Basilea 2 una sfida alle imprese

Nuovi strumenti per il calcolo del rating, moderni software ma anche molta preoccupazione accompagnano l'avvento di Basilea 2. E' necessario prepararsi subito ai nuovi accordi interbancari e il Comitato Piccola Industria dell'Unione Industriali ha già promosso diverse iniziative.

Gli accordi interbancari "Basilea 2" prevedono cambiamenti di rilievo sia per le realtà aziendali, sia per quelle bancarie. In particolare, gli istituti di credito prevedono nei confronti delle imprese l'introduzione di criteri di valutazione, più oggettivi rispetto al passato, per la concessione dei finanziamenti. Verranno cioè individuate delle "classi di merito" all'interno delle quali saranno inserite le imprese in ragione dell'inquadramento (rating) loro assegnato. Ammontare del credito concesso e relativi costi verranno pertanto definiti su queste basi e generalmente standardizzati in funzione della classe di riferimento.
Per le imprese diventa dunque fondamentale mettere in atto in maniera agevole un processo di analisi del proprio stato economico. Per semplificare tale operazione, il Comitato Piccola Industria dell'Unione Industriali ha predisposto un software che funziona mediante l'inserimento dei dati di bilancio secondo lo schema della IV Direttiva CEE "quindi secondo i medesimi criteri contabili utilizzati per il bilancio civilistico di esercizio. - spiega Bruno Amoroso, presidente del Comitato - Sono previste anche delle informazioni sull'impresa, la cui compilazione è guidata (domanda e risposta). Queste informazioni sono elaborate dal programma che attribuisce un rating all'impresa consentendo così la collocazione della stessa all'interno di una delle otto categorie predefinite, identificate con simpatiche icone e rappresentanti, un diverso grado di solidità aziendale. Il software enfatizza le aree di forza e di debolezza dell'impresa, in merito alle quali è possibile simulare gli interventi da apportare per migliorarne lo standing".
Delle opportunità e delle preoccupazioni che accompagnano l'entrata in vigore (prevista tra il 2006 e il 2007) dei nuovi accordi interbancari si è parlato ampiamente durante la prima Assise Regionale della Piccola Industria di Confindustria Lombardia svoltasi a Cremona.
Da una indagine risulta che il 78% delle piccole imprese lombarde guarda agli accordi di Basilea 2 con timore e Romano Salvioli, presidente della Piccola Industria lombarda esprime bene il problema: "Non solo le nostre imprese ma anche le nostre banche si troveranno catapultate in un sistema di rating al quale non sono abituate. Le banche dovranno conoscere meglio il funzionamento delle imprese non solo dal punto di vista finanziario, ma anche di business. D'altro canto, le imprese dovranno diversificare le fonti di finanziamento".
Trasparenza dei bilanci, scambio di informazioni con le banche attraverso contatti continui e personali, sono prospettive che preoccupano molto i piccoli imprenditori, già sfiduciati nei confronti delle "cattedrali del credito" dopo tristi episodi come il crack Cirio e Parmalat.
Ma non tutte le banche sono uguali e, sempre dall'Assise di Cremona, si è alzata la voce del presidente della Banca Popolare di Milano, Roberto Mazzotta, il quale ha definito Basilea 2 una sfida per tutte le imprese, ricordando che anche le banche sono imprese, e che quelle che non sapranno adattarsi alle nuove regole finiranno fuori dal mercato, ma soprattutto, durante il suo intervento, Mazzotta ha messo in guardia tutti sulla necessità di creare gli strumenti e preparare le persone già da subito: perché nel 2007, per stabilire il rating, si guarderanno i bilanci delle imprese del 2004!