Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Pianeta sanità nel Varesotto


A partire da questo numero, Varesefocus avvia un'inchiesta a puntate per scoprire i segreti dell'universo "sanità".
Cominceremo con l'indicare le linee essenziali della riforma, il panorama socio-sanitario della provincia di Varese e dell'intera regione e la proficua competizione tra strutture sanitarie private e pubbliche.
Nelle puntate che seguiranno ci occuperemo delle singole strutture sanitarie del Varesotto, dei rispettivi servizi ospedalieri e ambulatoriali. Ospiteremo interviste ai responsabili della sanità locale ed evidenzieremo punti di forza e di debolezza di ciascun presidio sanitario.
Approfondiremo il rapporto tra mondo della sanità, Università, informatica e tecniche di comunicazione: una proficua collaborazione sfociata, in molti casi, in un miglior rapporto tra paziente-utente, ASL e servizi ospedalieri.
Racconteremo come l'evoluzione scientifica si è fatta strada anche all'ombra delle strutture sanitarie varesine grazie alla valente opera di medici e di ricercatori locali: è il caso, ad esempio, dell'ecografia tridimensionale, realizzata in uno dei "nostri" ospedali con notevole risparmio di costi ed "esportata" a Denver di fronte a un pubblico di sorpresi esperti americani.

Dalle USL alle ASL
Un coacervo di leggi, alcune più importanti e altre meno.

Il pianeta sanità italiano è caratterizzato da vere e proprie "pietre miliari" come la legge 883 del 1978 e da una serie di importanti decreti legislativi (ultimo dei quali la cosiddetta "legge Bindi") e di leggi regionali (per la Lombardia, quella nota come "legge Formigoni"), che hanno via via contribuito a riformare un settore che riveste un'importanza enorme nella vita dei cittadini, nella configurazione dello stato sociale, nell'economia del Paese per i suoi riflessi sulle attività produttive
(la farmaceutica, in primo luogo) e sulla spesa pubblica.
L'obiettivo della legge 31 del 1997 della Regione Lombardia è stato quello di incentivare l'offerta di servizi sanitari e sociali, garantire la qualità e snellire dove è possibile la burocrazia.
In poche parole questa legge ha cancellato definitivamente le tradizionali USSL (Unità Socio Sanitarie Locali) sostituendole con le più moderne ASL (Aziende Sanitarie Locali).
L'utilizzo del termine "azienda" è indicativo del nuovo corso: la gestione dei servizi sanitari deve aver luogo con criteri di efficienza, qualità, economicità e responsabilità.
Insomma, una buona iniezione di cultura manageriale, tipica del settore privato, in un segmento della funzione pubblica tanto importante per la salute dei cittadini, ma anche per le tasche dei contribuenti.
L'impronta aziendale fa sì che le Asl eroghino direttamente una parte dei servizi sanitari, ma si preoccupino anche di prevenire, programmare, coordinare, valutare ed acquistare, attraverso un ben preciso sistema di accreditamento e di controllo, servizi sanitari forniti da strutture ospedaliere e ambulatoriali pubbliche e private, da mettere a disposizione dei cittadini.
Facendo qualche passo indietro nel tempo si può comprendere meglio l'evoluzione dell'attuale sistema sanitario italiano.
La legge 833 del 1978 ha rappresentato il superamento del sistema mutualistico ospedaliero che aveva messo in evidenza tutta una serie di limiti: la mancanza di collegamento tra assistenza di ricovero e domiciliare, la frantumazione del sistema assistenziale in più sottosistemi per quanti erano gli enti mutualistici, il mancato rilievo conferito al momento della prevenzione e la carenza di cure riabilitative.
Di particolare rilievo l'art. 53 della legge, che prevedeva l'elaborazione del piano sanitario nazionale, il documento mediante il quale sono stabilite le linee generali di indirizzo e le modalità di svolgimento delle attività istituzionali del Servizio Sanitario Nazionale.
Dal 1978 la riforma della sanità è stata un processo continuo, con tappe importanti nel 1992 e 1993 grazie ai decreti legislativi 502 e 517, fino a giungere alla recente normativa introdotta nel 1998 con la "legge Bindi", peraltro ancora in fase di concreta attuazione.

02/15/2001

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa