Attuare strategie innovative sostenibili migliora le performance aziendali con vantaggi di breve, e se costanti nel tempo, medio e lungo periodo. La circolarità non solo permette di ridurre l’impatto ambientale, ma crea benefici anche negli ambienti di lavoro e rende le imprese più competitive. Le aziende che mettono al centro delle politiche sostenibili il capitale umano, infatti, riscontrano maggior efficienza e produttività da parte dei dipendenti. A dimostrare questa tesi è lo studio empirico svolto dalla LIUC–Università Cattaneo sulla circolarità delle attività manifatturiere italiane. Intervista alla ricercatrice Giovanna Afeltra

Una crescente attenzione alle problematiche ambientali. Una maggiore predisposizione alle innovazioni sostenibili. Nuove performance organizzative aziendali. Più competitività e valorizzazione del capitale umano. Essere sostenibili conviene. Non è uno slogan, ma il risultato dell’indagine svolta dalla LIUC - Università Cattaneo in collaborazione con l’Università di Bologna e Tno-Strategic Analysis and Policy. “Sustainable Innovation and Organizational Performance: beyond anecdotal evidence” è il titolo dello studio portato avanti dai ricercatori dell’ateneo per conoscere gli effetti benefici delle innovazioni sostenibili che rendono sempre più competitive le aziende. Più di 370 le realtà aziendali sondate, l’81% delle quali rappresentate da piccole e medie imprese. A spiegare come si è svolta l’indagine, con quali obiettivi prefissati, risultati raggiunti e opportunità è Giovanna Afeltra ricercatrice della LIUC.

Secondo quali criteri LIUC ha svolto l’indagine?
L’indagine è stata svolta in maniera scientifica, basando le domande su quanto emerso dalla letteratura sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In particolare, la LIUC ha svolto uno studio empirico nel contesto italiano per mettere in luce gli effetti della sostenibilità sulle performance organizzative delle aziende manifatturiere.  

Quali gli obiettivi prefissati e i risultati raggiunti?
L’obiettivo principale dell’indagine è stato quello di dimostrare che: essere sostenibili conviene. Le domande che il gruppo di ricerca ha posto agli interlocutori, per lo più Ceo, riguardano le azioni concrete che le aziende attuano per rispettare e tutelare l’ambiente. Un altro aspetto che si è rivelato essere fondamentale e cruciale, poi, è quello legato alla sostenibilità negli ambienti di lavoro. In generale, i risultati ottenuti dall’analisi statistica dei dati raccolti, hanno dimostrato che l’adozione di pratiche e innovazioni sostenibili da parte delle imprese italiane del settore manifatturiero, costituisce un importante driver con effetti benefici sulla performance aziendale, che consegue così un vantaggio competitivo di medio-lungo periodo. 

Ricercatrice Afeltra, perché ad una impresa conviene essere sostenibile? 
Le imprese che si distinguono per essere attente all’ambiente, attraverso la riduzione degli sprechi, il risparmio energetico, la riduzione dell’emissione di sostanze inquinanti e rifiuti tossici, così come quelle che hanno migliorato i loro prodotti per soddisfare criteri o direttive ambientali, risultano essere più attrattive agli occhi dei consumatori. Questi ultimi, infatti, sono sempre più consapevoli del cambiamento climatico e dell’importanza di difendere l’ecosistema e sembrano premiare quelle aziende che si impegnano in questa direzione. Pertanto, queste scelte virtuose da parte delle manifatture italiane hanno un impatto positivo sulla reputazione delle stesse. Mettere al centro dell’impresa le risorse umane: questo un altro vantaggio nell’ambito della sostenibilità sociale. Questi risultati possono avere importanti risvolti pratici se gli imprenditori valorizzano il capitale umano e migliorano i processi di produzione. Attraverso meccanismi di incentivazione e training continui, per esempio, è possibile ridurre l’assenteismo e migliorare la produttività dei dipendenti. Infine, in un’azienda attenta alla salvaguardia dell’ecosistema, il personale è più coinvolto nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Quali sono i punti di forza e quelli di debolezza della transizione verso una maggiore sostenibilità?
L’aumento della spesa per l’innovazione dei processi produttivi volti a migliorare l’impatto ambientale e sociale, così come la commercializzazione di nuovi prodotti “green”, sembra influenzare positivamente le relazioni e la gestione di tutti gli stakeholder. Nel complesso, un’attenzione diffusa al benessere dei dipendenti, alle esigenze dei clienti, all’ambiente e ai processi produttivi innovativi, sono considerati interventi rilevanti per migliorare la performance organizzativa e attrarre e fidelizzare i consumatori. Tuttavia, il livello di spesa può variare tra le aziende in base al loro accesso al credito e all’ammontare degli investimenti relativi alle innovazioni sostenibili che possono rappresentare degli ostacoli alla loro adozione e implementazione. 

Quali sono i maggiori ostacoli che le imprese si trovano di fronte?
Alcuni dei riscontri più negativi da parte delle imprese riguardano spesso il fatto che la normativa in materia ambientale non è coerente con l’attività aziendale a cui si riferisce. È spesso confusa e contradditoria. Questo genera sfiducia, alimentando la percezione di alcune imprese che un adeguamento in questi termini comporti un dispendio eccessivo di tempo e risorse economiche. Questo potrebbe in parte spiegare perché molte aziende stanno facendo più fatica di altre sul cammino verso la sostenibilità.  



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