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In 700mila al voto per scegliere le nuove Amministrazioni

Tra bandiere listate a lutto e colpi di scena non sempre imprevisti, ecco i candidati per le Amministrative del 26 e 27 maggio. Una novità: si ritorna a votare anche il lunedì mattina.

A scegliere nei 141 Comuni della Provincia il successore di Massimo Ferrario sullo scranno più importante di villa Recalcati saranno quasi 700mila elettori - 696.794 per la precisione, in maggioranza femmine (quasi il 52%) - chiamati alle urne nella giornata di domenica 26 maggio e nella mattina di lunedì 27: una novità, quest’ultima, che non fa altro che segnare il ritorno a quella che era la tradizione italiana post-bellica del voto fino alle ore 14.00 del giorno successivo a quello festivo.
Le prime Elezioni Amministrative dopo le Politiche che il 13 maggio 2001 hanno visto il successo del Polo a livello nazionale avranno, però, un significato particolare soprattutto per gli abitanti dei due centri di maggior rilievo del nostro territorio: Varese e Busto Arsizio, dove si sceglierà il Sindaco per il prossimo quinquennio. E proprio le dispute interne ai partiti per la scelta dei candidati in queste località hanno caratterizzato quella che è stata una lunghissima fase d’avvicinamento alla campagna elettorale.
Un periodo in cui si sono intrecciate vicende di carattere nazionale - ne sono un esempio eclatante le nomine dapprima dei componenti del nuovo Consiglio d’Amministrazione Rai e poi dei direttori delle varie testate giornalistiche e reti della stessa televisione pubblica - con quelle di stampo più strettamente locale.
Una volta stabilito, allora, che - sulla base degli accordi personali tra Bossi e Berlusconi - le poltrone varesine restavano di stretta competenza leghista, le discussioni si sono fatte improvvisamente assai vivaci proprio nell’ambito del Carroccio.
Abbiamo così assistito a un lungo testa a testa fra il sindaco uscente Aldo Fumagalli e l’ex presidente di Sea Giuseppe Bonomi per la candidatura al vertice della “Città Giardino”. A Busto Arsizio, invece, fuori gioco Gianfranco Tosi, per aver completato già due mandati consecutivi, sembrava doverla spuntare il consigliere regionale Giampiero Reguzzoni. Ed ecco, invece, che - dopo una sequenza di colpi di scena che, possiamo ben dirlo, qui come in altre realtà provinciali non erano affatto imprevisti - per la conquista di Palazzo Gilardoni il centro destra bustocco ha cambiato il cavallo in corsa.
Nelle varie sedi del partito di Bossi si sono vissute ore frenetiche tra venerdì 19 e sabato 20 aprile, culminate nel gesto clamoroso della Segreteria Cittadina di Varese. In aperto contrasto con la ricandidatura di Aldo Fumagalli, il segretario Fabio Binelli ha esposto il lutto alla bandiera che sventola dalla storica palazzina di piazza del Garibaldino, salvo essere subito dopo messo da parte e sostituito da un Commissario. Non basta, perché nello spazio di una notte, oltre a quello già ricordato di Giampiero Reguzzoni, è stato bruciato anche il nome di una candidata di spicco per la Provincia come quello dell’Onorevole Giovanna Bianchi.
Alla fine, la situazione del centro-destra, di gran lunga favorito nelle Amministrative 2002 nei principali centri varesini coinvolti in quest’appuntamento politico, si è chiarita non lontano dal termine ultimo per la consegna delle liste, stabilito per il mezzogiorno di sabato 27 aprile.
A Varese, Aldo Fumagalli è in gioco contro Alessandro Alfieri, esponente di un centro-sinistra dove non meno aspro è stato il dibattito che ha portato alla scelta di quest’esponente della Margherita a fronte di una primissima indicazione a favore dell’ex primo cittadino Raimondo Fassa, comunque poi candidato da una lista civica che porta il suo nome.
A completare la cinquina degli aspiranti al posto di sindaco per il periodo 2002/07 anche Giancarlo Roveda, espresso dalla Lega per l’Alleanza Lombarda, e Angelo Zappoli di Rifondazione Comunista.
Ben più semplice il quadro che si presenterà sulla scheda agli elettori di Busto Arsizio. I candidati sono soltanto due: dalla parte del centro-destra il leghista Luigi Rosa, con un breve passato da Assessore nella Giunta Tosi; per il centro sinistra, invece, scenderà in campo Alberto Grandi.
A livello di Consiglio Provinciale, poi - terminato il duplice mandato di Massimo Ferrario -, il 26 e 27 maggio gli elettori potranno scegliere fra sei aspiranti presidenti e ben quindici liste.
Il Polo s’affida a Marco Reguzzoni, ultimamente al vertice della municipalizzata bustocca Agesp, mentre il centro-sinistra al diessino Stefano Tosi. E ancora, sono in corsa gli Autonomisti per l’Europa con Vito Gnutti, ex ministro leghista del primo Governo Berlusconi, il Nuovo Partito Socialista con Antonio Matera, il movimento Rinascita della Democrazia Cristiana del gallaratese Carlo Senaldi e l’unica donna: Gabriella Benigna, capofila di Alleanza Lombarda, il movimento che nel 2001, a sorpresa, riuscì a far entrare a Palazzo Madama il Senatore De Paoli.
In rapida sintesi, quindi, le candidature nelle altre principali località varesine dove si voterà per il rinnovo del Consiglio Comunale.
Un altro centro importante per numero degli abitanti e per peso economico è indubbiamente Tradate: qui sono tre i candidati in gioco. Al leghista Stefano Candiani, già Assessore alla Cultura nell’Esecutivo guidato dall’Onorevole Dario Galli, si contrappongono Luigi Luce per il centro-sinistra e Carlo Uslenghi, alla testa della lista civica Città Nuova.
Tre le liste in corsa a Malnate, il primo dei Comuni al di sotto dei 15mila abitanti e dove, pertanto, si sceglierà tutto al primo turno senza l’eventuale ballottaggio. Il sindaco uscente del centro-sinistra Olinto Manini deve vedersela con Eurosia Balzarini del centro-destra e Stefano Bernasconi di Rifondazione Comunista.
E ancora, a Cassano Magnano il leghista Aldo Morniroli si confronta con l’esponente del centro-sinistra Luca Radice.

05/09/2002

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