Ripartirà a settembre, con una seconda edizione, il Corso Ifts in Automazione e Robotica, organizzato a Luino dalla Fondazione Incom. Un percorso post-diploma in apprendistato, della durata di un anno, che, tra 400 ore di formazione in aula e 600 in azienda, si propone di formare quei giovani che desiderano specializzarsi nell’Industria 4.0. 15 i posti disponibili per imparare un mestiere fortemente richiesto dalle aziende del territorio
‘‘Ho fatto il Liceo delle Scienze Applicate di Luino, poi ho tentato la strada universitaria ma mi sembrava di continuare il percorso liceale, fatto prettamente di studi teorici. Così ho deciso di lasciare la carriera accademica, buttandomi letteralmente in un corso Ifts post-diploma di robotica. Non avevo idea di cosa fosse perché si dà per scontato che un diplomato liceale scelga di proseguire gli studi con l’Università. Il mio bagaglio era quindi vuoto in merito, non avevo alcun tipo di background nel campo dell’elettronica e dell’automazione, ma avevo voglia di imparare un lavoro. Ed è esattamente ciò che fa questo corso: offre la possibilità di mettere in pratica quello che i professori e i professionisti aziendali spiegano. Si vedono molte casistiche non considerate nei libri, ma che nel lavoro di tutti i giorni capitano spesso. Ecco perché questo percorso è proprio quello che sognavo”. È così che racconta la sua esperienza Riccardo Minetti, studente in apprendistato alla Spm Spa di Brissago Valtravaglia tramite il Corso Ifts in Automazione e Robotica di Luino della Fondazione Its Incom: il percorso post-diploma, della durata di un anno, che è nato nel 2023 per volere di alcune aziende della zona del Luinese. E che dopo i buoni risultati della prima edizione, ora è pronto per l’avvio della seconda, in programma per settembre.
L’obiettivo? Sempre lo stesso e duplice. Da un lato, preparare le figure professionali di cui le stesse realtà manifatturiere necessitano, dall’altro, offrire ai più giovani una possibilità concreta di trasformare il proprio percorso di studi in un lavoro. Senza dimenticare un altro scopo con cui nasce questa sinergia tra scuola e sistema industriale: cercare di far fronte alle specifiche esigenze di quelle imprese più a Nord della provincia, che quotidianamente si confrontano con le dinamiche imposte al sistema economico e sociale dall’area di confine. Prima fra tutte, far fronte alla carenza di personale qualificato a causa della fuga delle figure professionali verso la vicina Svizzera. È da qui e dal desiderio di fare del Varesotto un luogo capace di attrarre, formare e trattenere talenti, che continua la collaborazione delle aziende con la Fondazione Its Incom per preparare i futuri professionisti dell’Industria 4.0. “Il corso ha confermato la sua validità, per questo abbiamo deciso di riproporlo anche per il prossimo anno – sottolinea Giovanni Berutti, Presidente della Spm Spa, azienda tra le prime promotrici del progetto –. L’unica differenza sarà nel programma in cui andremo ad integrare le correzioni e gli accorgimenti che questa prima edizione ha permesso di raccogliere. I ragazzi, specialmente quelli che hanno collaborato nella nostra realtà, mi sono sembrati tutti soddisfatti. Sono entrati in azienda come studenti ‘imbarazzati’ e in soggezione, ma poi, in pochi mesi, hanno acquisito sicurezza e si sono integrati bene, imparando a lavorare in gruppo, soprattutto con i colleghi di generazioni diverse. Si tratta di giovani che dovranno andare avanti a formarsi, ma attraverso questa esperienza hanno sicuramente acquisito le basi per affiancarsi con maggiore competenza ai colleghi più anziani e continuare il processo di formazione che, specialmente nel nostro settore, non finisce mai”.
