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Ancora problemi per l'area industriale di sud-ovest a Busto Arsizio

Potrebbe e, anzi, dovrebbe essere il fiore all'occhiello della Busto Arsizio città industriale. E' l'area industriale del rione Sacconago,una delle aree produttive più estese d'Italia. Vanta fabbricati produttivi di recente costruzione e di pregio architettonico. Ma non sono tutte rose e fiori, anzi, anche quelli sono uno dei motivi di lamentela degli imprenditori che vi si sono insediati e che si sono nuovamente incontrati con il sindaco di Busto Arsizio, Gianluigi Farioli e con il vicesindaco Giampiero Reguzzoni. Un incontro organizzato dall'Unione Industriali, presente il direttore Vittorio Gandini, che ha consentito di riproporre, anche alla nuova amministrazione civica, motivi di lamentela non nuovi.
Il mancato taglio dell'ambrosia, per tornare ai fiori, è forse quello meno importante, anche se, ogni fine estate, è causa di malessere tra quanti nell'area industriale lavorano. Altre sono le criticità lamentate dagli imprenditori. Tra queste, l'insufficienza della segnaletica sul territorio comunale per agevolare chi proviene dalle autostrade e da Malpensa. Poi, la pulizia dai rifiuti, la manutenzione delle aree a verde, lo stato della piantumazione, la sistemazione dei marciapiedi e della pista ciclabile: aspetti di immediata evidenza che necessitano di interventi per mantenere il decoro dell'insediamento, non senza sottovalutare tuttavia i problemi di sicurezza perché l'erba alta e gli arbusti incolti impediscono la piena visuale dei cartelli e degli incroci. Il tema della sicurezza, soprattutto in prossimità degli incroci, evoca anche quello della sistemazione della segnaletica orizzontale e verticale, ad evitare altri incidenti stradali all'interno dell'area.
Di nuovo è stata chiesta l'attivazione di un servizio pubblico di trasporto per il collegamento con altre zone della città, soprattutto nelle ore di punta: un servizio che sarebbe economico ed ecologico. E, inoltre, l'attivazione di altri servizi di supporto: sportello bancario, ufficio postale, bar-ristorante. Infine, la sicurezza della zona, particolarmente nei giorni e nelle ore di inattività delle aziende.
Oltre a questi interventi di "ordinaria amministrazione", ve ne sono altri di più ampia portata: il risparmio energetico, il cablaggio, il nodo di interscambio. Ed è proprio su questi ultimi che il sindaco Farioli si è trattenuto affermando di condividere l'importanza di valorizzare la vicinanza dell'impianto Accam per produrre calore ed energia elettrica di cui le imprese dell'area industriale potrebbero usufruire. Per quanto riguarda il nodo di interscambio, il sindaco ha ricordato la disponibilità di 10 milioni di euro di residuo del Fondo strutturale europeo per realizzare quello che - ha però precisato - è un semplice terminal ferroviario, non un centro intermodale. Quest'ultimo, infatti, richiederebbe la realizzazione di adeguate infrastrutture viabilistiche, senza le quali sarebbe impensabile anche solo immaginare un centro di interscambio gomma-ferro.
L'incontro si è concluso con l'impegno reciproco, dei vertici dell'amministrazione civica e dell'Unione Industriali, a mantenere aperto un sistema di consultazione continuativa per verificare le soluzioni che saranno adottate allo scopo di risolvere i problemi segnalati.

11/24/2006

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