Robert Wilson_Robert Downey Jr 2004.jpg

Robert Wilson con i suoi “Video Portraits” è la grande novità di Villa Panza. 
Già annunciata ai nostri lettori da queste pagine, è ora realtà, fino al prossimo 17 ottobre, l’importante rassegna curata da Noah Koshbin e da Anna Bernardini  dal titolo “Robert Wilson for Villa Panza. Tales”. 

A Villa Panza, tra i Video Portraits del noto artista e regista, anche un nucleo dedicato a Lady Gaga esposto al Louvre nel 2013 e, per la prima volta, in Italia

Si tratta di un’ampia produzione dell’eclettico artista visuale, in parte dedicata alla rievocazione di immortali capolavori della storia dell’arte: da Mademoiselle Caroline Rivière (1806) di Jean Auguste Dominique Ingres, a La morte di Marat (1793) di Jacques-Louis David, a la Testa di San Giovanni Battista (1507) di Andrea Solari. Venticinque video, compresi i tre citati, costituiscono il  nucleo principale della rassegna, i “Lady Gaga Portraits” , impersonati dalla nota cantautrice, presentati nel 2013 al Louvre, e ora , per la prima volta, in Italia.
Da buon regista e maestro del teatro contemporaneo, il texano Wilson (Waco,1941) ha scelto per i suoi Portraits volti e nomi di grido: oltre a Lady Gaga, a Villa Panza ecco il nostro Roberto Bolle, star internazionale della danza, e un imprevedibile Brad Pitt, che sorprende sotto la doccia, nel bagno al piano nobile della villa varesina. E ancora, l’attore Robert Downey Jr., testimone vivente della dissezione del proprio corpo, in un portrait ispirato a Rembrandt. Ma ci sono tra gli altri, anche Marianne Faithfull, Isabella Rossellini, la cantante lirica Renée Fleming.
La fantasia di Wilson s’allarga nell’allestimento, appositamente studiato per la Villa, da soggetti umani a soggetti animali in via di estinzione: come la civetta delle nevi Kool, la cui immagine seriale riempie un ampio spazio espositivo con relative sonorità del suo canto. Sguardo appuntato anche sulla pantera nera Ivory, protagonista autentica di un altro, ma questa volta difficoltoso a realizzarsi, video: e su porcospini, volpi e lupi e tanto altro, che rivelano  l’interesse istrionico e animalista di Wilson. 

La fantasia di Wilson s’allarga nell’allestimento, appositamente studiato per la Villa, da soggetti umani a soggetti animali in via di estinzione: come la civetta delle nevi Kool

La curiosità della rassegna è data non solo dal vario e sorprendente omaggio del grande regista alla Villa, ma anche dall’imponente presenza dello stesso, con la sua cultura e la sua arte a tutto campo, con la fama internazionale di intellettuale, cineasta, attore e scrittore, che s’accompagna alla sostanza di artista pluripremiato e alla leggenda del personaggio. Ricordiamo, tra i suoi più noti allestimenti, quello per Einstein on the beach, realizzato con il musicista Philip Glass e la consolidata collaborazione con molti poeti della Beat Generation, come Allen Ginsberg e William S. Burroughs. 
Insomma, Villa Panza prosegue la sua ricerca di luogo centrale d’arte, confermandosi punto fondamentale di dialogo e confronto tra le varie e attuali forme di espressione di livello internazionale. Il grande esempio di Wilson, che segue a fondamentali incontri, come fu con Wim Wenders, conferma e rafforza questa tendenza che guarda all’arte americana e che è , però, arte di tutto il mondo e , insieme, arte di tutti i tempi. E dove la ricerca della luce, fil rouge della collezione voluta da Panza, continua ad essere  momento centrale della ricerca di chi approda qui con le proprie opere. E qualcuno, già a suo tempo, definì Wilson “maestro delle luci”. 

Come da consuetudine ormai, la rassegna comporta anche arricchimento della collezione della Villa. Nel parco Wilson lascerà per sempre una sua installazione “site specific” dedicata al padrone di casa, Giuseppe Panza. È una tipica casa americana (American Shaker), in cui però non si può entrare: bisogna accontentarsi di osservarla da fuori. Su di un tavolo da studio si intravede il calco in resina di un avambraccio che regge un libro, simbologia dell’interesse di Panza per lo studio in solitudine, ma anche di quell’attività appartata, e però concentrata su di un fare che lo portava poi a girare il mondo, in cerca di artisti da collezionare. Il contrasto è totale tra la piccola casa in legno di color neutro e la dimora imponente della proprietà. Eppure, carezzata dalle fronde dei grandi alberi nel vento che corre per il parco, la piccola casa non sarebbe potuta essere piccolo porto per il conte desideroso di quiete?
Per chi vi si accosta, giunge dalle finestre una musica, e anche una voce: la stessa voce di Wilson che recita in inglese un brano di Rilke, prediletto da Panza, di “Lettere a un giovane poeta”. 
Rilke consiglia al giovane, che gli chiede una valutazione sui suoi scritti: “Necessaria è una sola cosa. Solitudine, grande solitudine interiore. Volgere lo sguardo dentro sé e per ore non incontrare nessuno; questo bisogna saper ottenere”.

Pause e lunghi silenzi sono la punteggiatura di copioni e spartiti, esibiti, qui e altrove, nelle sue performances che dalla vita traggono ispirazione

È uno dei tanti rimandi colti del regista artista, accanto alle citazioni di musiche d’autore e di noti testi letterari: come “Le fiabe” di Calvino, rievocate in un video installato nella sala al piano terra che guarda sul carpineto. 
Nell’allestimento dei video portraits, di Wilson, macchine tattili in lenta mutazione, frutto di una tecnologia digitale avanzata, si viaggia tra fissità di immagine e movimento, tra drammaticità e ironia, tra crudezza di temi e visioni trasognate, come quella di una Lady Gaga perfettamente calata nella parte della dama ritratta da Ingres. L’elogio della lentezza è intrinseco e centrale nel fare di Wilson, pause e lunghi silenzi sono la punteggiatura di copioni e spartiti, esibiti, qui e altrove, nelle sue performances che dalla vita traggono ispirazione. E che lui si diverte a inserire ovunque: particolarmente nei portraits, da osservare con calma assoluta, nel loro lento divenire fatto di luci e ombre, di visioni e dissolvenze, di battaiti di ciglia e di respiri, di voci e silenzio. Solo in qualche raro caso - lo è quello della coloratissima ballerina - si ha un più sfrenato approccio al movimento. 
Ma nel lavoro di Wilson lentezza e silenzio hanno sempre un ruolo fondamentale. 

ROBERT WILSON FOR VILLA PANZA. TALES
Fino al 15 ottobre 2017
Villa e Collezione Panza
Piazza Litta, 1 - Varese - +39 0332 283960 - faibiumo@fondoambiente.it
Tutti i giorni (tranne lunedì non festivi) dalle 10.00 alle 18.00
____________________________________________________________________________________________________
Da novembre è attivo il Progetto accessibilità culturale “Bene FAI per tutti”, con percorso di visita strutturato, ideato e realizzato da L’abilità Onlus e la Fondazione De Agostini - grazie al sostegno di JTJ - dedicato a persone con disabilità intellettiva.



Articolo precedente Articolo successivo
Edit