Riccardo Minetti, studente in apprendistato alla Spm Spa: “Avevo voglia di imparare un lavoro. Ed è esattamente ciò che fa questo corso: offre la possibilità di mettere in pratica quello che i professori e i professionisti aziendali spiegano il giorno prima”
I giovani diplomati tra i 18 e i 24 anni, una volta intrapreso questo percorso formativo, vengono da subito assunti dalle imprese con un contratto di lavoro in apprendistato. Una condizione prevista per l’inizio del percorso, che, potenzialmente, e con buone probabilità, si può poi trasformare in un contratto a tempo indeterminato al termine della formazione. Come specifica Rosaria Ramponi, Direttrice della Fondazione Its Incom, “il timore delle aziende, talvolta, è quello di assumere dei ragazzi che poi, con le competenze acquisite, accettino proposte di lavoro in Svizzera. Una sfida, questa, che gli imprenditori hanno deciso di affrontare partecipando all’iniziativa proprio per la necessità di trovare e trattenere giovani talenti. Motivo per cui le aziende hanno anche confermato la disponibilità a mostrare agli studenti delle scuole le loro realtà imprenditoriali e le opportunità professionali di cui il mondo del lavoro ha bisogno, già durante la fase informativa dell’orientamento e dell’open day. Undici i ragazzi che hanno partecipato a questo primo anno. La metà di loro non arrivava da un percorso tecnico, ma liceale. Un fattore, questo, che non ha inciso a livello formativo, anzi. Ciò che è importante per le imprese è la voglia di imparare di questi giovani, tanto che diverse realtà manifatturiere si sono espresse nel voler assumere, a tutti gli effetti, lo studente in apprendistato. Dal canto loro, i ragazzi hanno apprezzato la formazione molto specialistica fatta sia in aula, sia nelle realtà di prestigio del territorio, grazie agli esperti del settore”.
Quella di cui parla la Direttrice Ramponi è, infatti, un’offerta formativa che, anche nella seconda edizione, si baserà su una preparazione a tutto tondo sul campo, tra 400 ore di lezione in aula, tenute dai professionisti delle imprese aderenti e dai maggiori produttori a livello globale in ambito robotico, quali, ad esempio, Fanuc, Omron, Mitsubishi e Siemens, e 600 ore di formazione nelle stesse aziende partner per una formazione “on the job”. Il tutto, quindi, a stretto contatto con gli esperti delle realtà imprenditoriali, che per quelle ore con i ragazzi metteranno il cappello di veri e propri professori. 15 i posti disponibili per imparare un mestiere, ma soprattutto per diventare tecnici di cui hanno fortemente e sempre più bisogno le imprese. Programmatore PLC e HMI, sviluppatore SW lato robot, progettista di moduli software di automazione e robotica. Queste le figure professionali che potrà andare a ricoprire il giovane apprendista che, in seguito al percorso Ifts di Luino, saprà svolgere attività come, ad esempio, comprendere il codice utilizzato nella progettazione, nello sviluppo e nella gestione di sistemi di automazione; settare l’architettura del controllo automatico e fissare la topologia, i protocolli e i parametri di funzionamento della rete di telecomunicazione industriale; gestire il funzionamento del sistema di automazione, adottando soluzioni tecnologiche per la verifica dimensionale dei componenti, controllando il corretto funzionamento delle macchine e intervenendo con procedure preventive, prescrittive, diagnostiche e manutentive del sistema.
“Si tratta di un’ottima opportunità di studio e di lavoro – aggiunge Matteo Pozzi, studente in apprendistato alla Monteferro Spa di Monvalle –. Dopo un percorso informatico all’Itis di Luino dove ho studiato diversi linguaggi di programmazione, ho scelto di proseguire i miei studi con questo Ifts. L’ho trovata una buona alternativa al percorso universitario, in cui essenzialmente ci si forma sui libri, così da poter applicare quelle stesse nozioni teoriche sul campo. Se hai voglia di imparare un lavoro nel settore della robotica è la scelta giusta”.
Oltre a Spm Spa e Monteferro Spa, sono diverse le aziende che hanno aderito al progetto fin dalla prima edizione dell’anno che si è appena concluso e che garantiranno la loro collaborazione anche nella seconda. Tra queste: Autolab Srl di Mesenzana, Delsa Srl di Grantola, Fogliani Spa di Busto Arsizio e Rettificatrici Ghiringhelli Spa di Luino.
In foto: Matteo Pozzi alla Monteferro Spa
In copertina: Riccardo Minetti alla Spm Spa