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Compie 50 anni l’A109. Il primo velivolo ad ala rotante completamente ideato, progettato e messo in produzione da un’impresa aerospaziale del nostro Paese. Molteplici, nel tempo, le evoluzioni e varianti, alcune delle quali ancora oggi realizzate da Leonardo a Vergiate. Centinaia gli esemplari venduti in tutto il mondo per quello che gli stessi americani definirono da subito “la Ferrari dei cieli”, plauso ad un made in Italy tecnologico che ha messo fine al monopolio a stelle e strisce

Sono trascorsi poco più di 50 anni da quando, il 4 agosto 1971 da Cascina Costa, in provincia di Varese, si alzò in volo per un primo collaudo ufficiale, l’A109 (oggi AW109) ai cui comandi vi era l’allora Capo Pilota Collaudatore dell’Agusta, Ottorino Lancia. Non erano trascorsi neanche due anni dal 19 settembre 1969 quando Bruno Lovera, Responsabile del design e sviluppo di alcuni modelli di elicotteri dell’Agusta Spa chiese al Conte Domenico Agusta l’autorizzazione per la costruzione di tre prototipi.  Il Conte Agusta, da lungimirante manager qual era, capì che quell’elicottero poteva dare una grande svolta all’azienda e così concesse i finanziamenti per la sua costruzione. Gianluigi Marasi, Direttore del Museo Agusta, dove si possono vedere alcuni esemplari dell’elicottero, spiega: L’elicottero A109 cambiò letteralmente la storia dell’azienda, sia da un punto di vista commerciale, sia da un punto di vista della tecnologia aeronautica. L’elicottero ebbe immediatamente un grandissimo successo nel mondo tant’è che gli americani lo definirono la Ferrari dei cieli. Il velivolo venne anche apprezzato per tanti motivi, tra i quali i costi di manutenzione contenuti rispetto a quelli degli elicotteri allora in commercio”. 

Senza dubbio la richiesta di Lovera, accettata dal vertice, segnò l’inizio di un nuovo ciclo per Agusta, emancipandola dallo status originario di produttore su licenza di modelli di imprese americane mantenuto dalla prima metà degli anni Cinquanta, per entrare a pieno titolo nel mercato mondiale di elicotteri come costruttore di modelli originali. Fino ad allora infatti, la società nata nel 1923 nella provincia con le ali, aveva solo realizzato modelli su licenza e solo successivamente, negli anni Sessanta, aveva dato vita a propri prototipi, di diversi modelli, ma senza condurli allo stadio di produzione di serie e commercializzazione. In altre parole, possedeva tutte le carte per poter vincere la sfida dei mercati, ma forse non aveva il coraggio di scendere in campo. 

Lo fece e con grandissimo successo con l’Agusta A109, che si rivelerà essere il primo elicottero di progetto interamente italiano, costruito in larga serie per poi essere immesso sui circuiti internazionali. Il 28 agosto 1975, quattro anni e qualche mese dopo il completamento del primo volo, l’A109 venne iscritto al Rai, Registro Aeronautico Italiano, e ricevette poi il certificato dalla Faa (Federal Aviation Administration) che permise all’elicottero, all’Agusta e all’industria elicotteristica italiana di varcare per sempre i confini nazionali e dell’Europa, entrando nel mercato elicotteristico civile degli Stati Uniti, da decenni e ancora oggi il più vasto su base nazionale per l’industria mondiale.  È in questa cornice che nacque inoltre il primo centro di supporto per l’AW109 a Filadelfia dove attualmente c’è lo stabilimento produttivo e il centro logistico elicotteristico di Leonardo negli Usa e, da aprile 2021, anche la nuova Training Academy americana dedicata ai servizi di addestramento dei piloti e tecnici dei clienti della multinazionale italiana. Le prime consegne dell’A109 iniziarono nel 1976 e furono destinate a clienti governativi e civili, sia in Italia che all’estero: ad esempio Esercito, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Dipartimento di Protezione Civile. E ancora oggi, in molteplici varianti ed evoluzioni succedutesi nel tempo, gli elicotteri leggeri bimotore sviluppati dall’azienda nei decenni dopo la lezione appresa con il primo A109 sono tra più richiesti a livello mondiale.

LE CARATTERISTICHE
L’A109 nella sua versione finale presentava otto posti, compreso il pilota, un peso massimo totale al decollo di 2400 chilogrammi e a vuoto di 1400 chilogrammi, il carrello completamente retrattile per ottenere una maggiore aerodinamicità della fusoliera. Inoltre, montava un rotore principale con quattro pale e un rotore di coda semirigido a due pale; due motori Allison 250-C20, dalla potenza di 692 SHP con una velocità di 168 nodi, circa 285 chilometri all’ora. Con queste caratteristiche l’A109 ottenne da subito un nuovo primato, diventando l’elicottero biturbina leggero multiruolo più veloce al mondo nella sua categoria. Ovviamente l’elicottero ha subito un’evoluzione nel corso del tempo, ad esempio negli anni Novanta si concretizzò la messa in produzione dell’AW109E, battezzato “Power”. Questa versione portò ad un forte aumento delle vendite sul mercato internazionale, tra cui l’importante commessa dalla U.S. Coast Guard. Tra l’altro vennero acquisiti alcuni A109E Power, rinominati MH-68A Stingray, per equipaggiare il reparto Hitron (Helicopter Interdiction Tactical Squadron) nel ruolo di elicotteri da interdizione a corto raggio, specializzati nella caccia ad alta velocità al contrabbando di droga. Le sue caratteristiche non solo tecniche, ma anche di immagine hanno fatto dell’AW109 un attore con apparizioni in oltre cento film e serie Tv internazionali, da Jurassic Park a Eraser, solo per fare alcuni esempi. A distanza di 50 anni Leonardo, la società unica precedentemente nota come Finmeccanica, già proprietaria di AgustaWestland (di qui la designazione AW dei prodotti dopo la fusione tra Agusta e Westland nel 2000), mantiene ancora una solida posizione nel mercato degli elicotteri bimotore leggeri con vendite accumulate per oltre 1.700 unità di vari modelli e versioni in oltre 50 Paesi per un’ampia gamma di ruoli. Per citare qualche esempio, i bimotori leggeri di Leonardo sono oggi i più diffusi nel trasporto passeggeri in Brasile o per i compiti di polizia in Giappone. Nel 2008 un elicottero Leonardo in questa categoria appartenente a un privato statunitense ha stabilito il nuovo record mondiale di velocità, ancora imbattuto, compiendo il giro del mondo in 11 giorni.  Oggi la storia di questo elicottero la si può rivivere al Museo Agusta, proprio accanto agli stabilimenti della Divisione Elicotteri di Leonardo di Cascina Costa a Samarate (via Giovanni Agusta n. 506), dove oltre a quella degli elicotteri è possibile ripercorrere la storia delle motociclette che hanno caratterizzato la prima fase di Agusta.  



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