of Business Development di OHB Italia. La missione, “una delle più complicate mai portate a termine” secondo quanto affermato dalla stessa SpaceX, ha trasportato 64 satelliti in una sola volta: per la precisione, 15 microsatelliti e 49 CubeSat di proprietà di 34 diversi clienti tra istituzioni pubbliche e private, imprese commerciali, startup e università, provenienti da 17 paesi.

La missione dei record

I carichi utili messi in orbita dal Falcon 9 erano i più disparati, tra cui progetti di ricerca e dimostrazioni tecnologiche, realizzati da Stati Uniti, Australia, Italia, Paesi Bassi, Finlandia, Corea del Sud, Spagna, Svizzera, Regno Unito, Germania, Giordania, Kazakistan, Tailandia, Polonia, Canada, Brasile e India. Vincente la scommessa di condividere un unico trasporto spaziale. Questa operazione, gestita dalla compagnia Spaceflight, ha permesso a 34 clienti diversi di suddividere il costo del “noleggio” di un lanciatore dal valore astronomico di 62 milioni di dollari.

 

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