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Lavoro: uno scenario nuovo in provincia di Varese

La provincia di Varese ha, tra i suoi punti di forza, anche un tasso di occupazione di tutto rispetto: 63,9%, superiore alla media lombarda che è pari al 63,5% e a quella italiana, pari al 57,8%. Sulla scorta dei soli dati statistici, che indicano una soglia sostanzialmente di piena occupazione, si potrebbe immaginare una situazione più che soddisfacente, per non dire ottimale. Eppure, anche in questa provincia si manifestano a volte delle contraddizioni nel mercato del lavoro. Non solo e non tanto quelle dovute ai momenti di congiuntura difficile, come quelli che stiamo attraversando ora e che - dice l'esperienza del passato - vengono prima o poi riassorbite. Piuttosto, quelle dovute alla difficoltà di incontro tra domanda e offerta. Vi sono cioè fenomeni curiosi: da una lato, i giovani manifestano difficoltà ad occuparsi e parte della popolazione femminile risulta statisticamente inoccupata; dall'altro, le imprese lamentano difficoltà a trovare risorse professionali.
Per comprendere le ragioni di tali contraddizioni non sono sufficienti le statistiche economiche. Evidentemente, il profilo dell'occupazione sul territorio è la risultante anche di comportamenti, di abitudini, di scelte di tipo soggettivo che devono essere studiate e valutate con criteri di tipo sociologico. Soltanto un'indagine non solo quantitativa, ma anche qualitativa, può svelare completamente lo scenario di un mercato del lavoro che occorre conoscere approfonditamente se si vuole favorirne lo sviluppo.
Questo numero di Varesefocus offre, nella rubrica Lavoro, la sintesi di un'ampia ricerca svolta da esperti di diversi Atenei - Università Cattaneo e Università di Brescia e di Milano - sul mercato del lavoro in provincia di Varese. La ricerca, realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Varese, è stata promossa dall'Unione Industriali e da Cgil-Cisl-Uil, insieme per l'occasione (non unica, nella storia delle relazioni sindacali locali) con la finalità di disporre di una lettura condivisa del mercato del lavoro. Avere una base conoscitiva di partenza sulla quale trovarsi d'accordo è, infatti, fondamentale per poter progettare e realizzare qualunque intervento a sostegno dell'economia e dell'occupazione. Basti pensare alla definizione dell'offerta formativa scolastica e professionale, all'orientamento verso le reali possibilità occupazionali dell'area, all'attivazione di quei bacini che possono offrire risorse allo sviluppo del territorio come, ad esempio, l'accesso al lavoro da parte delle donne.
E' evidente che, quanto maggiore è il grado di condivisione della diagnosi, tanto più facile sarà trovarsi d'accordo anche sulle terapie. Per questa ragione, la ricerca in questione, con la quale è anche stato messo a punto un sistema di monitoraggio in continuo del mercato del lavoro, rappresenta anche un utile strumento a disposizione della sfera politica e istituzionale, di coloro cioè che sono chiamati a prendere le decisioni, a fare programmazione, a progettare il futuro di questa provincia.

06/17/2005

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