“Immaginate un’azienda che sia in grado di sentire il mercato, quello che succede intorno a sé e soprattutto sia capace di reagire ai segnali che riceve. Una fabbrica molto più reattiva, in grado di prendere delle decisioni in base ai dati appresi”. Lo sforzo che chiede al lettore Raffaele Secchi, Professore Associato di Economia e Gestione delle Imprese alla LIUC - Università Cattaneo, non è di raffigurare nelle nostre menti un futuro più o meno lontano. In realtà il riferimento è ai giorni nostri. Il docente chiede di pensare al presente. Quello a cui stanno già dando vita molte aziende nel mondo, in Italia e anche in provincia di Varese. Molte delle quali disposte a condividere la propria esperienza con le altre. Come è avvenuto, ad esempio in un recente incontro del ciclo “Le frontiere dell’innovazione”, organizzato dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, insieme al Lombardia Aerospace Cluster. “Il tema della Sensing Enterprise, ovvero della cosiddetta Fabbrica Sensitiva, è estremamente attuale”, prosegue Secchi, spiegando quanto un’azienda sensibile alle esigenze del mercato, sia in grado di orientarsi alle necessità del cliente meglio e più velocemente di quanto non succedesse in passato.

Tra le nuove frontiere dell’innovazione manifatturiera c’è anche quella dell’impresa che punta a predire il futuro. Come il caso di Leonardo Helicopters sui processi operativi e sulla manutenzione predittiva dei simulatori di volo

In pratica, la fabbrica sensitiva è una realtà che applica ai processi decisionali aziendali le logiche dell’IoT, l’Internet of Things, consentendo di abbattere le barriere presenti tra il mondo reale, quello digitale e quello virtuale. “Abbiamo capito che l’impresa attualmente si struttura non solamente nel mondo reale, fatto di fabbrica, muri, macchinari e personale, ma anche nel mondo digitale, dove ci sono i sistemi informativi aziendali e tutti i dati, e nel mondo del virtuale, quello del ‘what if?’, delle simulazioni, della modellistica e degli scenari ipotetici”, precisa Sergio Gusmeroli, Research Coordinator del Politecnico di Milano, presentando i risultati del Progetto di Ricerca e Sviluppo OSMOSE (OSMOsis applications for the Sensing Enterprise).

“Abbiamo ipotizzato dunque che l’impresa non debba avere dei muri impermeabili tra questi tre mondi – prosegue Gusmeroli –, ma debba avere piuttosto delle membrane semipermeabili che quindi caratterizzino dei processi, che noi abbiamo definito osmotici, che permettano il passaggio di informazioni dal mondo reale, al digitale al virtuale e viceversa”. Il progetto OSMOSE ha, perciò, come scopo principale l’attivazione di processi in grado di mettere in contatto le tre diverse realtà in cui si trova ad agire un sistema complesso (un macchinario, oppure un singolo componente di esso). E questo obiettivo viene espresso tramite lo sviluppo di alcune applicazioni prototipali. Come quelle a cui sta dando, per esempio, vita TXT e-Solutions, con la “Sensing-Liquid Enterprise”: “Lo scopo del progetto OSMOSE è quello di aumentare la velocità di reazione alle richieste di aiuto dei clienti – afferma Michele Sesana Technical Manager di OSMOSE –. Questo grazie a prototipi che, in tempo reale, ci forniscono chiare indicazioni sui guasti in corso”.

La fabbrica sensitiva è quella che applica ai processi decisionali aziendali le logiche dell’IoT, l’Internet of Things, consentendo di abbattere le barriere presenti tra il mondo reale, quello digitale e quello virtuale

Uno dei casi studio del progetto è quello di Leonardo Helicopters. “La nostra esperienza con la Sensing Enterprise riguarda il test case che abbiamo sviluppato nell’ambito del progetto OSMOSE – spiega Roberto Sanguini, della divisione elicotteri di Leonardo-Finmeccanica –. In particolare ci siamo occupati di sviluppare un caso applicativo per il supporto dei simulatori post-vendita, i Full Flight Simulators. La mia divisione produce, progetta, distribuisce e supporta simulatori di volo per l’addestramento dei piloti. Il nostro obiettivo con OSMOSE era quello di migliorare questa attività in termini di velocizzazione della manutenzione, garantendo una migliore gestione delle parti di ricambio”. Grazie all’introduzione di un’applicazione a bordo del simulatore di volo, è stato possibile ricevere praticamente in presa diretta, dettagliate segnalazioni che in termini tecnici vengono denominate “snag” (ossia degli imprevisti, dei problemi), utili alla ricostruzione precisa del guasto verificatosi durante l’esercitazione. “Abbiamo ottenuto notevoli vantaggi. Il primo ha riguardato la velocizzazione in cui i malfunzionamenti del simulatore sono stati individuati e corretti. Il secondo è stata una migliore gestione della manutenzione preventiva che ci consente di pianificare la manutenzione senza andare a impattare su quello che è la pianificazione dell’addestramento. Il risultato finale è la possibilità di utilizzare il simulatore di volto 24 ore su 24, 7 giorni su 7”, conclude Sanguini.



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