Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

ULTIM'ORA Un black out dopo l'altro.

Questo numero di Varesefocus è stato stampato prima che avesse luogo il black out elettrico nella notte tra il 27 e il 28 settembre. Le analisi condotte negli articoli dedicati al tema della non-autosufficienza energetica sono dunque antecedenti a quest'ultimo evento, che ha interessato, molto più di quello verificatosi il 26 giugno, la vita di tutti noi: il frigorifero, la festa in discoteca, il treno da prendere, il gelato del bar, la temperatura dell'acquario di casa, l'autorespiratore per chi è malato ai polmoni.
Peraltro, quest'ultimo black out conferma in pieno la scelta di aver dedicato buona parte di questo Varesefocus al tema della dipendenza del nostro Paese dall'estero per quanto riguarda l'energia elettrica. Una dipendenza che la sesta potenza industriale del mondo non può permettersi e che gli italiani - i quali sono per di più costretti a pagare l'elettricità a caro prezzo rispetto agli altri cittadini (e alle altre imprese) europei - non meritano.
All'indomani dell'episodio del 27 settembre, il Presidente Ciampi ha chiesto con vigore che si facciano subito nuove centrali, che si smetta con i veti locali (Varesefocus ne dà conto in un'ampia panoramica) che impediscono di realizzare ciò che è indispensabile per l'interesse generale.
Ha pienamente ragione. E' ora di smettere di litigare - su questo, come su ogni altro argomento - e di agire. Ci sono centrali nuove, già autorizzate, da costruire in tempi brevissimi e altre centrali vecchie e diseconomiche che devono essere ammodernate. C'è, sicuramente, una programmazione delle forniture dall'estero e delle interconnessioni da affinare, per evitare l'effetto-domino.
C'è un sistema istituzionale, di funzioni e di poteri, che deve essere messo in grado di decidere e, soprattutto, di concretizzare quanto è stato deciso senza scontrarsi con i veti, di pochi, che contrastano con l'interesse dei più.
C'è un federalismo che, dopo l'attribuzione alle Regioni di parte delle competenze in materia energetica, deve mostrare capacità di affrontare e risolvere i problemi, in ogni parte del paese, nel pieno rispetto delle salvaguardie ambientali, ma anche con il decisionismo richiesto da una situazione che si sta dimostrando essere di emergenza.
C'è un'abitudine ad assecondare i localismi, per finalità squisitamente elettorali, che non può più essere scambiata come "attenzione" ai cittadini da parte del mondo politico, se questa "attenzione" comporta la paralisi. Un'abitudine che, dopo il richiamo di Ciampi, non deve neppure diventare l'ennesimo pretesto di scontro tra maggioranza e minoranza. A sostegno dei veti locali contro i nuovi impianti si ritrovano, infatti, forze politiche appartenenti a entrambi gli schieramenti. C'è un "mea culpa" che non può essere quindi di parte.
Costruire nuove centrali è indispensabile, per non far mancare l'energia al paese e alla sua economia. Lo è ancora di più, in questo momento di debole congiuntura, per dare impulso al sistema produttivo e creare nuova occupazione.
E poi: non ci interessa la cultura della grandeur (una cultura che, peraltro, la Francia ha potuto coltivare in virtù della scelta per il nucleare), ma neppure vogliamo identificarci nella cultura delle "pezze sul sedere".

09/25/2003

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa