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“È significativa la nostra presenza a questo evento internazionale perché si tratta della seconda occasione che il Cluster coglie in un breve periodo. Siamo rientrati da poco, infatti, dalla doppia missione a Dubai, tra la partecipazione all’Airshow e la visita all’Expo, dove abbiamo potuto costatare un grande fermento ed interesse da parte delle aziende a ricominciare a rivedersi di persona per riprogrammare le attività del futuro. Ancora una volta ci presentiamo ad un evento importantissimo per il settore con una folta delegazione confermando la forte volontà di continuare a crescere sui mercati. L’obiettivo del Cluster è quello di affiancare le imprese a intercettare le opportunità che si stanno presentando grazie a questa fase di ripartenza”. È con queste parole che il Presidente del Lombardia Aerospace Cluster, Angelo Vallerani, all’arrivo all’Oval Lingotto, sottolinea l’importanza della partecipazione dell’industria aerospaziale lombarda all’edizione 2021 della Business Convention Aerospace & Defense Meetings.

Siamo davanti allo stand del Lombardia Aerospace Cluster. Intorno, le postazioni dove le 16 imprese lombarde presenti a Torino, ricevono potenziali nuovi buyer con un ricco programma di incontri. Voglia di ripartenza, ottimismo, sguardo rivolto al futuro: questi i sentimenti che si respirano sia nell’area espositiva dedicata all’industria lombarda, sia in tutti i 20mila metri quadrati che vedono la partecipazione di 600 imprese, 1300 visitatori da 30 Paesi, per un totale di oltre 7.500 appuntamenti b2b. Sono questi i numeri che danno un peso all’evento; l’unica fiera in Italia dedicata all’industria dell’aerospazio e della difesa; non solo un salone espositivo, ma soprattutto una business convention in cui le piccole e medie imprese hanno la possibilità di incontrare i grandi buyer come, ad esempio, Leonardo e Thales Alenia Space. È anche qui che nel giro di poco tempo, dopo aver partecipato all’Airshow di Dubai, il Lombardia Aerospace Cluster si mette in mostra con tutte le sue potenzialità. A partire dai numeri, rappresentando un terzo dell’export italiano del settore e una forte densità imprenditoriale fatta da 220 imprese e 16.500 addetti.

Una seconda occasione per un settore che si tiene in quota e, allo stesso tempo, un momento utile per testare il polso della situazione tra le aziende. “Mettersi in contatto è il concetto cardine per le piccole e medie imprese in quanto parte di un comparto che in passato è sempre stato gestito dai grande player. In questi ultimi anni quello che si avverte è un’inversione di marcia verso un mondo più smart. Uno scenario necessario per essere più attivi, più elastici, più visionari e flessibili. A breve ci attendiamo grossi movimenti nel nostro mercato. I grossi player si stanno sempre più appoggiando alla capacità innovativa delle Pmi per tenersi al passo con i cambiamenti. Questo è il contesto che stiamo vivendo e che ci aspettiamo si affermi sempre di più nel prossimo futuro”. È in questi termini che Marco Viotto, Sales engineer di Caast (Mariano Comense), racconta lo scenario che si prospetta alle imprese dell’aerospazio. Uno scenario che, come spiega il Presidente Vallerani, “deve superare due criticità”. Una doppia sfida che vede l’avanzare di una nuova ondata pandemica, da un lato, e il caro prezzi e la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, dall’altro.

“Le criticità a cui deve far fronte il comparto riguardano innanzitutto la paura di vedersi nuovamente bloccato a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che sembra non arrestarsi. E in secondo luogo, ma non meno importante, le complesse forniture delle materie prime e dei semilavorati che per lo Spazio non sono commodity ma, ad esempio, acciai speciali già normalmente poco disponibili”. Problematiche che certamente mettono in difficoltà le Pmi anche a livello finanziario, ma che non fermano la forza dell’intera filiera. “L’industria aeronautica italiana esiste. Il momento è critico, siamo condizionati dagli eventi Covid, dalla mancanza di materiali sul mercato e da un aumento significativo dei costi, ma uscirà anche questa volta il sole, così come succede dopo ogni temporale”. Parole di speranza quelle di Mauro Mariano, Direttore generale di Secondo Mona (Somma Lombardo), presente all’evento con l’obiettivo di intercettare nuovi fornitori, più che piazzare nuove commesse. Un presidio diverso, dunque, quello di Secondo Mona all’evento di Torino, rispetto alle altre 16 imprese del Cluster, attrezzate di stand e in cerca di nuovi clienti. Ecco che allora la Business Convention è un vero e proprio hub strategico per creare, ma anche consolidare sinergie non solo nelle vesti di fornitori, ma anche di buyer.

