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Sorprese dal voto
L'analisi dei risultati delle elezioni amministrative del 3 e 4 aprile conferma, in provincia di Varese, la tenuta del centro-destra. Ma l'Ulivo è stata la forza politica più votata.
C'è chi le ha definite "un terremoto", chi ha parlato di "disgelo del voto degli italiani" e chi ha dato il via al tormentone delle elezioni politiche anticipate: di certo la tornata elettorale del 3-4 aprile scorsi ha fatto registrare uno spostamento delle preferenze degli italiani verso il centro sinistra (vittoria in 11 Regioni su 13 al voto), riconsegnando però - nonostante la perdita di 750mila preferenza da parte di Forza Italia - la Lombardia al centrodestra, nelle mani del Governatore uscente.
Una vittoria che il Varesotto ha contribuito a determinare, visto che è stato uno dei territori in cui il distacco di Formigoni dal suo concorrente è stato più netto. Cosa che non ha impedito agli elettori varesini di sbirciare un po' a sinistra: per la prima volta l'Ulivo, anche se di misura, è stato la forza politica più votata dell'intera provincia raccogliendo il 24,8% dei consensi contro il 24,4% di Forza Italia, in picchiata di quasi 10 punti percentuali. Ma l'ora del ribaltone non sembra essere ancora arrivata: il Varesotto si è comunque confermata terra "fedele alla coalizione di Governo" che, nel complesso, ha totalizzato quasi il 60% dei consensi grazie a una Lega ancora in crescita con il suo 21,8% di voti totalizzati.
Tra i sei consiglieri regionali espressi dal Varesotto hanno fatto man bassa di voti i candidati della lista Uniti nell'Ulivo Stefano Tosi dei Ds (13.214 voti) e Giuseppe Adamoli della Margherita (12.121 voti) che hanno staccato di misura i forzisti Massimo Buscemi (10.484 voti) e Paolo Valentini (7.754 voti), mentre per il leghista Attilio Fontana, presidente uscente del Consiglio regionale, la riconferma è arrivata con 8.413 suffragi. Infine in consiglio siederà anche un altro varesino, Luca Ferrazzi (Alleanza Nazionale) forte dei suoi 5.519 voti. Perdono il loro seggio Giovanni Martina (Rifondazione Comunista), che ha peraltro quadruplicato il numero di voti raccolti rispetto alle elezioni del 2000, ed il forzista Gigi Farioli. Infine va detto che sono di Varese anche altri tre neo-consiglieri regionali: Raffaele Cattaneo e Alberto Bonetti Baroggi (in quota Forza Italia e inseriti nel cosiddetto "listino del presidente") e Mario Agostinelli, eletto però a Milano nelle fila di Rifondazione Comunista.
Se si guardano i risultati delle liste si osserva che il Varesotto non si è discostato molto da quanto accaduto a livello regionale, ma con una importante differenza: alla fine la coalizione di Governo (FI, An, Lega e Udc) ha avuto il 54,3% dei voti a livello regionale, contro il 58,2% nel Varesotto, con la Lega Nord forte di oltre venti punti percentuali, a determinare la miglior tenuta.
Nel dettaglio: in Lombardia Uniti nell'Ulivo ha catturato il 27,1% dei voti (pari a 20 seggi) contro il 20,2% totalizzato alle precedenti amministrative dalla coalizione che, allora, sosteneva la candidatura di Mino Martinazzoli. Spicca, tra le due tornate elettorali, un calo deciso per Forza Italia passata dal 33,8% dei consensi al 26%. Hanno invece sostanzialmente tenuto gli alleati di Governo della Casa delle Libertà con la Lega che passa dal 15,4 al 15,8 punti percentuali e con Alleanza Nazionale che ha però perso un seggio e un punto percentuale nelle preferenze espresse dagli elettori, mentre l'Udc totalizza il 3,8 per cento.
Analoga la situazione per il Varesotto dove la diminuzione di consensi per Forza Italia è stata di quasi 10 punti percentuali (dal 33,5 al 24,4%) mentre Uniti nell'Ulivo si è portato a casa il 24,8% dei voti rispetto al 17% di cinque anni fa. Oltre un punto percentuale in più rispetto alle precedenti votazioni regionali per la Lega (dal 20,5 al 21,8%) e Alleanza Nazionale che si è mantenuta pressoché stabile sull'8,8%; a quota 3,3 punti percentuali invece i voti per l'Udc. A conti fatti, dunque, nel Varesotto, la coalizione dell'attuale Governo sfiora nel complesso il 60% dei voti.
