Un’isola di Toscana in Lombardia: così lo scrittore Gabriele d’Annunzio definì questo borgo del Varesotto dove storia, architettura e cultura si intrecciano con una laboriosità industriale che ha saputo trasformare la plastica in arte

Castiglione Olona è conosciuta come Isola di Toscana in Lombardia. Così la vide Gabriele d’Annunzio, che se ne innamorò e la rese nota nel mondo. Comunque la si voglia descrivere, pochi comuni possono vantare tanta ricchezza architettonica e decorativa in uno spazio così ben delimitato, affiancato dal corso del fiume Olona, quasi un mondo a parte. Dove il Rinascimento rivive accanto alla complessa tradizione di un passato magnifico e di un presente, altrettanto vivo e ricco di stimoli storici e culturali, che si mantiene nel tempo con la laboriosa volontà e l’orgoglio dei residenti. La Fiera del Cardinale, il Palio dei Castelli con la Corsa delle botti, e tanti altri eventi, come i fedeli frequentatori sanno, rinsaldano la tradizione. Vanno in questa direzione anche le diverse celebrazioni previste per il 2022, a seicento anni dalla ripianificazione del borgo, voluta dal Cardinale Branda Castiglioni (1350-1443) e seguita alla concessione della bolla di papa Martino V per la erigenda Collegiata. 

Nato sui resti di un accampamento romano, il borgo fu dominato dai Mazzucchelli Castiglioni a partire dal mille. Uomo raffinato, appartenente a una delle famiglie milanesi più importanti di Lombardia - coi Visconti e i Torriani -, illuminato e colto protagonista del suo tempo, docente universitario e ambasciatore, il cardinale fece di questo luogo un vero gioiello, una ‘cittadella ideale del Rinascimento’. Nella stessa visse e chiuse la sua lunga vita, ultranovantenne, avendo ultimati ormai i suoi progetti. 

Oggi il curioso visitatore dei laghi Maggiore e di Como che arriva fino al borgo, in un solo colpo d’occhio, si appropria della bellezza delle architetture: il palazzo Branda Castiglioni per primo, dove visse il cardinale, luogo di devozione oggi dedicato anche a Museo Civico. Conserva suoi preziosi oggetti personali, vesti e soprattutto ne racconta la vita attraverso i dipinti del grande Masolino da Panicale. L’artista fu chiamato dal committente in grazia della sua fama. Era meraviglioso interprete con Masaccio dell’arte del tempo, per delicatezza di tratti e coloristica pittorica, per i suoi raffinati visi d’angelo e l’uso dell’oro che richiama Giotto. Imponente e splendida per raffinatezza dell’architettura e armonia è la bella cattedrale, la Collegiata, sorta sul colle dell’antico castello - se ne vede ancora un originario portale - su progetto degli architetti Alberto, Giovanni e Pietro Solari. In cotto lombardo e pietra serena, è a sua volta riccamente decorata dagli artisti prediletti del cardinale, che portò a Castiglione maestranze toscane, tra cui Masolino, Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta e Paolo Schiavo. 

La Fiera del Cardinale, il Palio dei Castelli con la Corsa delle botti, e tanti altri eventi, rinsaldano la tradizione. Vanno in questa direzione anche le diverse celebrazioni previste per il 2022, a seicento anni dalla ripianificazione del borgo, voluta dal Cardinale Branda Castiglioni (1350-1443)

Le Storie della Vergine e le Storie di San Giovanni (nel Battistero adiacente la chiesa) sono tra le più alte testimonianze del primo Rinascimento italiano. La stessa è a sua volta sede museale. Il palazzo dei Castiglioni da Monteruzzo - ramo laterale della famiglia del porporato - costruito tra il XII e il XV secolo, con affaccio su di un ampio cortile in stile gotico-lombardo, la corte del Doro, contiene pregevoli affreschi del Quattrocento e il Map, museo di Arte Plastica. Si offre qui l’incontro coi migliori nomi dell’arte contemporanea impegnati a elaborare le proprie opere, in materiali plastici prodotti dalla Mazzucchelli Celluloide, nel laboratorio sperimentale Il Polimero Arte voluto da Lodovico Castiglioni e Franco Mazzucchelli tra il 1969 e il 1973. Altre opere e artisti vennero poi, in un ricco lavoro di ricerca tecnica e artistica che continua.

