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Ponte Tresa sogna Lugano

Un progetto per spostare nella parte italiana di Ponte Tresa la stazione della ferrovia elvetica a scartamento ridotto che collega Ponte Tresa svizzera con Lugano.


Sognare non costa niente e probabilmente quello del sindaco di Lavena Ponte Tresa è un sogno che non si avvererà dall'oggi al domani anche se appare come ultima ancora di salvezza per liberarsi dal traffico dei frontalieri che tutti i giorni attraversano il confine per andare e tornare dal lavoro nella vicina Svizzera. L'idea è quella di portare a Lavena Ponte Tresa il capolinea del trenino che, attualmente, collega Ponte Tresa svizzera a Lugano. Si tratta di una ferrovia a scartamento ridotto che funge da metropolitana leggera per tutta l'area che da Lugano arriva al confine. Questo progetto è stato rilanciato con coraggio dal sindaco della cittadina sul Ceresio Pietro Roncoroni sulla falsa riga di un vecchio progetto presentato anni fa e lasciato in un cassetto. "Se per noi è un progetto utopico non lo è per gli svizzeri che hanno già pronto e finanziato il progetto per spostare il capolinea scavando un tunnel nella montagna che sbuca proprio di fronte al nostro grande parcheggio di piazza Europa. La loro idea è quella di spostare il capolinea lì, la nostra è quella di portarlo appena dopo il fiume in territorio italiano". A completamento dell'opera l'amministrazione ha pensato ad un park&ride nei pressi della nuova stazione in modo da stimolare il viaggio in treno lasciando l'automobile. "Il nostro primo passo in questa direzione - spiega il sindaco - sarà visibile nel Piano di governo del territorio che prevederà il capolinea della stazione e il relativo parcheggio". Nel frattempo sono iniziati i contatti con comuni dell'area del Malcantone che più subiscono l'enorme mole di traffico transfrontaliero e in molti si sono detti d'accordo con la linea del comune di Lavena Ponte Tresa.
Il dipartimento del territorio ticinese, nel frattempo, ha approvato un potenziamento di questa linea con 4 corse ogni ora tra Ponte Tresa e Lugano che garantiscono un servizio comodo e continuo per i pendolari. Già oggi una parte dei frontalieri utilizza il treno per recarsi nei luoghi di lavoro ma solo dove questo è possibile. In altri casi, infatti, la stazione è lontana dalle aree industriali e la creazione di torpedoni aziendali, auspicata dagli amministratori comunali, potrebbe essere la soluzione per il collegamento tra le stazioni e le aziende. Sempre a sostegno di questo progetto il sindaco Roncoroni ha intenzione, a breve, di installare una webcam alla dogana per contare il numero di automobili che transitano per Lavena Ponte Tresa in entrata e in uscita ogni giorno. "Quando avremo un quadro più chiaro della situazione, supportato anche dai numeri, ci attiveremo per capire quanto possa reggere un investimento del genere - spiega ancora il sindaco - in buona sostanza dobbiamo essere in grado di dire quanta gente sarebbe disposta a lasciare la macchina a Lavena Ponte Tresa per usare il treno".
Da ottobre di quest'anno, inoltre, la Svizzera entrerà negli accordi di Schengen abolendo i controlli dei documenti in dogana per la libera circolazione dei cittadini in Europa. Lavena Ponte Tresa vuole giocarsi questa carta anche dal punto di vista commerciale con la Svizzera in quanto la città è una vetrina unica composta da oltre 250 negozianti. Avere un collegamento via treno diretto con Lugano, meta di turismo proveniente da tutta Europa, è sicuramente una grande opportunità di crescita per non dire di rinascita per il commercio locale dopo i contraccolpi subiti con l'introduzione dell'Euro e il suo rafforzamento nei confronti del Franco svizzero. Lavena Ponte Tresa entrerà a far parte dell'orbita luganese a tutti gli effetti; in fondo da Lugano fino al confine con l'Italia è ormai tutta periferia della Grande Lugano che ormai si estende da Mendrisio a Ponte Tresa.

La vecchia tramvia Ponte Tresa-Luino

In un tempo non molto lontano, almeno fino agli anni '40, Luino, Ponte Tresa, Varese erano collegati dal tram. Oggi si rimpiange la scelta di abolire queste linee mentre si sta in coda e si affoga nei gas di scarico delle auto. Si rimpiange talmente tanto quei tempi che a metà degli anni '90 a qualcuno era venuto in mente di ripristinare la linea tranviaria che collegava Luino a Lavena Ponte Tresa. Su quella stessa linea, a metà degli anni '50 era stata costruita la strada provinciale 61 e di quei tempi è rimasto il ponte in ferro sul fiume Tresa. L'occasione per rilanciare il progetto si era presentata in occasione dell'arrivo di una tappa del Giro d'Italia a Luino. Era il 1995 e il progetto di metropolitana leggera aveva fatto invaghire qualche amministratore. Peccato che con la stessa velocità con cui il giro d'Italia è ripartito da Luino, così il progetto di metropolitana tra Luino e Lavena Ponte Tresa è tornato nei polverosi cassetti.

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