“Abbiamo deciso di unirci al Lombardia Aerospace Cluster per promuovere ulteriormente la nostra esperienza” spiega Roberto Fiora, Sales manager di Uop (Roncadelle, Brescia). “L’evento era molto atteso ed è stata la svolta per riconfrontarci col settore” afferma, invece, Sabrina Merletti, Sales and quality manager di Merletti (Arsago Seprio). “Speriamo di poter riprendere il mercato come negli anni precedenti. C’è molta più richiesta di materie prime; c’è la voglia di comunicare le proprie idee e di fare contratti a lungo termine” racconta Elena Barbiere, Direct sales executive di AMM (Busnago). Sono le parole solamente di alcune figure imprenditoriali che però danno l’idea delle sensazioni generali dei rappresentanti delle aziende del settore presenti all’appuntamento internazionale. Pensieri condivisi, ad esempio, da Giulio Paloni, Driver aerospace sul territorio nazionale di Walter Italia (Cadorago, Como); da Massimo Maronati, Ceo di Grammelot (Milano) e da Massimo Brambilla, Responsabile marketing di Elettronica Aster (Barlassina, Milano). Ma anche da Antonio Villella, Sales director di OVS Villella (Sesto Calende); da Alessandro Fidone, Responsabile vendite per il centro-sud Italia di Forind Avio Elettronica (Vignate, Milano); da Alessandro Zanini, Responsabile commerciale di Flame Spray (Roncello, Monza e Brianza) e da Giacomo Bossi, Amministratore delegato di Galvanica Cedratese (Gallarate).

Quella di Torino è un’occasione non solo per incontrare vecchi clienti e fornitori e intercettarne di nuovi, ma anche per presentare al mercato le novità dell’azienda, anche quelle più spaziali. Letteralmente. Optec di Parabiago, per esempio, ha messo in mostra il suo prodotto di punta per il satellite ASI LICIACube: “Si tratta di un piccolo telescopio con cui filmeremo l’impatto che avverrà tra circa 11 mesi quando il satellite intercetterà un asteroide per deviarne la traiettoria, così come prevede DART (Double Asteroid Redirection Test) la missione della Nasa, lanciata a fine novembre,” racconta lo Chief sales officer, Massimiliano Musazzi. Aidro, invece, di Taino, recentemente acquisita dal gruppo americano Desktop Metal, coglie l’occasione dell’A&D Meetings per presentare “la qualifica ottenuta da Leonardo Elicotteri per il processo speciale Additive, una tecnologia che permette di alleggerire i componenti. Una tematica di grande interesse per l’industria aeronautica” spiega il Ceo Tommaso Tirelli.

“Siamo qua ancora una volta come ogni due anni perché ci sono tutti i principali clienti e fornitori; l’evento è popolato dalle maggiori realtà nazionali e internazionali. Ma non solo, abbiamo degli uffici a Torino per cui era importante esserci anche a livello regionale” commenta Christian De Santis, Direttore commerciale di A.L.A. (presente anche a Gallarate).

Quella di Torino è una vetrina, a chilometro quasi zero, a cui non si può mancare, come spiega Francesco Di Bellucci, Aerospace sales specialist per il sud Italia di Avio Metal (Arsago Seprio), “è un evento che permette di conoscere tutti gli attori del mercato. Partecipare all’Aerospace & Defence Meetings è importante perché si possono incontrare le imprese estere spostando l’attenzione oltre i confini nazionali ma a costi e tempi ridotti”. E perché, come sostiene il Presidente di Jointek (Somma Lombardo), Luciano Roncaglia, “le cose migliori si creano sempre dopo incontri vis à vis”.



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