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La bolletta è troppo alta. È diventato dispendioso anche solo stare a casa. Per non parlare dell’attenzione richiesta nei reparti produttivi e in ufficio. L’esplosione dei prezzi dell’energia impone di rivalutare ogni aspetto della vita quotidiana, evitando quelle abitudini apparentemente più innocue, ma che, in tema di crisi energetica, richiamano al senso civico e al necessario risparmio. Briciole forse, ma che valgono sempre di più 

Ormai da diversi mesi, con una crescita sempre più sostenuta e proiezioni allarmanti per l’inverno, i prezzi dell’energia stanno scalando una vetta altissima colpendo violentemente il sistema economico italiano. Si tratta di un livello vertiginoso dei costi che richiama tutti all’ordine perché a sgretolarsi sono i due pilastri portanti del Paese in termini di occupazione e di mercato: imprese e famiglie. Da un lato, le aziende che potrebbero essere costrette ad interrompere la produzione in quanto non più economicamente sostenibile. Dall’altro, le famiglie, tra cui aumentano sempre più quelle in condizione di povertà energetica. Sono almeno 9 i milioni di italiani a rischio. Una vulnerabilità che non significa solo impossibilità di riscaldare con regolarità le case d’inverno e rinfrescarle d’estate, ma anche di non poter usare gli elettrodomestici tutti i giorni. Questa la situazione che emerge da una rielaborazione degli ultimi dati resi disponibili dal Rapporto 2021 di Oipe, l’Osservatorio italiano sulla povertà energetica. Ecco, allora, la necessità di cambiare anche le abitudini e fare ognuno la propria parte. Iniziando a risparmiare all’interno delle case, così come sul luogo di lavoro. Da una parte, si sta mobilitando il Governo con una campagna di sensibilizzazione in aiuto alle famiglie grazie anche alla collaborazione di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Dall’altra, allo stesso tempo, lo stanno facendo le imprese, con lo scopo di resistere ad un’onda d’urto senza precedenti. Come sottolinea Fabio Tarocco dell’Area Energia di Univa Servizi, la società di servizi alle imprese di Confindustria Varese: “Ciò che sta succedendo sta mettendo tutti di fronte alla sfida di un cambio di rotta immediato. Per farlo davvero a 360 gradi ci vorranno tempi medio-lunghi, ma possiamo iniziare ad applicare azioni semplici, concrete e immediate nel quotidiano per avere effetti già nel breve periodo e mitigare così, almeno in parte, gli effetti indesiderati di questo choc energetico”.

I consigli per le imprese


Briciole di risparmio, potrebbe obiettare qualcuno. Briciole, però, che a questi livelli di quotazioni valgono sempre di più. “Un kilowattora risparmiato è un kilowattora guadagnato” direbbe lo scienziato statunitense da cui prese il via l’ora legale, Benjamin Franklin. Anzi: “A kWh saved is a kWh got”. È proprio questo il titolo del decalogo per contenere i costi della crisi energetica, redatto dal Lombardy Energy Cleantech Cluster (LE2C), l’associazione di ricerca per l’energia e l’ambiente, attiva a supporto dell’innovazione e della competitività dell’ecosistema tecnologico lombardo. A farne parte: Pmi e grandi imprese, Università e centri di ricerca, associazioni industriali ed enti no profit, istituzioni del settore pubblico, di ambito finanziario e media. Realtà che, a fronte della situazione emergenziale, si sono mobilitate per suggerire azioni concrete e immediate, volte a contenere i consumi del mondo produttivo nel breve periodo. Un’iniziativa che, come precisa il Presidente di LE2C, Luca Donelli, “vuol essere un’occasione di riflessione e di condivisione di buone pratiche, anche a prima vista banali, in uno scenario così mutato da essere comunque utili alla sostenibilità economica e sociale”. Mappare le utenze elettriche e monitorarle per eseguire interventi di ripristino e incremento di efficienza. Identificare quelle che restano accese 365 giorni l’anno e h24, così da programmarne l’autospegnimento. Posticipare nell’arco della giornata e della settimana quei consumi rinviabili a fasce con tariffe meno onerose oppure, in caso di impianti di autoproduzione energetica, rimandarli a orari senza particolare autoconsumo. Queste alcune delle pratiche consigliate nel decalogo del Cluster. Una buona abitudine, ad esempio, potrebbe essere quella di ricaricare i muletti o le auto aziendali nel fine settimana. Tra le altre suggerite, anche quelle di eseguire la manutenzione ordinaria dei sistemi come pannelli fotovoltaici, impianti di riscaldamento e condizionamento, perché una loro corretta funzione assicura una resa sempre efficiente. LE2C raccomanda poi di rivalutare gli investimenti in impianti di energia rinnovabile, identificare le possibili opportunità di recupero di calore e promuovere un corretto uso delle utenze da parte dei dipendenti. 

