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Dai campioni c'è sempre da imparare

Tre discussant d'eccellenza: Cristina Nonino, Marco Roveda e Vittorio Moretti, per l'assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori varesino. Come ogni anno un momento di scambio, vivace, partecipato ed estremamente ricco di spunti di riflessioni.

Cristina NoninoCristina Nonino, consigliere delegato della Nonino Distillatori Spa ed erede della prestigiosa azienda friulana; Marco Roveda, pioniere del biologico con la fattoria Scaldasole e ideatore del progetto multimediale Lifegate; Vittorio Moretti, presidente della holding Terra Moretti di Brescia, attivo da anni nell'edilizia ma anche nella ristorazione e nel turismo.
Questi i "campioni" invitati a dibattere durante l'assemblea annuale del Gruppo giovani imprenditori dell'Unione Industriali varesina, che hanno trasmesso la propria esperienza di imprenditori di successo in aziende in cui la componente familiare è fondamentale.
Per iniziare la storia dell'impresa della famiglia Nonino, nella quale il fattore di successo è stato senz'altro la volontà di innovare un settore tradizionalmente conservatore come quello della distilleria. Era il 1974 quando i Nonino introdussero nel mercato la prima grappa monovitigno (distillata da un solo tipo di vinaccia) e, a questa sostanziale rivoluzione, aggiunsero una strategia di comunicazione finalizzata ad associare il marchio ad un'idea di prestigio e qualità di cui l'istituzione di un premio letterario Nonino ne è l'esempio più calzante.
Marco RovedaPer Marco Roveda, invece, i "plus" che devono ricercare gli imprenditori del XXI secolo sono l'etica e la sostenibilità. "Dopo gli anni '80 - ha affermato - quando imperava il culto della bellezza e gli anni '90, quando importanza spasmodica era data alla comunicazione, ora chi vuole vincere le sfide del mercato globale deve produrre beni di qualità che siano 'sani' ed 'etici', cioè realizzati rispettando l'uomo e l'ambiente". Il progetto Lifegate di Roveda del resto è una realtà che ha ormai assunto moltissime declinazioni (una radio, apprezzata e molto seguita, un centro solistico, i progetti Impatto zero ed Energia rinnovabile) ed è diventato punto di riferimento nello stile di vita di giovani e meno giovani.
Vittorio Moretti raccontando l'esperienza di Terra Moretti, una holding composta da un prestigioso polo enoturistico e da un'impresa di costruzioni che ha realizzato splendidi agriturismi e avenieristiche cantine, ha raccolto decisi consensi da parte dei giovani imprenditori presenti quando, nel dibattito con gli altri campioni, ha affermato "Fare cose importanti è meglio di comunicare di fare cose importanti".
Vittoio MorettiUn dibattito acceso e partecipato quindi che ha preso il via subito dopo l'intervento del presidente dei Giovani Imprenditori Carlo Vanoni, il quale, aprendo l'assemblea ha detto: "Abbiamo invitato dei campioni dell'imprenditoria nazionale perchè, per migliorare noi e le nostre imprese. dobbiamo imparare da chi, ogni giorno, crea valore per sè, per i suoi dipendenti e per il territorio che li ospita".
Il Gruppo giovani imprenditori dell'Unione industriali, con i suoi quasi 300 aderenti, è del resto una fucina importante e strategica della classe imprenditoriale del futuro e si distingue in particolare per l'attenzione che dedica alla formazione e al contatto con le scuole della provincia. Non è un caso quindi se anche in questa assemblea, come era già successo l'anno scorso col "Progetto 30 ore", il Presidente ha premiato alcuni studenti delle scuole superiori, in rappresentanza del Liceo Scientifico "Sereni" di Luino, del "Ferraris" di Varese e dell' Itis "Riva" di Saronno, rispettivamente primo, secondo e terzo classificato al "Management Game", il gioco di simulazione d'impresa organizzato dall'Università Carlo Cattaneo - LIUC e dal Gruppo giovani imprenditori.
Nella foto, da destra, Carlo Vanoni, Gianni Brugnoli e Matteo ColoninnoMatteo Colaninno, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, concludendo l'assemblea e salutando i colleghi varesini e "i campioni" presenti al dibattito ha ricordato come "l'impresa familiare è un modello che può dire ancora molto. E' necessaria però una reale apertura al cambiamento che dia spazio ai nuovi talenti".
Non usa mezzi termini Matteo Colaninno: "Il nostro è un periodo di transizione, ci si prospetta una selezione darwiniana delle nostre imprese". I giovani imprenditori non si faranno certo scoraggiare e il presidente lo sa bene quando lancia la sua ricetta: "Occorre operare per una ridefinizione del made in italy che punti sul 'valore emotivo' dei nostri prodotti".

Un delitto per i giovani imprenditori

Il 29 giugno prossimo i Giovani Imprenditori varesini si troveranno a partecipare a un'insolita cena d'estate: una cena con delitto.
La massima segretezza avvolge la serata, gli organizzatori hanno le bocche cucite e da ciò che si intuisce si tratterà senz'altro di una serata coinvolgente e non convenzionale.
L'appuntamento è alle 20 al Boscolo Hotel Porro Pirelli a Induno Olona…Suspence…Va in scena il delitto…

06/16/2006

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