Busto_Arsizio_anche_turismo_dati_2023

“Nel 2022 sono state oltre 37.000 le presenze a Busto Arsizio tra turisti italiani e stranieri. Il dato curioso riguarda le provenienze europee e extra Ue. Al primo posto, con 1.129 presenze, ci sono i tedeschi, seguiti da danesi (928), francesi (813), rumeni (579) e, infine, gli inglesi (555)”. I dati dell’ente camerale varesino parlano chiaro: i livelli fanno ben sperare in una ripresa a pieno regime del turismo nella città e riducono drasticamente il gap che si è venuto a creare durante la pandemia. È il quadro che è emerso durante l’evento “Busto Lab: strategie di ospitalità” organizzato dal Comune di Busto Arsizio in collaborazione con Confindustria Varese, Camera di Commercio, Confcommercio provincia di Varese, Confartigianato e LIUC Business School. A snocciolare i dati sugli arrivi in città, una ricerca della LIUC di Castellanza per conto della Confcommercio della Provincia di Varese su dati Vodafone Business e una rilevazione dei pernottamenti della CCIAA varesina. “La permanenza media dei turisti è di 2,2 giornate. Si tratta di un valore più alto rispetto alla media provinciale (1,9) – ha raccontato Anna Deligios, dirigente della Camera di Commercio varesina -. Per un totale di circa 38mila pernottamenti”.

Busto Arsizio è attrattiva per il suo centro storico; per la vicinanza con l’Aeroporto di Malpensa e con il Centro Congresso di MalpensaFiere; per la presenza del tribunale e di un palazzetto dello sport che ospita la squadra di pallavolo femminile di serie A. E ancora: per il Museo del Tessile e della tradizione industriale e per l’elevata concentrazione di imprese presenti che creano turismo business. “Gli eventi organizzati generano un incremento di visitatori del 21,2% - ha spiegato Andrea Venegoni, ricercatore della LIUC -. Solo MalpensaFiere porta il 40% di visitatori in più nella sua zona nei giorni di fiera. A generare attrattività extra sono gli eventi sportivi della pallavolo femminile ‘E-work Arena’ (+ 33%) e le iniziative culturali in centro (+22%)”.

Crescita stimolante anche per i turisti, ovvero quelle persone che si fermano per più di 24 ore. “Nel 2022 sono stati 17.388 gli arrivi – ha informato Anna Deligios -. Appena il 4,8% in meno del 2019 (mentre in provincia di Varese lo scarto negativo rispetto al periodo pre-pandemia è ancora del 25%)”.

Ad animare l’incontro, una tavola rotonda a cui hanno partecipato alcuni esponenti delle principali strutture ricettive della provincia. Non solo alberghi, ma anche Bed & Breakfast e affitta camere. A compromettere lo sviluppo della ricettività bustocca non è solo il numero insufficiente di posti letto. “Una formula innovativa che permetterebbe a tutti quegli edifici sfitti o invenduti di essere occupati è quella è quella dei condo-hotel – ha sottolineato Alessandro Germinario, consulente aziendale nel settore immobiliare ricettivo -. Si tratta di un edificio che è legalmente un condominio ma che funge da hotel, offre affitti a breve termine e mantiene una reception”. Secondo Frederick Venturi, Presidente provinciale di Federalberghi: “Un grande problema da risolvere riguarda il fatto che il settore, complice anche l’elevato numero di strutture a gestione familiare, è poco industrializzato”. Gli investitori puntano su città che possano garantire un effettivo riscontro positivo. “Costruire un albergo con 30 camere vuol dire impiegare circa 100.000 euro per ogni singola stanza – ha precisato Venturi -. È evidente che città come Roma, Firenze, Venezia e Milano siano preferite rispetto a Busto”.

Un primo passo da compiere per cogliere il potenziale di questa città è quello culturale. “La vicinanza con Milano è una grande opportunità che non possiamo ignorare – ha concluso Manuela Maffioli, vicesindaco di Busto Arsizio e Assessore a Cultura, Identità e Sviluppo Economico-. Le priorità sono due al momento: ripensare il concetto di affitti brevi e riaprire il prima possibile i due hotel chiusi da tempo. Non è accettabile per una città come Busto Arsizio, con due stazioni ferroviarie, un aeroporto e un tribunale, avere un solo hotel a quattro stelle attivo”.



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