Per inquadrare il voto del Varosotto non va poi dimenticato che, mentre a livello regionale la riconferma del governatore è arrivata con il 53,4% dei voti contro il 43,6 di Riccardo Sarfatti, in provincia di Varese Formigoni ha raccolto il 58,4% dei consensi contro il 39% del candidato di centro-sinistra.
In generale, comunque, il nuovo Consiglio regionale è notevolmente differente rispetto a quello uscente, per gli equilibri che si sono creati tra le forze politiche di maggioranza: ed è da questo punto preciso che si apre ora l'ottava legislatura al Pirellone, la terza dell'era Formigoni e la quarta a guida di centro-destra con 39 neo-eletti su ottanta consiglieri totali.
Accanto alla scheda per le Regionali, in nove Comuni del Varesotto (Casorate Sempione, Gemonio, Gorla Maggiore, Laveno Mombello, Luino, Brezzo di Bedero, Origgio, Somma Lombardo e Samarate) gli elettori si sono espressi anche per il rinnovo delle amministrazioni cittadine.
Cominciando da nord, a Luino è stato rieletto sindaco Gianercole Mentasti con la Lista "Luino 2005 oltre il Polo" sostenuta da Forza Italia, An e parte dell'Udc, che ha sorpassato il suo avversario, Enrico Bianchi (lista "La Luino che Unisce" sostenuta da Margherita e Ds) solo di una sessantina di voti. Distacco netto, invece per "Il futuro per Luino", la lista sostenuta tra gli altri anche dalla Lega Nord.
Una lista civica è al governo, invece, per Brezzo di Bedero, piccolo centro che si affaccia dalle alture sul Verbano: qui, abbastanza a sorpresa, ha avuto la meglio Daniele Boldrini (lista "Guardiamo avanti") che si era dimesso un anno fa da primo cittadino causando il commissariamento del Comune e il voto anticipato. Sempre sul lago Maggiore si è votato a Laveno Mombello: dopo dieci anni di Governo leghista con Sergio Trezzi come primo cittadino, ora è la volta di Ercole Ielmini, ex sindaco del centro lacustre negli anni '80 e presidente della Comunità Montana della Valcuvia, presentatosi alle elezioni a capo di una coalizione di centrosinistra. La sua vittoria (con 2.347 preferenze) ha lasciato alle sue spalle il candidato della Lega con 1.835 schede.
La Lega non perde invece la guida di Gemonio dove la lista di ispirazione leghista "Tradizione, territorio, cittadino" si è rimessa alla guida del paese con il neo sindaco Fabio Felli, dopo che un annetto fa circa il suo predecessore fresco di nomina, Jemoli, lasciò lo scranno denunciando il clima velenoso che lo circondava.
Un sindaco donna e di centrosinistra, invece, per il piccolo centro di Casorate Sempione dove Giuseppina Quadrio ha raccolto 890 voti staccando di una settantina di schede il candidato di centrodestra, Flavio Baila, mentre la Lega - presentatasi da sola con un suo candidato - è risultata la vera sorpresa delle urne, piazzandosi in terza posizione.
Nel segno della continuità è il risultato ottenuto a Gorla Maggiore da Fabrizio Caprioli della lista "Insieme per Gorla", lista civica di ispirazione ulivista. Il neo primo cittadino subentra al compagno di partito Paolo Albè, non più eleggibile perché aveva concluso il suo secondo mandato. Sempre nella continuità si sono espressi gli elettori di Origgio dove il passaggio di testimone vede ora primo cittadino Luca Panzeri, leghista, alla guida della "Lista civica per Origgio", sostenuta dal centrodestra.
Infine due sono stati i Comuni che sono andati al ballottaggio, il 17 e 18 aprile. A Somma Lombardo è stato solo di 96 voti lo scarto tra il neo sindaco Giudo Colombo (sostenuto da una coalizione di centrodestra con Forza Italia, Lega Nord e Udc) e la sua antagonista, Virginia Brasca sostenuta dal centrosinistra, coalizione che governava da due legislature.
Cambio di direzione, ma nel senso opposto, anche per Samarate dove il primo cittadino è ora Vittorio Solanti del centrosinistra che ha battuto il sindaco uscente, Ermanno Venco (sostenuto da Forza Italia, lega Nord e An).
05/05/2005
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