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Un’azienda familiare e storica di Cantello, nome noto nel mercato delle attrezzature professionali per il taglio e foratura dei materiali lapidei, racconta come ha affrontato la pandemia. A tutta smartitudine. Una testimonianza diretta di come si sta trasformando tutto il settore dell’edilizia

Settantacinque anni, nuovi prodotti e il piastrellista influencer. Una sintesi un po’ azzardata per descrivere una storia che molto racconta del talento delle imprese varesine di affrontare le situazioni difficili, e non solo la pandemia. Grande capacità di innovazione – che oggi si concretizza in una sapiente attività di comunicazione “alla Chiara Ferragni” – e radici forti: è questa la ricetta che accompagna la crescita della Brevetti Montolit di Cantello. Una storia che inizia nel 1946 grazie allo spirito imprenditoriale di Vincenzo Montoli, classe 1892, originario di Lozza. Da giovanissimo Vincenzo lavora a Varese come garzone di un ciclista, dove conosce anche il mitico Luigi Ganna: è qui che nasce la passione per la meccanica e cresce la sua spiccata capacità creativa. Da quel primo mestiere all’azienda vera e propria, il passo non è breve ma è lineare: Vincenzo avvia il suo percorso e negli anni ‘40 si specializza nel settore degli utensili da taglio. Nasce, quindi, la Montoli Vincenzo e Figli, costituita con Ezio e Egidio, che è alle origini della azienda di oggi: cambiamenti societari e di mercato non modificheranno quella che è la prima impronta, di uno spirito creativo, che investe costantemente in ricerca e sviluppo.

“Quest’anno celebriamo i 75 anni – ci racconta Vincenzo ‘Vichi’ Montoli, nipote del fondatore e Ceo dell’azienda –. Non siamo certo una start up, ma lo spirito è giovane. La nostra impresa ha superato tutti i periodi più difficili della storia, evolvendosi”. E questo si conferma anche nell’ultimo annus horribilis. Così come, fin dalle sue prime esperienze, Vincenzo Montoli senior intuisce l’importanza di proteggere la proprietà intellettuale nelle applicazioni industriali – tanto che l’azienda oggi si chiama Brevetti Montolit (Montoli + Italia) – così oggi l’impresa intuisce che nella strategia di comunicazione digitale sta la chiave per mantenere un legame forte con il mercato. Evoluzione costante non solo nello stile, ma anche nel business. Se all’origine sono i prodotti sofisticati da taglio (dalle cesoie per lamiere metalliche alle forbici medicali per rimuovere i gessi) a decretare il successo dell’impresa, oggi nel cuore della Montolit c’è la produzione e relativa commercializzazione di attrezzature professionali e varie linee di macchine elettriche e manuali per il taglio e la foratura dei materiali lapidei. Prodotti particolari e unici e, per questo, coperti, interamente o in parte, da brevetti internazionali.

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Influencer, brand ambassador, gare di marketing tra colleghi in videochat e, in futuro, Tik Tok. C’è tanto digitale nella nuova normalità di Montolit

Al Cavalier Vincenzo Montoli, Inventore Benemerito, il pregio di aver fondato una azienda che poi la famiglia ha portato ad essere nome di riferimento nel settore edile nel mondo con diversi riconoscimenti internazionali, tra cui il Mercurio d’oro e l’Ercole d’oro, e il cui fatturato per il 70% deriva dall’export. Come ha fronteggiato la pandemia una realtà così rivolta ai mercati esteri? “Sono stati mesi frenetici e di cambiamento: ci confrontiamo con realtà abituate alla tecnologia e ci siamo immediatamente resi conto di quanto fosse necessario investire nella possibilità di incontrare virtualmente clienti e distributori - spiega Montoli.- In pratica abbiamo ampliato la nostra rete di contatti, puntando sui social, sul sito (esiste anche Il Blog del Piastrellista ndr) per arrivare, oltre che ai grandi distributori ad una rete di testimonial che comprende influencer di settore, mosaicisti, professionisti e semplici appassionati”. Un nuovo modo di lavorare quindi? “Un nuovo modo di stare di fronte al cliente – chiarisce – che comporta una specifica difficoltà: a noi non basta far vedere il prodotto, dobbiamo mostrare come funziona e come ci si può interfacciare. Per quello è importante aver trovato dei testimonial e dei progetti, come quelli di video pratici e delle visite virtuali dai distributori. Il tutto grazie agli strumenti più semplici, come lo smartphone. Il risultato? Abbiamo ‘incontrato’ tantissima gente nell’ultimo anno!”

Molta innovazione, quindi. E per quanto riguarda i prodotti? “È indubbio che il processo di sviluppo di nuovi progetti si sia rallentato per il Coronavirus. Tuttavia, a novembre è uscito un nuovo prodotto - con relativa campagna di lancio mondiale tutta digital - frutto del risultato di una collaborazione con gli studenti di ingegneria del Politecnico della Polifactory, che hanno realizzato una sorta di challenge interna in collaborazione con noi. Un’iniziativa di cui siamo molto orgogliosi”.

Vincenzo "Vichi" Montoli

Riassumendo: giovani, influencer, brand ambassador, gare di marketing tra colleghi a colpi di videochat e, forse, in futuro Tik Tok... Molta “smartitudine” nella nuova vita di Montolit. Per la tenuta di mercato, confermata dai numeri del 2020, è questa la chiave del successo? “La chiusura positiva dello scorso anno – spiega Montoli – va letta, secondo me, in chiave sociologica. Il mondo ha cambiato la sua visione degli spazi abitativi e questo sicuramente ha aiutato il settore dell’edilizia: le persone hanno riscoperto il valore della casa con una visione nuova del futuro”. Una nuova visione: forse il modo migliore di raccontare la nuova pelle di Montolit. “Personalmente – conclude l’imprenditore – odio la frase ‘abbiamo sempre fatto così’. Occorrono sempre nuovi entusiasmi ed energie e, soprattutto, il coinvolgimento di tutta la squadra”. 

 

 



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