Nell’abbraccio alla piazza è compresa anche la Chiesa del Ss. Corpo di Cristo, la cosiddetta Chiesa di Villa, di chiara ispirazione all’architettura del Brunelleschi. A seguire sono il Palazzo dei familiari del Cardinale, il Pio Luogo dei poveri di Cristo e la Scuola di Canto e Grammatica, oggi felice sede del Municipio.  Si racconta che Branda Castiglioni “conferì pace e beatitudine ai luoghi appartenuti al suo casato, tristemente famosi, sino ad allora, solo per guerre di potere, agguati e disfide belliche”. In quella pace trascorse i suoi ultimi anni, appagato dalla serenità donata, e a lui ritornata, attraverso la benevolenza che ancora oggi circonda la sua figura e la sua opera. 

Map: Museo Arte Plastica

È uno dei più interessanti Musei del territorio. Il Map (Museo Arte Plastica), curato da Rolando Bellini e allestito da Sara Frattini a Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo, non solo è un originale contenitore di arte contemporanea firmata da artisti di fama internazionale. 
È anche testimonianza dell’attività produttiva di un territorio che, da sempre, offre lavoro e qualità. Già dagli anni Quaranta, e via via nel secondo dopoguerra, l’utilizzo di materie plastiche in campi diversi, dall’ottica ai giocattoli, dall’attrezzatura sportiva alla bigiotteria, aveva spinto la Mazzucchelli Celluloide di Castiglione Olona, oggi Mazzucchelli 1849 Spa, a una ricerca e sperimentazione di materiali, di colori, di caratteristiche di flessibilità, leggerezza, duttilità, trasparenza. Una sperimentazione che oggi la vede presente nel mondo, siglando una lunga storia partita da lontano, quando Santino Mazzucchelli, fondatore dell’impresa nel 1849, iniziò a produrre pettini e bottoni di osso, corno e tartaruga. 
Il Map offre sculture e installazioni di artisti chiamati nel 1969 dal conte Lodovico, discendente della casata e appassionato d’arte, e dal presidente della società Franco Mazzucchelli a lavorare e sperimentare per mesi coi materiali della Mazzucchelli Celluloide. 
I partecipanti al cenacolo chiamato Polimero Arte erano tra i maggiori artisti. L’elenco comprendeva Carla Accardi, Filippo Avvalle, Enrico Bay, Giuliana Balice, Elvio Becheroni, Valentina Berardinone, Gianni Colombo, Medeiros De Lima, Camillian Demetrescu, Marcolino Gandini, Peter Gogel, Mario Guerini, Hsiao Chin, Fulvia Levi Bianchi, Anna Marchi, Smith Miller, Sante Monachesi, Giulia Napoleone, Edival Ramosa, Hilda Reich, Bruno Romeda, Giovanni Santi Sircana, Tino Stefanoni, Guido Strazza e Kumi Sugai. Alle loro opere si sarebbero aggiunti nel tempo altri importanti lavori di artisti quali Giacomo Balla e Man Ray (sua la suggestiva e polimaterica “Boule sans neige”, 1970) cui seguirono anche lavori di artisti di fama internazionale operanti sul territorio: come Vittore Frattini (presente con il coloratissimo “Rhodoid 441”, 1985) Carlo Giuliano, Marcello Morandini (inconfondibile la sua girandola bianconera “Scultura n.363”, 1990) e Giorgio Vicentini, autore di una magica e lieve tecnica mista del 2004 “Colore puro self storage” su 2 fogli di polifoil. 
Spiccano i suggestivi “Personaggi” in sicoglass e bottoni in rhodoid perlato di Enrico Baj. Fu tra i primi artisti ad aderire nel ’69, presente anche con un ritratto omaggio all’amico artista Max Ernst. Come imperdibili si rivelano le due lievi e nitide stilizzazioni (di fiore e di foglia rispettivamente) di Giacomo Balla del ’71, nello stesso materiale. “Il mare in una conchiglia” e “Conchiglia azzurro e blu” di Camillan Demetrescu sono un sublime incanto di trasparenze. 
La magia del luogo è anche quella di un museo di arte contemporanea al centro di un territorio noto per la sua antichissima storia. Il contrasto, felicissimo, consente al visitatore di contemplare i pezzi d’arte offerti in un contesto architettonico e storico altamente suggestivo, ornato da motivi pittorici e decorativi di scuola lombarda, di ispirazione naturalistica. Un motivo in più per perdersi tra le sale, osservare forme lineari e contorte, strisciate di verdi e azzurri, di rossi e di gialli, si veda il brillante e divertente “Gioco di colori” di Medeiros de Lima (1971). Sono tutti piccoli capolavori, lievi eppure indistruttibili e preziosi come i prodotti della Mazzucchelli.

[MAP] Museo Arte Plastica - Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo
Via Roma, 29 - Castiglione Olona (VA)
Per informazioni e prenotazioni: Telefono: 0331/858301 (Ufficio Cultura) - museocivico@comune.castiglione-olona.va.it

 



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