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“Possiamo farci un selfie con te?” Vale sorride alle tre ragazzine e si mette in posa. Ha finito da poco l'allenamento, non ha mangiato e siamo parecchio in ritardo. Ma sorride. “Non ti dà mai fastidio?” Le chiedo. Sorride di nuovo con quel suo bello sguardo sincero da bambina di due metri e poco più. “In realtà no”, ribatte come se non capisse la domanda.

Vale è l'idola. Non so se ne renda davvero conto ma per le giovanissime è una sorta di Justin Bieber in maglia e pantaloncini biancorossi. A casa mia teniamo come una reliquia un pallone con la firma delle ragazze UYBA e abbiamo addirittura un libro in cui Fiocco di neve fa una comparsata d'eccezione come fumetto.

A tu per tu con Valentina Diouf, maglia 13 della Unendo Yamamay e idolo indiscusso delle teenager: “A Busto Arsizio mi vogliono bene”

Come si spiega questo amore? “Forse è perché prendo sempre il lato positivo delle cose e trasmetto passione, anche nei momenti di difficoltà”, racconta dopo che le ho confessato che l'intervista nasce dall'idea di dare spazio ad un personaggio esemplare per i giovani, al di là di un palmarès che a soli 23 anni la consacra decisamente tra le primedonne del volley italiano. Solo positività quindi? Eppure, momenti di difficoltà per lei non mancano e non sono mancati: lo sa bene chi ha seguito la sua storia. Basti pensare alle vicende estive legate alle olimpiadi e alle risposte da ragazza di tempra dell'atleta. “La diplomazia è un'arte - scherza - ma non significa che non puoi dire quello che pensi. Ecco, io nella vita sono una combattente e l'ho sempre dimostrato”.

Forse è questa la chiave per capire perché sia tanto amata in una fascia di sportive giovanissime, che aspirano a diventare come lei, complice la bontà di uno sport di squadra che piace alle famiglie e che, rispetto ai più noti rivali in campo, è meno frequentato dagli ultras anche in serie A. Ma perché lei più di altre, a parte il fatto che è una fuoriclasse, ovviamente? “Io sono uguale in campo e fuori e, quindi, tutti mi riconoscono” prova a spiegare, tirando fuori una non comune modestia. I suoi due metri e il look leonino con note di verde, la pelle ambrata e l'aspetto esotico abbinati a modi e parlata marcatamente milanesi non la fanno certo passare inosservata… Ma per il resto è una ragazzina come tutte, una passione per instagram e per le ciocche colorate, modi schietti, molto alla mano. “Io la vivo bene. Certamente sono riservata di natura e questo un po' contrasta con il fatto di essere al centro dell'attenzione costantemente. Però, come dicevo, prendo sempre il lato positivo e con un buon equilibrio, quando devo tirarmi su, mi aggrappo a questo riscontro fantastico. Di certo l'affetto che ricevo è ricambiato.” 

È un po' quello che emerge anche dal libro biografia (Quando sarai grande. La mia vita raccontata ad Andrea Schiavon, Mondadori 2015) dove Vale ripercorre la sua vita dal rapporto difficile con il padre a quello con il suo fisico eccezionale. “Una bella esperienza: ho ripercorso cose che avevo messo via. Sono scese tante lacrime, ma è stato utile anche grazie al rapporto di fiducia che si è creato con l'autore. Talvolta penso che ripercorrere le tappe sia utile: per me lo è stato per capire cosa stavo diventando e per scoprire o riscoprire una parte di me. Lì ho capito la mia vera essenza”. Sorride ancora, con la stessa freschezza da compagnona sincera e leale, senza nemmeno un lampo di adulta tristezza, eppure qui forse si spiega il grande affetto intorno a Valentina: anche chi non ha letto la sua storia, ma segue le sue vicende sportive, ne intuisce la voglia di riscatto, di inseguire i sogni con grandi sacrifici per una giovanissima, con l'impegno, la determinazione, la coerenza. La voglia di diventare grande, per citare il titolo della bio. Da qui a trasformarsi spontaneamente in un simbolo, un esempio, un'aspirazione probabilmente il passo è breve: la differenza la fa una carica di simpatia innata tutta sua. Una carica che la rende, tra l'altro, testimonial pubblicitaria d'eccellenza, per Nike per fare solo un nome.

“Certamente sono riservata di natura e questo un po' contrasta con il fatto di essere al centro dell'attenzione costantemente”

Quindi tutti le vogliono bene? Diciamo che qualcuno gliene vuole un po' di più. “Busto è la società che mi ha trattato con più rispetto e per questo ho allungato il contratto. Quello che purtroppo la gente spesso fraintende è che la pallavolo è sì una passione ma è anche un lavoro: quello che c'è dietro un'emozione è tanto, tutto quello che porta ad un successo nello sport va tutto sommato e considerato. Ecco, io qui mi sono sentita sostenuta in questo lavoro. Qui mi vogliono bene”.

Non le chiedo più niente, si capisce quanto dietro quel sorriso ci sia davvero impegno, tenacia, serietà. Ed è bello che proprio da una ragazza arrivi questo messaggio alle più giovani.

“Vieni ti offro un pezzo di pizza” mi dice alla fine. Anche le idole sono come noi.



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