come-xcambia-la-filiera-aerospaziale.jpg

Leonardo ha lanciato a luglio il programma LEAP2020 per una più efficiente gestione della supply chain e contribuire alla crescita dimensionale e qualitativa del comparto Aerospazio, Difesa e Sicurezza nel lungo e nel breve periodo

Fare il punto sulle principali evoluzioni del mercato aerospaziale, delle traiettorie tecnologiche e organizzative, ma soprattutto tirare le fila di tutta la catena di fornitura per coordinare le attività e la nascita di vere e proprie partnership all’interno della supply chain. Questi gli obiettivi dell’evento “Cluster Day – Traiettorie per il futuro” organizzato dal Lombardia Aerospace Cluster, in collaborazione con Leonardo. Da una parte i rappresentanti del prime contractor nazionale per eccellenza nel settore, dall’altra 130 esponenti delle piccole e medie imprese del distretto produttivo regionale: tutti riuniti nella sede di Vergiate (Va) della divisione Elicotteri di Leonardo per far il punto della situazione sui rapporti di fornitura e per impostare insieme nuove strategie partendo dalle competenze sul territorio. “Le imprese lombarde – spiega il Presidente del Lombardia Aerospace Cluster, Angelo Vallerani – rappresentano da sole circa un terzo dell’export generato dall’industria aerospaziale a livello nazionale. Un primato che siamo chiamati a tutelare di fronte ai profondi cambiamenti che impone oggi il mercato. Una ricchezza in termini di numeri, certo, ma anche di diversificazione tecnologica nei vari comparti. Non sono molte le regioni in Europa che, come la Lombardia, hanno sul proprio territorio la completa filiera produttiva delle tre catene del valore aerospaziale: l’ala fissa, l’ala rotante e lo spazio”. In un raggio di pochi chilometri la supply chain lombarda costituita da grandi, medie e piccole imprese, infatti, è in grado di realizzare dalla A alla Z sia aerei, sia elicotteri, sia satelliti e payloads scientifici. La piramide produttiva delle 220 imprese all’interno del distretto industriale lombardo dell’aerospazio, in termini di addetti, è così suddivisa: il 38,9% lavora nella parte alta e finale, con la realizzazione degli aerei, degli elicotteri e dei satelliti; il 31,1% nell’avionica, nei sistemi, negli equipaggiamenti e nella manutenzione; il 17,6% nei componenti meccanici e sotto-sistemi; l’1,8% nei materiali generici; l’11,6% nei servizi.

Angelo Vallerani: “Dobbiamo essere come imprese protagoniste di un cambio di passo nel creare nuovi rapporti tra di noi ai vari stadi della catena di fornitura. Dobbiamo saper valorizzare le Pmi, certo, ma anche i centri di ricerca e le Università”

“Questa è una varietà di tecnologie e competenze - spiega Angelo Vallerani - che dobbiamo preservare con l’aiuto e il sostegno del Sistema-Paese. Ma non dobbiamo aspettare solo le mosse delle istituzioni, dobbiamo essere come imprese protagoniste di un cambio di passo nel creare nuovi rapporti tra di noi ai vari stadi della catena di fornitura. Dobbiamo saper valorizzare le Pmi, certo, ma anche i centri di ricerca e le Università a cui dobbiamo avvicinare di più l’anima più produttiva delle nostre aziende”. Migliore qualità dei prodotti, tempi di consegna più brevi, aumento delle performance tecniche: sono questi i tre driver di crescita che vengono oggi imposti da un mercato giocoforza internazionale. In questo scenario mutevole le imprese, di qualsiasi taglia, sono messe alla prova con una forte pressione sull’abbassamento dei prezzi e con una sempre più alta richiesta di flessibilità. Si accorciano le tempistiche, aumenta la customizzazione. Una sfida che coinvolge capo-filiera e fornitori. Leonardo ne è consapevole. Per questo ha lanciato a luglio il programma LEAP2020 (“Leonardo Empowering Advances Partnership 2020”) per una più efficiente gestione della supply chain e contribuire alla crescita dimensionale e qualitativa del comparto Aerospazio, Difesa e Sicurezza nel lungo e nel breve periodo. Il programma LEAP2020 è stato presentato nel dettaglio alle piccole e medie imprese lombarde da Marco Zoff, Direttore Procurement & Supply Chain di Leonardo. Una tappa obbligata quella in Lombardia dove è localizzato circa un quarto dei 4.000 fornitori che Leonardo conta in Italia “Il programma LEAP2020 - ha spiegato Marco Zoff - è un pilastro del nostro piano industriale. Con la sua realizzazione puntiamo ad un rafforzamento e ad una crescita dimensionale dei nostri fornitori, alcuni dei quali vogliamo trasformare in veri e propri partner”. Il messaggio rivolto alle Pmi lombarde è stato: “Non tutti devono diventare per forza più grandi o raggiungere determinate masse critiche; esistono delle eccellenze di nicchia che è importante preservare, ma tutti devono essere o diventare più efficienti e più performanti per sopravvivere in un mercato sempre più globale e competitivo”. LEAP2020 creerà dei segmenti omogenei di fornitori con i quali Leonardo si relazionerà con approcci specifici in modo da far crescere e migliorare una supply chain oggi troppo parcellizzata e dispersiva.

Marco Zoff, Leonardo: “Non tutti devono diventare per forza più grandi; esistono delle eccellenze di nicchia che è importante preservare, ma tutti devono essere o diventare più efficienti e più performanti per sopravvivere”

Le nuove collaborazioni non dovranno essere, però, solo verticali. “Perché non pensare – è una delle evoluzioni prospettate da Marco Zoff – a partnership anche orizzontali che mettano insieme le varie imprese sui fronti, per esempio, della formazione, degli acquisti delle materie prime, dell’energia, del trasporto e dello sviluppo congiunto del territorio. Con idee e proposte per iniziative tangibili che nascano da un dialogo costante. In tal modo stimoleremo la crescita e il miglioramento di tutti, compresa Leonardo”. Un assist subito raccolto dallo stesso Presidente del Lombardia Aerospace Cluster: “Il nostro Cluster – propone Angelo Vallerani – può e deve trasformarsi in un laboratorio, o, forse meglio, in un cantiere che sia in grado di costruire un nuovo modello di filiera produttiva, meno improntata a logiche di fornitura e più di partnership. Un ecosistema aperto dove grandi imprese e Pmi possano creare insieme modelli di attrattività di nuovi investimenti e investitori”.

 



Articolo precedente Articolo successivo
Edit