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Le imprese e l'Euro: le cose da sapere

Seconda puntata del nostro viaggio nelle novità che comporterà l'entrata in circolazione della Moneta Unica Europea. Questi gli adempimenti che riguardano le imprese.

L'introduzione dell'Euro ha diversi effetti sull'amministrazione interna delle aziende, sia quella di piccole che di grandi dimensioni.
Effetti dovuti alla conversione dei valori contabili e agli arrotondamenti, ma anche alla scelta di quale moneta utilizzare sino al 1° gennaio 2002.
Il tutto tenendo presente che durante il periodo transitorio (1° gennaio 1999 - 31 dicembre 2001) il pagamento in Euro non può essere effettuato con il contante, bensì con altri sistemi quali carte di credito, assegni…

La moneta di conto
Fin d'ora le imprese hanno facoltà di scegliere se utilizzare la nuova Moneta Unica Europa nella gestione contabile e fiscale, adottando il tasso di conversione di 1 Euro = 1.936,27 Lire.
In ogni caso, le fatture e gli altri documenti contabili possono continuare a essere espresse o in Lire o in Euro.
La facoltà di utilizzare l'Euro è concessa indipendentemente dal regime contabile adottato (contabilità ordinaria, semplificata…).
L'adozione dell'Euro quale moneta di conto, nonché quale moneta per la redazione dei documenti, diviene obbligatoria dal 1° gennaio 2002.
Nei primi due mesi del 2002, in cui le Lire continueranno ancora a circolare, non sarà pertanto possibile tenere una contabilità in quella che, già allora, sarà diventata la vecchia moneta italiana. L'adozione dell'Euro ai fini delle registrazioni contabili non deve necessariamente realizzarsi all'inizio del periodo d'imposta. Non vi sono ostacoli, pertanto, all'adozione dell'Euro "in corso d'anno" quale valuta di registrazione. Durante il periodo transitorio la scelta tra l'una o l'altra valuta per la tenuta della contabilità può essere effettuata senza alcuna formalità e in qualsiasi momento del periodo d'imposta, senza che ciò comporti necessariamente l'attivazione di nuovi registri contabili.

La ridenominazione del capitale sociale
La ridenominazione in Euro del capitale sociale può essere effettuata in un qualunque momento entro il 31 dicembre 2001.

  • Per le società di persone, la conversione del capitale è un mero "atto interno" alla società, al pari della conversione delle altre voci della contabilità generale (magazzino, immobili, cassa, tfr…).
  • Per le società di capitali, invece, l'operazione comporta una vera e propria modifica dell'atto costitutivo: occorre convertire il valore nominale non solo del capitale, ma anche delle azioni o quote che lo rappresentano. Inoltre, occorre adottare particolari cautele quando al valore nominale delle azioni sono commisurati dei privilegi e in altre fattispecie.
Nella conversione del capitale sociale va trasformato in Euro il valore di ogni azione: moltiplicandolo, poi, per il numero delle azioni si otterrà il nuovo capitale sociale. Se da questa operazione dovesse risultare un aumento di capitale, le risorse necessarie verranno prelevate dalle riserve o dai fondi di bilancio.
Al contrario, in caso di diminuzione del capitale sociale, la differenza verrà accreditata alla riserva legale ed essa non assume rilevanza fiscale.

Il bilancio
La redazione del bilancio in Euro, possibile già dal 1° gennaio 1999, si basa su due principi fondamentali:
  • l'irreversibilità della scelta dell'Euro, per salvaguardare la comparabilità e trasparenza dei bilanci;
  • la necessità che tutti i documenti contabili obbligatori a rilevanza esterna (bilancio d'esercizio, bilancio consolidato, rendiconti e prospetti annuali e periodici) siano anch'essi redatti e pubblicati in Euro.
L'obiettivo è quello di garantire, comunque, l'omogeneità delle informazioni sulla propria situazione contabile, che obbligatoriamente l'impresa deve comunicare all'esterno.

L'Euro quale valuta di fatturazione
La fattura non rientra tra i documenti contabili obbligatori a rilevanza esterna. Durante il periodo transitorio è possibile mantenere la Lira ai fini delle registrazioni contabili ed emettere, al tempo stesso, fatture in Euro. Analogamente, è consentita l'emissione di fatture in Lire, quando l'Euro sia adottato quale moneta di conto.
Per convertire in Euro fatture emesse in Lire è necessario convertire i singoli elementi fiscalmente rilevanti (imponibile, imposta, ritenute) e sommare gli importi ottenuti.
Ciò comporta che il totale ricavato "per somma" dei singoli importi convertiti possa non coincidere con il controvalore in Euro del totale della fattura.
In ogni caso un'eventuale differenza sarebbe "scarsamente rilevante".

Dichiarazioni fiscali e versamenti
Fin dall'inizio della fase transitoria la pubblica amministrazione garantisce ai cittadini la possibilità di ottenere i pagamenti ed effettuare i versamenti in euro. A partire dal periodo di imposta 1999, le dichiarazioni delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'IRAP, nonché le dichiarazioni dei sostituti di imposta possono essere redatte in euro, anche se i documenti contabili obbligatori a rilevanza esterna non sono redatti in tale valuta. Le imprese dovranno, però, necessariamente compilare le dichiarazioni fiscali in euro se il bilancio è redatto in questa valuta.
Anche per le dichiarazioni fiscali il passaggio all'euro è irreversibile.
Particolari disposizioni sono previste per le dichiarazioni ai fini IVA: il contribuente può scegliere se presentare le dichiarazioni periodiche in lire o in euro, ma l'adozione dell'euro per una dichiarazione periodica o per quella annuale vincola il contribuente a presentare in euro le successive dichiarazioni ai fini IVA. Per i contribuenti tenuti alla redazione della dichiarazione annuale, l'adozione dell'euro ai fini delle dichiarazioni periodiche IVA diventa vincolante anche per la redazione del modello unico.
Durante il periodo transitorio, il pagamento in euro potrà essere effettuato soltanto con mezzi diversi dal contante. La scelta del versamento in euro nella dichiarazione fiscale, a differenza delle regole valide per la presentazione delle dichiarazioni, non vincola il contribuente relativamente ai versamenti successivi.

Adeguamento dell'informatica
E' importante che le imprese individuino subito, se non l'hanno già fatto, le società di consulenza in grado di sviluppare le procedure informatiche adatte a convertire in Euro i loro programmi amministrativi e di analisi di mercato.
Potranno così evitare i ritardi e i possibili aumenti di costo derivanti dall'eccesso di domanda prevedibile negli ultimi mesi di quest'anno.

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05/17/2001

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