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Le imprese e l'Euro: le cose da sapere Seconda puntata del nostro viaggio nelle novità che comporterà l'entrata in circolazione della Moneta Unica Europea. Questi gli adempimenti che riguardano le imprese. L'introduzione dell'Euro ha diversi effetti sull'amministrazione interna delle aziende, sia quella di piccole che di grandi dimensioni.
Al contrario, in caso di diminuzione del capitale sociale, la differenza verrà accreditata alla riserva legale ed essa non assume rilevanza fiscale. Il bilancio La redazione del bilancio in Euro, possibile già dal 1° gennaio 1999, si basa su due principi fondamentali:
L'Euro quale valuta di fatturazione La fattura non rientra tra i documenti contabili obbligatori a rilevanza esterna. Durante il periodo transitorio è possibile mantenere la Lira ai fini delle registrazioni contabili ed emettere, al tempo stesso, fatture in Euro. Analogamente, è consentita l'emissione di fatture in Lire, quando l'Euro sia adottato quale moneta di conto. Per convertire in Euro fatture emesse in Lire è necessario convertire i singoli elementi fiscalmente rilevanti (imponibile, imposta, ritenute) e sommare gli importi ottenuti. Ciò comporta che il totale ricavato "per somma" dei singoli importi convertiti possa non coincidere con il controvalore in Euro del totale della fattura. In ogni caso un'eventuale differenza sarebbe "scarsamente rilevante". Dichiarazioni fiscali e versamenti Fin dall'inizio della fase transitoria la pubblica amministrazione garantisce ai cittadini la possibilità di ottenere i pagamenti ed effettuare i versamenti in euro. A partire dal periodo di imposta 1999, le dichiarazioni delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'IRAP, nonché le dichiarazioni dei sostituti di imposta possono essere redatte in euro, anche se i documenti contabili obbligatori a rilevanza esterna non sono redatti in tale valuta. Le imprese dovranno, però, necessariamente compilare le dichiarazioni fiscali in euro se il bilancio è redatto in questa valuta. Anche per le dichiarazioni fiscali il passaggio all'euro è irreversibile. Particolari disposizioni sono previste per le dichiarazioni ai fini IVA: il contribuente può scegliere se presentare le dichiarazioni periodiche in lire o in euro, ma l'adozione dell'euro per una dichiarazione periodica o per quella annuale vincola il contribuente a presentare in euro le successive dichiarazioni ai fini IVA. Per i contribuenti tenuti alla redazione della dichiarazione annuale, l'adozione dell'euro ai fini delle dichiarazioni periodiche IVA diventa vincolante anche per la redazione del modello unico. Durante il periodo transitorio, il pagamento in euro potrà essere effettuato soltanto con mezzi diversi dal contante. La scelta del versamento in euro nella dichiarazione fiscale, a differenza delle regole valide per la presentazione delle dichiarazioni, non vincola il contribuente relativamente ai versamenti successivi. Adeguamento dell'informatica E' importante che le imprese individuino subito, se non l'hanno già fatto, le società di consulenza in grado di sviluppare le procedure informatiche adatte a convertire in Euro i loro programmi amministrativi e di analisi di mercato. Potranno così evitare i ritardi e i possibili aumenti di costo derivanti dall'eccesso di domanda prevedibile negli ultimi mesi di quest'anno.
05/17/2001 | ||||||||
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