 

I consigli per le famiglie


Alle famiglie, invece, Enea consiglia di preferire apparecchi elettronici di classe energetica superiore, utilizzare ciabatte multi-presa in modo da poter spegnere i dispositivi inutilizzati con un unico gesto, schermare le finestre durante la notte, evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni, non lasciare le finestre aperte a lungo, sbrinare regolarmente frigoriferi e congelatori e utilizzare lampadine a Led, che consentono un grande risparmio energetico, oltre che di manutenzione. Senza dimenticare di controllare la temperatura degli ambienti e fare attenzione alle ore di accensione dei riscaldamenti, ridurre l’utilizzo di acqua calda e tenere la luce spenta se non strettamente necessaria. Tra le altre pratiche, più dispendiose, Enea consiglia poi di migliorare la coibentazione dell’abitazione, isolare tetto e soffitto, sostituire i vecchi serramenti con nuove soluzioni a doppi vetri, fare il check-up dell’immobile per conoscerne il grado di efficienza energetica e realizzare impianti di energia rinnovabile. Oltre ad altri accorgimenti come, ad esempio, applicare una centralina di regolazione della temperatura, valvole termostatiche e un sistema di contabilizzazione del calore, sostituire la caldaia esistente con una caldaia a condensazione ed effettuare la manutenzione degli impianti. Briciole, forse. Ma necessarie.  

Dalla pentola al microonde, come risparmiare in cucina

“La pasta, ma anche i ravioli, l’uovo sodo e le verdure, si possono cuocere nel bollitore elettrico e in casi estremi nel microonde”. A dirlo, è Dario Bressanini, chimico, divulgatore scientifico e professore dell’Università degli Studi dell’Insubria. Quello stesso prof, come si definisce lui, “amichevole chimico di quartiere”, che è famoso per aver dimostrato, in un video YouTube, come si riesca a fare un buon piatto di pasta spegnendo il fuoco subito dopo l’ebollizione dell’acqua. Va contro la tradizione ma la verità è che, come spiega Bressanini, “non c’è bisogno di tenere il fuoco accesso per tutto il tempo di cottura. Si sa da almeno 200 anni. A cuocere è il calore che passa dall’acqua calda a ciò che viene immerso in pentola. Basti pensare che in montagna la pasta non bolle a 100 gradi ma a temperature inferiori; eppure, è buona uguale, nessuno si lamenta”. Il procedimento per risparmiare è semplicissimo. È necessario portare l’acqua a bollore, immergere la pasta e mescolare un attimo. Subito dopo: mettere il coperchio e spegnere il fuoco. Non resta che aspettare qualche minuto in più rispetto ai normali tempi di cottura e il gioco è fatto! Ma attenzione, non bisogna lasciarla troppo tempo a riposare prima di scolarla e nemmeno alzare in continuazione il coperchio. Si tratta di prendere solo un po’ le misure e il risparmio è assicurato. Ma non è tutto: il gas in alcuni casi potrebbe proprio non essere necessario. In alternativa ai fornelli si può utilizzare il bollitore elettrico con cui la dispersione termica è inferiore o, addirittura, il microonde. In quest’ultimo caso, basta riempire il contenitore adatto per microonde con un po’ d’acqua, adagiare all’interno l’alimento desiderato e far andare il forno alla massima potenza. “Gli asparagi, ad esempio – rivela Bressanini –, vengono molto meglio con il microonde”. Occhio, poi ai luoghi comuni: “La gente pensa di risparmiare lavando i piatti a mano, ma in realtà i programmi ‘Eco’ delle lavastoviglie sono più efficienti in termini di energia e di utilizzo d’acqua”.   



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