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Non tutti i varesini sanno che le suole Vibram nascono proprio nella nostra provincia, dove, dal 1957, ad Albizzate, è presente il centro di produzione

È una storia affascinante quella di Vibram: da una fortunata intuizione al fatto di essere oggi ai piedi praticamente di tutti, il passo non è breve ma è deciso. Chi, infatti, non ha nell’armadio almeno un paio di scarpe con la mitica suola con l’ottagono giallo? Un marchio che viaggia in ogni parte del mondo, eppure, curiosamente, non tutti sanno che le suole Vibram nascono proprio nella provincia di Varese, dove, dal 1957, ad Albizzate, sorge il centro di produzione, ancora oggi operativo.

Un’azienda curiosa la Vibram. Come core business vuole, si tratta un’impresa sempre in cammino, alla continua ricerca, anche stilistica, per rinnovare un prodotto che ai più può sembrare già perfetto e difficilmente modificabile. Una ricerca che nasce dall’ascolto dei giovani, nuova linfa ed entusiasmo in ogni anello della catena aziendale, e dei consumatori. Un po’ come alle origini: la scelta è quella di individuare le esigenze dei mercati di riferimento, di anticipare i bisogni, colmare le lacune con soluzioni di altissima qualità e quasi sempre mai viste prima.

Un esempio sono le conosciutissime Vibram Fivefingers, nate dall’idea di un giovane designer alto atesino e dalla sua passione per la natura, dalla volontà di poterla vivere come camminando a piedi nudi, con una calzatura in grado di proteggere il piede, ma allo steso tempo di lasciare libera la sua mobilità. Vibram crede nell’idea e la trasforma in un prodotto, le Fivefingers appunto, che introducono nel mondo della calzatura il trend del minimalismo.
Recentissima è, invece, la creazione del Vibram Sole Factor, un truck con a bordo un laboratorio di ri-suolature e un equipe di calzolai specializzati, che si rivolge direttamente al consumatore andando in giro per l’Italia e l’Europa per offrire alle persone la possibilità di migliorare la performance delle calzature, sostituendone la suola.

Una suola performante, longeva, stilosa. Nata da una storia di passione e creatività, Vibram è diventata ormai un mito grazie a una costante ricerca sui materiali e a una continua voglia di innovare che ne hanno fatto un brand conosciuto tanto quanto quello delle calzature più affermate

La chiave è l’ascolto del consumatore. Il desiderio è quello di una calzatura firmata ma con una suola tecnologicamente avanzata? Detto, fatto: obiettivo è far percepire la suola come un prodotto finito in grado di caratterizzare significativamente qualsiasi calzatura su cui è montata. Ognuno è libero di comprarsi la scarpa che vuole, salvo poi mettere sotto una suola Vibram, per migliorare le performance dell’acquisto originale.  

L’esigenza è, invece, la praticità? Ecco che nasce la calzatura Vibram Furoshiki dal nome di un’antica usanza giapponese di fasciare degli oggetti in panni preziosi. 

L’essere flessibili poi non detta solo la linea dell’azienda nell’ideazione di nuovi prodotti, ma anche la strategia visionaria della sua proprietà, sempre sensibile ai cambiamenti del contesto. Un vero e proprio stile, che caratterizza core business e dinamiche interne: i dipendenti sono inseriti al centro di un progetto volto al loro benessere con la cura degli spazi, come la mensa, e con l’organizzazione di eventi che fanno squadra. Come l’annuale “giornata lean”, dedicata al riordino degli uffici. La giornata settimanale di wellbeing, in cui i professionisti del tester team si mettono a disposizione di tutti i colleghi per organizzare delle sessioni di allenamento outdoor aperte ai vari dipartimenti aziendali. E poi ancora, il tradizionale picnic estivo. Obiettivo: far crescere e valorizzare la capacità di innovare di ciascuno, creare un clima lavorativo accogliente e coinvolgente, in cui ogni dipendente, dall’operaio, all’impiegato, al dirigente, si sente parte integrante e attiva nello sviluppo dell’azienda. 

Punto fermo in questo percorso di continua evoluzione è la ben nota e comprovata qualità, quella che consente alle nostre scarpe di durare “una vita”, di mantenere una impermeabilizzazione perfetta e di non scivolare. Quella stessa qualità che supera il top e l’immaginazione in progetti come ad esempio la tecnologia VibramArtictic Grip, la soluzione più evoluta mai realizzata in termini di grip sul ghiaccio bagnato (l’ambiente più scivoloso): testata da chi vi scrive, assicura una perfetta tenuta su una superficie di ghiaccio liscia anche bagnata. La stessa qualità che il marchio non solo esporta ma insegna nel mondo nei tre Accademy Store di Atene, Londra e Parigi, esclusivi negozi monomarca con un laboratorio a vista dove è possibile osservare da vicino le lavorazioni sulla calzatura realizzate da calzolai specializzati.

Infine, ultimo ma non ultimo, la Vibram, azienda internazionale per eccellenza, è anche fortemente radicata nel territorio: ad esempio supporta eventi sportivi, come il Campo dei Fiori Trail, oltre che la squadra del Varese calcio, a cui fornisce le Vibram Fivefingers per l’allenamento.  

Come nasce il carrarmato

Sembra una metafora la storia della nascita del progetto Vibram: quella della scalata verso la vetta di successo, una salita con tante falcate di impegno e genialità, una salita a tratti solitaria, a tratti in cordata, che parte, come spesso accade, da un piccolo passo, una felice, quanto apparentemente semplice intuizione. E' il 1935. Vitale Bramani, il fondatore dell’azienda, da cui prende il nome, appassionato di alpinismo tanto da essere accademico del club alpino italiano, è testimone di una tragedia sulle Alpi Occidentali che porta alla morte di sei persone per assideramento. Talentuoso artigiano e mente illuminata, comprende subito come quell’incidente sia conseguenza dell’inadeguatezza delle calzature degli scalatori. Quindi si mette all’opera e progetta una suola che consenta insieme l’avvicinamento alla montagna e la scalata delle pareti, cosa che prima veniva fatta con due calzature diverse. Come in ogni bella storia, la svolta imprenditoriale avviene con un incontro molto speciale: Bramani conosce infatti Leopoldo Pirelli, nome che non ha bisogno di presentazioni. Grazie a quest’amicizia, Vitale può concretizzare l’idea: realizza il disegno Carrarmato (il disegno di suola più conosciuto al mondo) e nei laboratori Pirelli, il carrarmato diventa una suola in gomma. Ma Bramani che ha subito la saggia idea di brevettare il suo sogno, ha un’altra intuizione, quella di “firmare” il prodotto con il ben noto disegno “a carrarmato” con l’ottagono giallo con il nome Vibram, dalle sue iniziali. Nel ‘37 è lo stesso imprenditore con Ettore Castiglioni a sperimentare le sue suole scalando per la prima volta la parete di nord-ovest del Pizzo Badile. Ma è un’altra data a spianare il successo del marchio, per restare in metafora: nel 1954 gli alpinisti italiani della Spedizione Italiana al K2 indossano scarponi con suola Vibram. Un evento che segna la storia, non solo per Vibram.



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